«Il cinema sta morendo!» da anni ormai si sente ripetere questo allarme, anche da registi importanti come Martin Scorsese e Christopher Nolan.
Più che della Settima Arte si parla della sala cinematografica, luogo dove per decenni i film poteva essere visti soltanto lì. Il periodo pandemico ha dato un duro colpo alle sale, ma sono state le piattaforme di distribuzione on demand e lo streaming online ad aver alimentato una crisi strutturale dei cinema.

Nonostante esista una Festa del Cinema dal respiro internazionale e una delle capitali europee di cinematografia – Cinecittà – questo fenomeno sembra aver colpito particolarmente anche Roma.

Riconversione

Nella Capitale nel corso degli ultimi anni quasi 100 cinema sono stati chiusi. Per metà le sale sono state dismesse o abbandonate, l’altra parte è stata trasformata in palestre, ristoranti, negozi e, una buona fetta, in sale bingo.
Dall’amministrazione Rutelli a quella Veltroni, gli spazi delle ex strutture cinematografiche possono essere riconvertiti in attività commerciali, a vario genere, fino al 50% della superficie originaria.
È cominciata così nella Città Eterna la “spoliazione” delle vecchie sale di cinema a favore delle imprese immobiliari.

Cinema Apollo. Tra via Cairoli e via Giolitti – Esquilino

Teatro Liberty del 1917 fino agli anni Quaranta chiamato Politeama Margherita, il cinema Apollo era situato nella zona multietnica dell’Esquilino, di fronte alla Stazione Termini. Neppure la trasformazione in cinema a luci rosse, il Pussycat, è riuscito a risollevare le sorti dell’antico teatro.
Alla fine degli anni Novanta, avviene il tentativo di riconversione in sala bingo. La mobilitazione degli abitanti del quartiere e di artisti dà vita al collettivo Apollo 11 per salvaguardare l’ex cinema nel suo valore artistico e storico, ma anche in virtù della sua funzione civica. Su questa spinta, il comune di Roma, nel 2003 con la giunta Veltroni, decide di acquistare il teatro per iniziare l’attività di bonifica – per la presenza di amianto sul tetto – e di ristrutturazione. I lavori, però, non procederanno, soprattutto a causa dei vari cambi di giunta. E nonostante si sviluppi intorno al comitato civico un laboratorio artistico e di aggregazione, a partire dal 2023 anche la piccola sala di quartiere, che era stata ricavata per i soci dell’Apollo 11, cessa la sua programmazione: sia i telefoni che le pagine social hanno interrotto qualsiasi comunicazione. È impossibile scoprire quale sarà il destino dell’ex cinema Apollo.

Cinema Bologna. Via Stamira – Nomentano


Il cinema Bologna, uno degli almeno 8 progettati dall’ingegnere Riccardo Morandi nella sola Capitale, è sorto in prossimità dell’omonima fermata metro nel 1945. A partire dagli anni Novanta conosciuto come Academy Hall è stato presto trasformato in una sala bingo. Questa nuova attività, però, non era nient’altro che gestita dalla criminalità organizzata al fine di riciclare denaro delle mafie. In seguito alla confisca giudiziaria, nel 2021 viene lanciato il progetto da parte della regione Lazio di riscatto civile e legalitario della struttura: con una conferenza stampa è annunciata la nascita del primo archivio nazionale multimediale dedicato alla lotta alle mafie realizzato dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti.
Passando di fronte all’ex bingo, però, tutto è ancora fermo, in uno stato di apparente abbandono.

Nuovo Cinema Palazzo. Piazza dei Sanniti – San Lorenzo

Nel 2011 all’annuncio di riconversione per l’apertura di un casinò – attività per altro illegale in Italia – la struttura del Nuovo Cinema Palazzo è stata occupata. Attivisti, artisti della zona come Sabina Guzzanti ed Elio Germano, studenti e comuni abitanti di San Lorenzo hanno creato in breve tempo uno spazio di aggregazione e cultura condivisa. Negli anni il Nuovo Cinema Palazzo ha ospitato dibattiti e seminari, spettacoli teatrali e concerti, proiezioni e laboratori, tutto ciò che potesse coinvolgere la popolazione in maniera trasversale per creare comunità.
In pieno periodo pandemico, però, è stato predisposto lo sgombero, con la rimozione anche del giardino antistante, lasciando di fatto la struttura vuota e abbandonata. Dopo proclami riguardo un rilancio dell’area in senso sociale, parlando persino di «diritto allo spazio e verde pubblico», Piazza dei Sanniti è tornata, invece, a essere riempita di automobili parcheggiate.
Lo storico quartiere popolare e studentesco di San Lorenzo, negli ultimi anni ha subito una trasformazione radicale e repentina: molti luoghi culturali sono stati sostituiti da bar e locali per la ristorazione, c’è stato un aumento vertiginoso degli affitti; è avvenuta, in parole povere, un processo di gentrificazione della zona.

Riappropriarsi degli spazi

Siti e blog sul web raccolgono fotografie, testimonianze, aneddoti e racconti in difesa e perpetuazione della memoria di luoghi materiali e fisici che hanno avuto un valore culturale e sociale. Attraverso questi archivi della memoria è possibile tenere traccia dei mutamenti non solo urbanistici e architettonici, ma anche dei costumi e delle atmosfere dei quartieri.
Associazioni di quartiere si battono affinché le loro zone non vengano trasformate in posti alienanti, anonimi e disconnessi dalla vita quotidiana.

Realizzare una mappatura dei cinema chiusi e dismessi è dare la giusta importanza alle sale cinematografiche nella loro funzione culturale: il cinema, infatti, non è un semplice luogo di fruizione di un prodotto preconfezionato, come la logica dei multisala ormai ha imposto; al contrario, sono punti di aggregazione dove l’incontro e il confronto nascono dalla condivisione di un’esperienza collettiva.
Conservare la memoria di questi luoghi e tentare di riappropriarsene civicamente è un autentico atto politico: perché solo attraverso arene in cui incontrarsi e mescolarsi, con creatività, discorsi, dibattiti e proposte, è possibile dare vita a una comunità attiva e partecipativa.

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