Caso Skripal: quale sarà la verità?
Il fatto

Lo scorso 4 marzo l’ex agente dei servizi segreti russi (FSB) Sergej Viktorovič Skripal’, 66 anni, e sua figlia Yulia di 33 anni, sono stati ritrovati semi-coscienti su una panchina di un centro commerciale di Salisbury, una città al sud dell’Inghilterra.
Successivamente all’accaduto, i due vengono ricoverati d’urgenza nell’ospedale della città in uno stato di avvelenamento da gas nervino ed entrano in coma.
Gli indizi sul caso sono molti, ma non ci sono prove concrete.
Bisogna capire chi ha provocato l’avvelenamento dei Skripal e come sia riuscito a procurarsi un’arma chimica così rara e potente.

L’accusa

Il fatto accaduto è collegato al passato di Skripal: nel 2004 fu arrestato dall’FSB con l’accusa di “Alto Tradimento” e nel 2006 fu condannato a 13 anni di carcere per aver rivelato l’identità di alcuni agenti russi al servizio segreto britannico di spionaggio MI6.
Nel luglio del 2010 il Presidente Russo, Dmitrij Anatol’evič Medvedev, firmò un decreto riguardante l’indulto di quattro cittadini russi, tra cui lo stesso Skripal che aveva già scontato diversi anni di reclusione, in cambio di dieci agenti segreti russi, arrestati nel giugno dello stesso anno negli Stati Uniti.

Il precedente: caso Litvinenko

Aleksandr Val’terovič Litvinenko fu un agente dei servizi segreti russi che morì il 23 novembre del 2006.
La causa della sua morte fu l’avvelenamento da radiazione da polonio-210, un isotopo radioattivo del polonio.
Poco prima di morire il dissidente russo accusò Vladimir Putin di essere responsabile della sua morte e di quella della giornalista della testata indipendente “Novaja Gazeta” Anna Politkovskaya.
Due cittadini russi, Lugovoj e Kovtun, sono accusati dell’omicidio Litvinenko.
Il fascicolo verrà poi ripreso in mano dalla Ministra dell’Interno britannico, Theresa May, nel 2013 che annuncia “l’apertura di un’inchiesta pubblica sulla morte dell’agente russo”.

Crisi diplomatica inevitabile

Mosca è accusata da Londra del tentato omicidio dei Skripal e la Gran Bretagna non ha pensato due volte ad espellere ben 23 diplomatici russi.
Questa azione sotto il profilo del diritto internazionale, non costituisce alcuna violazione di norme ma è solo un fatto non amichevole come sottolinea l’Articolo 9 della Convenzione di Vienna.
Theresa May accusa senza mezze misure lo Stato russo di essere colpevole di questo terribile fatto.
La Premier britannica è stata appoggiata dall’Europa ed in particolare dalla cancelliera tedesca Angela Merkel ed il Presidente francese Emmanuel Macron che al termine dei vertici di Bruxelles hanno annunciato “misure proporzionate e coordinate contro la Russia”.

La botta russa e la risposta “occidentale”

La risposta Russa alle accuse Inglesi ed europee non si è fatta attendere.
Il 17 Marzo,tre giorni dopo l’espulsione dei diplomatici russi da parte della Gran Bretagna, la Russia ha espulso 23 diplomatici britannici, dichiarando la cessazione dell’attività British Council nel proprio Paese.
Successivamente, a catena sono stati espulsi da 14 Paesi dell’Unione Europea e dagli Stati Uniti, in totale, più di 100 diplomatici russi.
L’Italia ne ha espulsi due, la Francia e la Germania quattro e gli Stati Uniti circa sessanta.
Il 4 aprile, il direttore dello spionaggio russo all’estero, Serghiei Narishkin, definisce il tentato omicidio Skripal “come una grottesca provocazione” che è stata “fabbricata grossolanamente dai servizi di intelligence britannici e americani”.
Theresa May risponde a tono il 9 aprile ribadendo la sua posizione ed accusando nuovamente Mosca dell’avvelenamento.

Possibili scenari

La situazione è inevitabilmente tesa.
Particolare è sicuramente stata l’immediata presa di posizione da parte di Stati appartenenti all’UE e degli Stati Uniti che in assenza di prove certe si sono da subito schierati con la Gran Bretagna.
Un dubbio riguarda sicuramente l’inatteso miglioramento delle condizioni di salute dei Skripal. Il giorno prima che i medici di Salisbury dichiarassero Yulia fuori pericolo, le sue condizioni erano state definite critiche, le sue capacità mentali probabilmente compromesse.
L’ex agente invece dopo giorni di stabilità sembra stare meglio, è cosciente e potrebbe parlare nei prossimi giorni.
La verità dunque potrebbe venir fuori quando almeno uno dei due Skripal riacquisisca a pieno la coscienza, ed allora in quel momento forse potremmo scoprire davvero come è andata e chi ha cercato di avvelenarli.

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