L’oralità nel mondo greco

La prima forma di divulgazione dei testi letterari risale all’antica Grecia dove l’unico metodo utilizzato era quello orale. I più grandi poemi epici venivano tramandati oralmente, come l’Iliade e l’Odissea, entrambi attribuite ad Omero, ma chi era Omero?

Attorno a queste domande, e alla cosiddetta ‘questione omerica’ si è svolto un lungo e secolare dibattito fra gli studiosi. La sostanza della discussione riguardava due argomenti principali: in primo luogo la messa in dubbio che i due poemi risalissero davvero a un unico autore, vissuto tra VIII e VII secolo a.C. e in un secondo luogo il riconoscimento del fatto che tali poemi fossero composti secondo particolari modalità espressive tipiche della narrazione orale che ne avevano determinato la struttura frammentaria e a tratti incoerente. Quindi a essere messa in discussione era allo stesso tempo l’attribuzione e l’unità strutturale dei poemi.
La narrazione orale aiuta la memorizzazione e l’intellegibilità per il lettore, il cantore doveva sapere utilizzare delle tecniche di memorizzazione e di recitazione molto particolari era la forma poetica, il metro e il ritmo della forma espressiva a dare modo di memorizzare con maggiore facilità lunghe sequenze di parole.

Il mondo latino,

Anche nel mondo latino la parola aveva un ruolo centrale: Cicerone durante le sue difese teneva dei lunghi discorsi, per lui ogni atto comunicativo può essere diviso in cinque fasi specifiche: inventio, dispositio, elocutio, memoria, actio.

L’inizio della letteratura latina,

il 240 a.C. è la data che segna convenzionalmente l’inizio della letteratura latina. In questa data viene rappresentato il primo spettacolo a Roma, scritto da Livio Andronico. Iniziano a circolare i testi scritti, ma principalmente è il teatro a trasmettere tutto ciò che viene scritto dai poeti latini e soprattutto rappresenta a quest’altezza il principale mezzo di intrattenimento. Era quindi ancora la parola ad essere il miglior mezzo di divulgazione della letteratura.

La letteratura italiana,

L’inizio della letteratura italiana coincide con la nascita della scuola Siciliana il cui capostipite è Giacomo Da Lentini. Famosa è la sua canzone: Madonna dir vo voglio apre il Vaticano latino 3793
In Italia è soprattutto con l’avvento del volgare che si passa alla fruizione dei testi scritti. Durante il periodo delle tre corone: Dante, Petrarca e Boccaccio i testi ebbero maggiore divulgazione.

Testi ovviamente scritti ancora a mano, per lo più dagli amanuensi per quanto riguarda Dante e Petrarca, mentre Boccaccio di umili origini rispetto ai precedenti scriveva tutto di sua mano. è un fatto ben noto che le sue novelle iniziassero a circolare prima ancora della pubblicazione completa del Decameron.
Da questo periodo in poi la letteratura è sempre più fruibile, i testi sono scritti a mano, e le pagine, soprattutto quelle che compongono i grandi manoscritti antichi, sono di pelle animale.
Dal 1448 si ha l’avvento della stampa a caratteri mobili ad opera di Guttenberg. Il primo libro ad essere stampato è la Bibbia a 42 linee. Con l’invenzione della stampa è incrementato l’uso della carta. I libri stampati sono per lo più erano dei testi latini che vengono utilizzati per l’insegnamento della grammatica nelle scuole.
Nel ‘500 il centro “dell’editoria” era Venezia, Aldo Manuzio era uno dei principali editori, pubblicò le Terze Rime di Dante, e La Commedia. Ma la diffusione vera e propria dell’editoria almeno in Italia si ebbe solo a partire dall’800, periodo che coincide con la diffusione di un genere letterario che è destinato a rimanere quello privilegiato ancora oggi: Il romanzo.

L’editoria e la divulgazione della letteratura oggi

La crisi del settore inizia nel 2008. Il libro la letteratura si trovano a contrapporsi con la televisione e il cinema.
Certo oggi ci sono diversi modi in cui si può usufruire di un libro: dalla carta al digitale. Tramite kindle o e ebook, si può tranquillamente leggere un libro dal proprio telefono o addirittura ascoltarlo tramite gli audio libri.
Ma la domanda che sorge spontanea è: se l’evoluzione dei metodi di divulgazione e fruizione dei testi letterari è arrivata a livelli inimmaginabili, come mai la crisi del settore editoriale ancora oggi non cessa di arrestarsi? Gli stimoli alla lettura sono forse venuti meno?

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