Sono passati pochi mesi dall’elezione del nuovo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri (PD).

Pur essendosi assicurato 29 seggi nel consiglio comunale su 48, la coalizione centro-sinistra non è riuscita a raggiungere il 50% +1 dei voti necessari per l’elezione del proprio candidato già al primo turno.

Al ballottaggio il risultato di 60,15% delle preferenze per Gualtieri contro il 39,85% dello sfidante Michetti (centro-destra) segnala una vittoria abbastanza schiacciante per l’elettorato romano.

Se ci limitassimo alla sola lettura di questo dato potremmo immaginare che l’elezione di Gualtieri a sindaco di Roma sia stata accolta in maniera trionfale dalla cittadinanza, andando più nel dettaglio però vedremo che non sia affatto così.

Risultati elettorali

Il primo dato da prendere in considerazione è la bocciatura, da parte dell’elettorato della sindaca uscente Virginia Raggi (M5S). Non solo non è riuscita ad arrivare neanche al ballottaggio ma è stata superata persino dal risultato di Calenda.

Al primo turno è stato invece Michetti a raccogliere il maggior numero di preferenze (30,14%), salvo poi essere travolto al ballottaggio.

Il secondo dato cruciale è rappresentato dal numero di aventi diritto che si sono effettivamente recati alle urne. Sia al primo che al secondo turno meno della metà dei romani e delle romane ha espresso la propria preferenza. Al ballottaggio si è recato ai seggi solamente il 40,68% degli elettori.

Non essendoci vincoli legati alla percentuale di votanti nel sistema elettorale italiano, Gualtieri è comunque legittimamente il sindaco di Roma.

Si è soliti fare un bilancio dei primi 100 giorni dall’elezione per farsi un’idea dell’andamento della nuova amministrazione.

In una realtà grande, complessa e variegata come Roma le aspettative e le richieste degli abitanti sono molto diversi da quartiere a quartiere e da municipio a municipio.

Ho intervistato due ragazze residenti nel VII municipio interrogandole riguardo ai cambiamenti percepiti in seguito all’elezione di Gualtieri.

Intervista

Domanda: Nome, età, municipio di residenza?

Maria: Maria, 27 anni, VII municipio.

Elisa: Elisa, 30 anni, VII municipio.

D: Ti sei recata a votare alle ultime elezioni comunali?

M: Sì ma solo al ballottaggio e ho votato per Gualtieri, posso dirti anche questo.

E: No, non sono andata a votare

D: A distanza di alcuni mesi dall’elezione di Gualtieri come sindaco di Roma, percepisci delle differenze rispetto alla precedente amministrazione?

M: La differenza più grande è senza dubbio nell’esposizione mediatica. Virginia Raggi era sempre al centro della cronaca, forse anche a causa di un accanimento della stampa nei suoi confronti. Gualtieri si fa quasi fatica a trovarlo nominato. Non si capisce bene se faccia parte della sua strategia o se è un diverso tipo di trattamento dei giornali. Non so da cosa dipenda, se dal partito di appartenenza, se perché già noto come politico o dal fatto che la Raggi sia una donna o cosa altro…

R: Ah quindi il sindaco di Roma si chiama Gualtieri? Scherzo ovviamente ma non lo si sente mai nominare come se non esistesse. Però anche quando era ministro dell’economia era così, forse è proprio il suo carattere. A parte questo mi sembra che non sia cambiato niente anzi, va sempre peggio in questa città. Con questo non voglio dire che con la Raggi le cose andassero bene.

D: entrando invece nel merito del programma di Gualtieri noti delle differenze con la precedente amministrazione?

M: Non vorrei essere banale ma la cosa che si nota di più è che i camion della raccolta dell’immondizia passano più frequentemente. Anche se, devo essere sincera, nel mio quartiere la situazione anche nei momenti peggiori non è mai stata del tutto fuori controllo.

Sul trasporto pubblico invece devo dire che la situazione sembra andare sempre peggio tra autobus che si rompono, fermate della metro chiuse per manutenzione. La scelta di far chiudere la metro A alle 21:30 per tutto il periodo della prossima estate mi sembra davvero assurdo, un disservizio non da poco.

E: Nel suo programma Gualtieri parlava molto dei giovani e del verde pubblico. Io però vedo che interventi su scuole, asili, palestre e centri aggregativi non ne sono stati minimamente fatti, né siano stati destinati nuovi fondi. Ma potrebbe essere sfuggito a me. Sul verde pubblico a me sembra che i parchi, specialmente la Caffarella siano sempre vittime di grande incuria.

Del trasporto pubblico non mi va neanche di parlarne perché lo trovo a livelli veramente penosi per una capitale europea. Preferisco usare sempre la macchina nonostante il traffico ecc…

D: Parlando nello specifico del tuo municipio, cosa vorresti evidenziare?

M: Mi è sembrato ci fosse una maggiore cura del verde pubblico e della manutenzione degli alberi a bordo strada. Proprio l’altro giorno passeggiando per piazza Zama ho visto che tagliavano i rami secchi per evitare che potessero cadere sulla strada.

Una cosa che però non mi piace per nulla è la mancata riapertura della sede del municipio a villa Lazzaroni che trovavo molto comoda.

E: Interventi specifici non credo ne siano stati fatti, forse passano più spesso a svuotare i secchioni questo sì.

D: Grazie mille della disponibilità, vuoi aggiungere qualcosa in chiusura?

M: Non sono una persona pessimista ma, credo che gestire Roma sia impossibile per chiunque, troppo grande e con troppi problemi pregressi. Ci vorrebbe un miracolo, non un sindaco/a

E: Niente da aggiungere

Qualche miglioria ma tanta sfiducia

La percezione, al momento, è di un leggero passo in avanti per quanto riguarda alcune tematiche come la raccolta dell’immondizia o la manutenzione del verde pubblico.

È presto però per un bilancio che vada al di là della sensazione temporanea, sarà necessario più tempo per rendersi conto se le soluzioni siano sistematiche o puramente sporadiche.

Non migliora affatto il comprato dei trasporti pubblici che è un grande tallone d’Achille della città di Roma.

Quello che emerge incrociando queste brevi interviste con i dati elettorali è la crescente sfiducia, non tanto nell’operato di questo o quell’altro partito quanto nella possibilità di gestione della metropoli.

Il bilancio costantemente in rosso, la mancanza di siti idonei ad ospitare una discarica, la carenza di mezzi pubblici efficienti, l’emergenza abitativa appaiono problemi difficilmente risolvibili.

 

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