La storia di viale delle province 196

Il palazzo INPDAI (Istituto Nazionale Previdenza per i Dirigenti di Aziende Industriali), di viale delle province 196 viene occupato abusivamente nel 2012.
La struttura non svolgeva più la sua funzione da tempo, l’INPDAI è direttamente confluita all’interno dell’INPS dopo la legge 289/2002.

Nel 2012, dunque, il palazzo viene occupato abusivamente da 150 famiglie, ma nella città non è l’unica struttura ad essere occupata. Ci sono tantissimi luoghi abbandonati dentro la capitale che ancora oggi sono un rifugio per chi non ha una vera casa nel quale vivere, poiché il comune di Roma non ha ancora assegnato delle abitazioni adeguate a queste persone. Si tratta spesso di migranti, o di cittadini che non hanno la possibilità economica di poter pagare un affitto.
Per le persone che vivevano all’interno della struttura di viale delle province 196 l’esito è stato diverso.

Il 31 agosto 2022 il palazzo è stato sgomberato e a queste famiglie sono state assegnate delle abitazioni divise tra le zone di San Basilio, Tor Bella Monaca, Pietralata e Centocelle. Lo sgombero è avvenuto senza l’intervento della polizia, mentre negli anni precedenti vi era stata qualche piccola rivolta, dal momento in cui si chiedeva di lasciare il posto senza però aver assegnato degli alloggi.

Queste persone hanno vissuto per più di dieci anni in condizioni sanitarie disastrose, e tuttora chi vive in edifici abbandonati vive in costante pericolo. Spesso si tratta di strutture molto vecchie e deteriorate dal tempo. Nonostante ciò molti inquilini dell’ex palazzo INPDAI erano malinconici, una volta arrivato il momento di andare via, perché nonostante le condizioni di miseria in cui vivevano si era creata una comunità, tutti erano legati dagli stessi sentimenti.

Dalle baracche degli anni ’60 ai palazzi occupati

La storia del ex palazzo INPDAI va a legarsi con una storia molto più grande, che ha le sue radici nel dopo guerra.

Uno dei problemi che affligge la capitale dagli anni ’60 fino ad oggi, è il problema delle abitazioni, un tema di cui si è occupato uno dei più grandi intellettuali del tempo: Pier Paolo Pasolini. In quegli anni a Roma erano presenti le “baracche”, dove vivevano persone spesso ridotte in miseria, vi erano anche molte famiglie del sud Italia venute a Roma per trovare lavoro.

Un grande contributo venne dato da Don Roberto Sardelli, il quale all’interno di una di quelle baracche istituì la scuola 725. Dare un’istruzione a queste persone che spesso venivano emarginate, significava dare anche un’opportunità di riscatto. Il lavoro di Sardelli non sembra essere troppo distante dal lavoro di Rafael nell’ex palazzo INPDAI, che ha aperto una piccola biblioteca per le persone del posto.

Le baracche furono demolite nel 1980, ma oggi i problemi restano gli stessi. La crisi abitativa è più sentita che mai, sono quasi 60.000 i nuclei famigliari che a Roma sono in emergenza.

Il futuro dell’ex palazzo INPDAI

Per quanto riguarda la struttura di viale delle province, i lavori ad oggi sono in corso.  Le ultime notizie risalgono al settembre 2022. L’immobile è stato acquistato da InvestiRE SGR.

Se si passa nelle vicinanze di viale delle province, si potranno osservare i lavori in corso. Il palazzo verrà demolito per dare il posto ad un nuovo edificio, il cui scopo è ancora ignoto. Secondo alcuni abitanti della zona, una volta demolita la struttura vi potrebbe sorgere un hotel, o una casa studente.

Vista la situazione attuale sarebbe importante per la città investire sulle abitazioni. Poter dare un tetto dignitoso sotto il quale vivere a tutti i gli abitanti della città dovrebbe essere il primo problema da affrontare e risolvere.

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