Ci troviamo in una delle zone più popolose del decimo municipio di Roma, precisamente nel quartiere di Acilia, dove si estende il parco della madonnetta.
Un parco che per estensione è il quarto di Roma.Con i suoi 21 ettari, costeggia più di 1 km di strada che collega via di Acilia a via di macchia Saponara.
Il Parco della madonnetta è stato uno degli originari 75 punti verdi qualità del Comune di Roma. Nel 1995, con la giunta Rutelli, ci fu un bando per l’attrezzaggio e la costruzione di parchi con all’interno strutture di vario tipo. Dopo aver trovato un commissionario disposto a mettere in atto il progetto previsto dal bando, nel 2001 sono iniziati i lavori. Nel 2003 il parco entra in funzione per poi essere completato nel 2005 con l’apertura del centro sportivo, che avrebbe dovuto dare il sostentamento economico a tutto il progetto grazie alle iscrizioni dei cittadini residenti.
In poco tempo il parco diventa uno spazio di estrema importanza per tutti, uno spazio attento e dedicato ad ogni esigenza.
A livello sportivo, soprattutto, il Parco della Madonnetta ha ospitato manifestazioni sportive di grande rilevanza dedicate in particolare a sportivi diversamente abili, grazie alle sue strutture adattate attentamente.
Molto importante anche l’attenzione ai problemi sociali e alle differenze culturali. Infatti il parco ha molto spesso ospitato incontri e manifestazioni dedicati alle diverse etnie presenti nel quartiere.
Il progetto si stava realizzando nel migliore dei modi, il parco offriva tantissimi servizi e spazi, sia a livello sportivo sia a livello ludico e culturale, diventando così un vero e proprio punto di riferimento e di valore per i cittadini.
Ma nel 2009 la situazione cambia completamente, quando il comune, che aveva garantito il mantenimento del bacino d’utenza per il centro sportivo, viene meno a quello che era il suo unico dovere. Accade che vengono rinforzati impianti sportivi nelle zone limitrofe al Parco della madonnetta e ne vengono costruiti di nuovi facendo così diminuire notevolmente le iscrizioni al centro sportivo della madonnetta. Una manovra che mette in grave difficoltà economica il commissionario. Infatti nel 2015, il punto verde qualità è stato revocato al concessionario per i mancati pagamenti delle rate del mutuo.
Un’enorme sconfitta e un infinito dispiacere nel cuore dei residenti, i quali non hanno perso tempo e hanno creato associazioni e comitati a difesa e sostegno del parco e dell’ex concessionario.
Sforzi purtroppo inutili quelli dei cittadini più affezionati, che non sono bastati a tutelare il parco, diventato ormai un luogo di bivacco e degrado.
Oggi il parco della madonnetta si presenta come un luogo abbandonato, senza più nessuna delle vecchie strutture, o se ancora presenti ridotte in stato terribile.
Attraversare oggi il parco significa rischiare, mettere in pericolo la propria incolumità, a causa della presenza di rifiuti di ogni tipo, ferri arrugginiti, muri cadenti.
Non passano inosservati gli evidenti segni lasciati da persone senza fissa dimora che si rifugiano nel parco, ma anche di tossicodipendenti che trovano nella vecchia palestra della madonnetta un luogo dove potersi nascondere a fare uso di sostanze stupefacenti.
Spesso alcuni punti del parco vengono dati alle fiamme, facendo allarmare i residenti che subito cercano di intervenire, per provare ancora una volta a tenere in vita un luogo che fino a circa 10 anni fa era il loro posto del cuore.
Ad aggravare la situazione del parco della madonnetta è stata la tragedia che nel 2021 ha visto un giovane ragazzo del quartiere perdere la vita, proprio lì.
Lì dove un tempo i bambini e i ragazzi potevano giocare e divertirsi. Dove oggi la situazione diventata così grave causa disagi e tragedie.
Pensare di poter riqualificare il parco è un sogno apparentemente irrealizzabile. Si è parlato di cementificazione del terreno per poter costruire, ma non renderebbe giustizia a quello che il parco era un tempo, a quello che sarebbe potuto diventare ancora.
Infatti i comitati a sostegno del parco rifiutano l’idea di rendere il parco una distesa di cemento e mura di edifici. Riqualificare il parco significherebbe tornare al progetto originario, mantenendo la distesa verde del parco, costruire strutture socialmente utili e attente alle necessità dei residenti.
La speranza vive nel cuore di tutti i cittadini affezionati, che continuano a lottare senza arrendersi alla burocrazia e agli ostacoli dell’amministrazione comunale.
Chissà se un giorno si potrà assistere ad una riqualificazione del parco. In attesa, la speranza e l’affetto di tutte le persone che lo hanno vissuto nei suoi momenti migliori (e peggiori) continuano a tenerlo in vita e a difenderlo nonostante tutto.