Salvini lega l’Italia?
Matteo Salvini, Senatore della Repubblica Italiana e Segretario federale della Lega, ha incentrato la sua ultima campagna elettorale su temi molto caldi, quali la regolamentazione dell’immigrazione, l’introduzione della “Flax Tax” al 15%, l’abolizione della “Legge Fornero” sulle pensioni e la netta visione euroscettica.
La politica del Senatore milanese viene spesso definita estremista a causa della durezza e della schiettezza con cui affronta certi argomenti ma a volte anche populista.
Il populismo è di fatto movimento politico diretto all’esaltazione demagogica delle qualità e capacità delle classi popolari, definizione che si allinea bene con la politica salviniana. Mentre l’estremismo politico è un’ideologia radicata, potente, coinvolgente se non addirittura ipnotica.
Per proporsene fautori, sicuramente bisogna essere dei leader carismatici, pronti a tutto pur di portare avanti quell’idea così distante dalla moderazione ma che riesce ad attrarre il popolo in modo astuto. In politica quest’arma viene spesso utilizzata. Questa definizione però non viene condivisa, ad esempio, da Marie Le Pen, leader del partito francese “Front Nacional” che sostiene ideologicamente la Lega di Salvini su diversi punti, tra cui il rigetto nei confronti dell’Unione Europea.
Nelle ultime elezioni politiche italiane, svoltesi il 4 marzo, le sorprese non sono di certo mancate. I risultati hanno visto il Movimento 5 Stelle affermarsi come la lista più votata, con circa il 32% di preferenze mentre come coalizione ha dominato quella di Centro-destra che ha conquistato complessivamente il 37% dei voti. All’interno del centro-destra troviamo proprio la “Lega Nord” ribattezzata semplicemente “Lega” da Matteo Salvini durante la campagna elettorale. Mossa strategica che ha saputo conquistare gran parte del popolo italiano, tant’è vero che la “Lega”, da sola, ha ottenuto più del 17% dei consensi, scavalcando addirittura Forza Italia e diventando la seconda lista più votata.
Gli scenari che si sono aperti successivamente allo scrutinio sono incerti, per ora non ci hanno fornito un nuovo Governo, ma dieversi avvenimenti sono accaduti. Innanzitutto il 24 marzo, sono stati eletti i due neopresidenti di Camera e Senato: rispettivamente Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle, e Maria Alberti Casellati, di Forza Italia. Questa situazione è stata possibile grazie ad un accordo avvenuto tra i “Grillini” e la coalizione di centro destra.
Nel frattempo però continua il duro braccio di ferro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini perchè nessuno dei due vuole assolutamente perdere la possibilità di diventare Premier. L’eventuale nomina di Primo Ministro di Luigi di Maio sarebbe sicuramente meno clamorosa di quella del rivale Salvini per diversi motivi: innanzitutto il partito del Pentastellato è quello che ha ricevuto più preferenze ed inoltre, Di Maio, è un moderato con una posizione centrista. Salvini oltre ad aver assunto da sempre posizioni più estremiste può essere molto più imprevedibile del collega grillino.
Cosa succederebbe nel caso in cui Salvini diventasse il Primo Ministro dell’Italia? Questo è il programma esposto dalla Lega: https://www.leganord.org/component/tags/tag/programma-elettorale. Intanto bisogna chiedersi se il Segretario Federale della Lega manterrà tutte le promesse fatte in campagna elettorale e quali misure prenderebbe nei confronti della così tanto criticata Unione Europea. Una delle proposte più citate da Salvini in queste elezioni è stata l’introduzione della “Flat Tax” (http://tassaunica.it/) ovvero un’imposta con un aliquota unica del 15% per tutti. Questa proposta sembra per ora, l’unico vero ostacolo tra il Movimento 5 Stelle e la Lega in quanto i primi non sono d’accordo perché propongono una rimodulazione verso il basso delle aliquote dell’Irpef e niente tasse per chi percepisce meno di 10mila euro. E’ certo che per applicare l’idea della “Flat Tax” servono molti fondi ed è stata duramente criticata da Matteo Renzi che l’ha definita “spread tax” affermando che è “una proposta irrealizzabile che mette in crisi l’italia”.
Altro tema che ha conquistato molti italiani è quello relativo all’abolizione della “Legge Fornero”. La tanto discussa riforma Fornero che ha innalzato l’età pensionabile, entrata in vigore il 18 luglio del 2012, è stata un punto fisso della politica di Salvini ma è stata anche sostenuta dai Grillini.La Lega intende reintrodurre la pensione di anzianità, la quota 100 ( la somma tra l’età anagrafica e quella contributiva) e portare le pensioni minime a 1.000 euro mensili.
Politica, quella del senatore milanese, incentrata da anni sul tema dell’immigrazione. L’aumento del flusso migratorio nell’ultimo decennio ha generato malcontento in una parte della popolazione italiana e Salvini ha pensato bene di puntare su questo fattore per riuscire ad accaparrarsi più voti possibili (dati Istat http://stra-dati.istat.it/Index.aspx ). Il leader della Lega ha sempre parlato con toni duri in riferimento alla situazione migratoria, definendola più volte “invasione”. Naturalmente questa dura posizione si collega al suo euroscetticismo ed al fatto che il fenomeno dell’immigrazione, come altri, successivamente al Trattato di Lisbona (2007) è divenuto competenza concorrente tra UE e Stati membri (Cap. 2, Titolo V dedicato allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia). Salvini vorrebbe riacquisire altre competenze come quella monetaria ed economica, territoriale e di sovranità.
Insomma il progetto del Leghista è molto ampio, innovativo e di forte impatto. Sicuramente la possibilità che una volta salito al Governo riesca a concretizzare tutte queste promesse risulta assai complicata, sia per quanto riguarda i fondi, in temi di Flat Tax e pensioni e sia per l’aspetto quasi autoritario, di sfida nei confronti dell’Unione europea. Salvini potrebbe rivoluzionare la situazione europea dell’Italia, tornando ad uno Stato pre-Maastricht, ma ciò sarebbe visto come regresso o progresso? Porterebbe vantaggi o svantaggi all’Italia? E ci si chiede ancora, dopo la “paura” di una possibile presidenza Le Pen, dopo l’elezione di Trump e il quarto mandato di Putin, farebbe bene al mondo, all’Europa, ed in primis all’Italia un Governo così estremista-populista? Sono tutte domande a cui risponderà il tempo, bisogna solo attendere la formazione del nuovo Governo, quali accordi verranno presi e chi sarà il Presidente del Consiglio dei Ministri della XVIII Legislatura.