Nel cuore della città Eterna, tra i vari quartieri, uno in particolare richiama l’attenzione: Ostia, o Lido di Ostia, il municipio X di Roma. La sua storia più recente risale al ventennio di fine Ottocento. Infatti, è proprio in quegli anni, durante il governo Cairoli, che viene affidata ad una ditta di braccianti di Ravenna, la bonifica del litorale. Fino a quel momento vivevano lì solo cinque nuclei familiari e la zona, pur essendo ricca di potenzialità era devastata dall’incuria e dalla malaria.

Il processo di bonifica fu lungo e tortuoso, ma passo dopo passo Ostia cominciò a prendere vita. Spuntarono i primi edifici, le prime strade; le prime famiglie, in particolare quelle degli stessi braccianti romagnoli, si stabilirono lì. La bonifica proseguì negli anni successivi, nello specifico, nei primi trent’anni del Novecento, fu Benito Mussolini a mettere mano sui progetti. L’idea era quella di sfruttare le potenzialità del Lido di Ostia, in particolar modo il mare, il porto e la pineta. In breve tempo la zona diventò punto d’incontro per i gerarchi, i quali si riunivano nelle ville appena nate sul lungomare. Crebbe sempre di più la necessità di collegare il centro di Roma con il quartiere. Infatti, ben presto, fu costruita la Via del mare, che ancora oggi è la strada principale per raggiungere l’uno o l’altro posto. Dunque, fu da subito evidente il destino del quartiere, ovvero quello di diventare, nel corso degli anni, la pietra miliare della Capitale. Un’attrazione per i turisti, ma non solo, anche per i romani, nelle giornate di sole e durante la bella stagione, raggiungere Ostia per ritrovare calma e tranquillità.

Nel corso degli anni il Lido è cresciuto sempre di più, numeri e spazi hanno superato quelli dei paesi e raggiunto quasi quelli delle piccole città. Sono nate scuole, ospedali, negozi, cinema, locali, luoghi di svago, parchi e giardini. Un processo di crescita davvero incredibile che ha naturalmente portato con sé un forte senso di identità e appartenenza. Il raggiungimento di una propria identità e autonomia ha fatto sì che Ostia da semplice quartiere sia diventata una città. Gli ostiensi sono geograficamente romani, ma se ci si rivolge ad uno di loro chiedendogli se è di Roma, è molto probabile che risponda:” Si, di Ostia precisamente”. Una risposta che viene data con orgoglio, a dimostrazione del forte senso di appartenenza ad una “comunità” separata dalla capitale. I piccoli quartieri “satellite” nati nelle zone limitrofe di Ostia, come Acilia, Casal Palocco, Infernetto, Axa, Malafede, danno manforte all’identità ostiense, in quanto riconoscono Ostia come punto di riferimento, nonostante si tratti di un quartiere di Roma. Tutto contribuisce a rendere il Lido romano uno dei quartieri candidati all’indipendenza.

Ovviamente, non è tutto risolvibile sul piano identitario, ma bisogna tener conto dei poteri istituzionali, che fanno capo all’amministrazione centrale capitolina. Infatti, sul piano dell’autonomia territoriale non è così semplice separare Ostia dalla sua capitale. A livello organizzativo e specialmente economico il municipio X non può contare sulle sue sole forze, e viceversa, l’amministrazione capitolina difficilmente riuscirebbe a fare a meno delle potenzialità, soprattutto a livello turistico, del Lido di Ostia.

Il processo di bonifica iniziato più di un secolo fa, ha gettato le fondamenta per quello che è oggi il quartiere ostiense. Tra varie difficoltà, dovute soprattutto all’ostilità del terreno della zona, i risultati sono stati raggiunti. Ad oggi il Lido di Ostia vanta di una sua ricchezza, naturale e sociale, che accompagna e sostiene i suoi cittadini nella loro vita quotidiana, regalando soddisfazioni, e a volte qualche dispiacere, che comunque non riesce ad abbattere i valori e l’identità ottenuti con la volontà e il coraggio di una vera e propria comunità.

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