IL CICLO DEI RIFIUTI

È sempre più frequente sentir parlare di emergenza rifiuti e di notare che i cassonetti della raccolta differenziata siano stracolmi.

Per il cittadino comune il conferimento del prodotto di scarto nel cassonetto dell’immondizia è il momento finale del rapporto con quel rifiuto ma, da quel momento in poi cosa accade? Quale processo segue un oggetto cestinato? Perché è così difficile risolvere l’emergenza spazzatura?

Per risolvere a queste domande proviamo a ripercorrere brevemente quello che viene chiamato “ciclo dei rifiuti” andando poi ad analizzare nello specifico il caso della città di Roma.

NORMATIVA

A partire dal 1997 l’Italia recepisce le Direttive europee del IV Programma di Azione Ambientale nel cosiddetto “Decreto Ronchi”.

Nel 2006 viene approvato il Codice Ambientaleche introduce valutazioni su impatto ambientale, difesa del suolo e tutela delle acque, rifiuti e bonifica dei siti inquinati, tutela dell’aria e risarcimento del danno ambientale.

Si tende ad incentivare pratiche di riutilizzo, riciclaggio e recupero energetico dei rifiuti, relegando lo smaltimento ad ultima ipotesi qualora le precedenti non siano possibili.

RACCOLTA

Ogni comune, o gruppo di comuni in caso di centri più piccoli, ha un’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti. Per quanto riguarda la città di Roma, questo lavoro è svolto dall’AMA.

L’Ama è una società per azioni con unico socio il Comune di Roma.

Secondo le normative europee, recepite dall’Italia, è obbligatorio diversificare i rifiuti conferendoli in contenitori separati.

La raccolta differenziata è strutturata in base alla separazione di scarti alimentari e organici; contenitori di plastica e metallo; carta e cartone; contenitori in vetro; materiale non riciclabile.

I rifiuti ingombranti possono essere conferiti direttamente presso le isole ecologiche, in alternativa si può prenotare il servizio di ritiro a domicilio dell’AMA.

TRASPORTO E TRATTAMENTO

Il volume dei rifiuti viene ridotto attraverso operazioni di triturazione e compattamento effettuate a bordo degli stessi automezzi che provvedono alla raccolta.

Mezzi differenti vengono utilizzati per ognuno dei contenitori della raccolta differenziata elencati in precedenza.

In base alla tipologia di raccolta che viene effettuata, i rifiuti possono essere trattati in vari modi a seconda che si tratti di materiali differenziati o indifferenziati.

Per quanto riguarda quelli differenziati si avvia la procedura di riciclo; per quelli indifferenziati si parla di smaltimento quindi di conferimento in discarica.

RICICLO

Una volta differenziati, i rifiuti seguono un percorso completamente differente gli uni dagli altri.

Il vetro, ad esempio è uno dei materiali che è più semplice riciclare per merito della sua composizione fisica. È possibile riciclarlo all’infinito senza perdita di materia o qualità nel procedimento. Inoltre non sono necessari impianti appositi. Sarà sufficiente separare le varie tipologie di vetro e poi il materiale può essere fuso e rimodellato a piacimento da qualsiasi vetreria o azienda che si occupa di riutilizzo del vetro.

Discorso opposto invece per la plastica, il cui prodotto di riciclo ad ogni trasformazione perde di qualità e di quantità, rilasciando nell’area sostanze tossiche (es. diossina) quando viene riscaldata.

La maggior parte dei rifiuti conferiti nel bidone della plastica è rappresentata dagli imballaggi.

Va da sé che maggiore sarà il numero di abitanti di una città, maggiore il consumo di prodotti di vario genere, maggiore la conseguente produzione di rifiuti derivanti dagli imballaggi.

SMALTIMENTO

Tutto ciò che non è riciclabile o indifferenziato viene trasportato presso i cosiddetti TMB (centri per il Trattamento Meccanico-Biologico) dove i rifiuti vengono separati, compattati e conferiti in discariche che non sono altro che depositi di rifiuti a tempo indeterminato. Questo modo pone degli oggettivi problemi di spazio oltre al fatto che, qualora il sito adibito a discarica non sia costruito in maniera assolutamente impermeabile, il percolato dei rifiuti potrebbe inquinare il terreno e le falde acquifere.

In alternativa al conferimento in discarica, lo smaltimento può essere eseguito bruciando in rifiuti in:

  • Inceneritori: luoghi nei quali la spazzatura viene smaltita bruciandola. Anche in questo caso l’impatto ambientale non è insignificante dato che le emissioni di gas tossici risultano elevate.
  • Termovalorizzatori: impianti nei quali si produce energia elettrica partendo dalla combustione dei rifiuti

LA SITUAZIONE DI ROMA

La chiusura nel 2013 della più grande discarica d’Europa, quella di Malagrotta (sindaco di Roma era Marino) fa seguito a delle sanzioni inflitte dall’Europa alla regione Lazio a causa dello smaltimento indiscriminato dei rifiuti in “un’unica buca”.

La situazione nella città eterna è progressivamente degenerata al punto che pochi anni dopo, nel 2016, si è cominciato a parlare di vera e propria emergenza rifiuti.

2016

Nel 2016 AMA dichiara che la sola città di Roma “produce quotidianamente circa 4.600 tonnellate di rifiuti (dati da consuntivo 2016). Di queste 2.000 tonnellate sono costituite da materiali raccolti in modo differenziato e avviati a recupero mentre le restanti 2.600 tonnellate sono invece rifiuti indifferenziati.”.

Gli attori coinvolti nel ciclo di smaltimento sono: il comune di Roma (all’epoca guidato da Virginia Raggi); l’azienda dei rifiuti municipalizzata (AMA); la regione Lazio (governatore Zingaretti) e le aziende private che gestiscono i TMB ed alcuni impianti di smaltimento.

I TMB attivi nel 2016 erano 4 e riuscivano a malapena a gestire la quantità di rifiuti che confluivano in essi da Roma.

Una volta passati dai TMB però rimane il problema di dove smaltire le cosiddette eco-balle che sono state prodotte.

La soluzione è affidarsi ad impianti che si trovano fuori regione o addirittura all’estero; ad esempio in Germania.

Sono necessarie però le autorizzazioni da parte della regione per il trasporto transfrontaliero dei rifiuti che tardano ad arrivare.

2019

La sindaca Raggi chiede al presidente della regione Zingaretti di emettere un’ordinanza che obblighi tutti gli impianti di raccolta del Lazio ad accettare i rifiuti di Roma fino al massimo della loro capienza.

Nel 2018 nel frattempo l’impianto TMB di via Salaria aveva preso fuoco, per cause mai del tutto chiarite.

Secondo i dati della Regione Lazio, il territorio laziale è autosufficiente per il trattamento mentre per lo smaltimento dei rifiuti è ancora dipendente dagli impianti extraregionali.

Nel 2019 sono stati prodotti nella capitale circa 1,7 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani.

2020

A gennaio 2020 chiude anche la discarica di Colleferro; nel Lazio restano attive tre discariche: quella di Roccasecca (FR); quella di Civitavecchia e quella di Viterbo.

Lo smaltimento avviene in parte con l’invio ai termovalorizzatori di San Vittore nel Lazio (di proprietà di Acea); di Brescia ed in Portogallo.

Un’altra parte viene smaltita nelle discariche laziali e in quelle del vicino Abruzzo.

2021

Nel 2021, in seguito all’indisponibilità di un impianto di trattamento in Toscana e del guasto al TMB di Ecologia Viterbo, AMA rilascia un comunicato sottolineando le difficoltà di gestione.

In esso si sottolinea la mancanza di sbocchi per i rifiuti e la mancata responsabilità dell’azienda nella mancata risoluzione della vicenda.

Il 2 Agosto 2021 riapre la discarica di Albano Laziale tra le proteste dei residenti preoccupati dalla questione ambientale e dell’inquinamento relative alla presenza dell’impianto.

Ad Ottobre inizia il mandato di Roberto Gualtieri come sindaco di Roma, il quale indice un piano straordinario per la rimozione dei rifiuti per il periodo delle festività natalizie.

2022

La regione Lazio sigla un accordo per l’invio di materiale di scarto, via treno, ai termovalorizzatori di Austria ed Olanda spendendo circa 200 euro a tonnellata.

A Marzo 2022 la Guardia di Finanza appone i sigilli alla discarica di Albano Laziale per l’indagine della magistratura su un presunto illecito nella gestione dell’impianto.

Per sopperire a questa mancanza, il sindaco Gualtieri ha avviato le procedure per aumentare i conferimenti nella discarica di Aprilia.

Allo stesso tempo ha chiesto ad Ama di garantire una pulizia su strada 7 giorni su 7 rimodulando le giornate libere dei dipendenti che si concentravano nel weekend.

Una soluzione definitiva, tuttavia, sembra difficilmente individuabile e l’emergenza non sembra avere fine.

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