Uno degli argomenti più scottanti di questo periodo è il caro affitti. L’aumento del costo dell’affitto ha colpito anche Roma.

I prezzi delle stanze e degli appartamenti sono aumentati, e non sono pochi gli studenti che non riescono a sostenere questi costi.

Secondo i dati riportati da diverse testate giornalistiche e da siti web, quali idealista o immobiliare.it (siti in cui si possono trovare case in affitto o in vendita), l’aumento dovrebbe essere pari all’11%. 

Ci sono state diverse manifestazioni da parte degli studenti, recentemente anche presso l’università della Sapienza. Si chiede che l’università si occupi di questa problematica, che grava sulle loro spalle e su quelle delle loro famiglie.

Le testimonianze

A dare una testimonianza e una spiegazione di questo aumento sono Sara – una inquilina e proprietaria di un appartamento a piazza Bologna, appartamento di cui vengono affittate le stanze con un costo fisso comprensivo di tutte le spese (luce, gas, riscaldamento e condominio) – e Antonella, studentessa fuori sede.

In questi ultimi anni il prezzo degli affitti ha subito diverse variazioni, durante il periodo della pandemia il costo si è abbassato tantissimo mentre tra il 2022 – 2023 è aumentato. Sicuramente questo è dovuto al moltiplicarsi delle richieste.  Quali potrebbero essere le altre motivazioni che hanno causato questa situazione?
Sara: non credo sia dovuto tanto al fatto dell’aumento della richiesta, quanto all’aumento del costo del riscaldamento. Io non ho mai alzato il costo delle stanze e se cinque anni fa riuscivo a rientrare nelle spese e riuscivo a mettere da parte qualcosa per me, adesso, soprattutto dopo il covid, questo non mi è più possibile. Al di là delle spese di condominio, sono aumentati tantissimo il riscaldamento, la luce e il gas del 12% oltre che le spese di ristrutturazione per chi non è rientrato nel superbonus. Dunque questa è una motivazione che porta chi affitta degli appartamenti ad aumentare il loro costo.

Antonella: Sicuramente in parte è dovuto alla situazione che si sta vivendo. Durante la pandemia molti studenti hanno lasciato la propria abitazione e ora che la situazione è migliorata vi è una crescita delle richieste, poiché vi sono sia coloro che sono ritornati a Roma e i nuovi studenti.  Il problema potrebbe essere che alla domanda non corrisponde un’offerta equivalente e ciò porta molti ad approfittarsene.

Credi che nei prossimi mesi, dopo le varie manifestazioni che sono state fatte a Roma, ma anche in altre grandi città come Milano, si arriverà ad una soluzione che sarà favorevole per studenti e proprietari? Tu che soluzione proporresti?

Sara: per quanto riguarda per i proprietari è il costo della vita che è aumentato. Per gli studenti si può fare tantissimo. Alcuni diritti dello studente andrebbero tutelati, non si può aumentare un affitto se in una casa ci sono delle problematiche importanti, la casa deve essere agibile. In più bisognerebbe aiutare gli studenti mettendo a disposizione degli studentati, dei sussidi. Mettere case studenti più centrali e renderle accessibili il più possibile. 

Antonella: bisogna venirsi incontro. La situazione delle case spesso non è delle migliori, case tenute male che vengono affittate a prezzi esorbitanti, da studentessa il diritto a studiare deve essere salvaguardato, anche dal punto di vista abitativo. L’università potrebbe aumentare la soglia dell’isee in modo da permettere a più persone di prendere la borsa di studio o poter accedere alle case studenti. Altra proposta sarebbe avere delle convenzioni per gli studenti che cercano case in affitto.

Le possibili soluzioni

Se per la prima domanda le risposte sono state differenti, per quanto riguarda la seconda, ovvero cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione, la risposta è univoca: l’università deve prendere coscienza di questa situazione.

Se studiare è un diritto, lo studente ha anche diritto di vivere nelle migliori condizioni per poter portare avanti gli studi. Nella maggior parte dei casi, gli affitti non sono pagati dagli studenti, ma dalle loro famiglie, che a loro volta devono a pagare le tasse, un mutuo, e considerando più figli a famiglia, molti più probabili affitti.

Nell’altra parte dei casi è lo stesso studente a dover provvedere da sé al proprio sostenimento e l’unico modo che ha per sopravvivere è trovare un lavoro, questo però porta via tempo dallo studio, e ovviamente porta altri problemi (anni di fuori corso e quindi maggiori tasse da pagare).

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