L’avvento dei social networks nella vita delle persone è stato uno dei fenomeni più impattanti e significativi nella socialità degli ultimi vent’anni. Non a caso, il tema dei social è uno dei più dibattuti negli ultimi giorni per via dell’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo. Quest’ultimo ha ribadito l’importanza per il futuro della civiltà di avere una pizza digitale comune, in cui i punti di vista di tutti possono essere discussi in modo sano, senza ricorrere all’uso della violenza. Ciò lascia facilmente intendere come ormai i social networks siano diventati parte integrante della quotidianità di qualunque persona. Hanno stravolto completamente il modo di rapportarci gli uni con gli altri, ampliando lo spettro delle relazioni interpersonali. Inoltre, è doveroso sottolineare come l’avvento dei social abbia implicato la nascita degli influencers, ovvero nuove figure professionali che, grazie alle loro capacità narrative e al loro appeal, riescono ad influenzare le abitudini degli utenti che li seguono, orientandone persino le scelte di acquisto. Indubbiamente, oltre a possedere aspetti positivi, i social networks hanno anche evidenti svantaggi.

I social networks

I social networks sono nati principalmente per consentire la creazione e lo scambio di contenuti tra gli utenti iscritti alla medesima piattaforma. È innegabile come nel giro di qualche anno siano stati in grado di rivoluzionare l’intera società, riuscendo a mettere in contatto persone agli antipodi del mondo e permettendo a migliaia di aziende di ottenere profitti maggiorati tramite la figura degli influencers.

L’impatto positivo dei social networks

Innanzitutto, i social networks sono accessibili da chiunque e in pochissimi click. In questo modo diventa piuttosto semplice curare i rapporti interpersonali, non solo rimanendo in contatto con chi si conosce già, ma sperimentando anche nuove amicizie con gli altri utenti della rete. Spesso, si utilizzano i social networks per esternare emozioni e sentimenti e rendere note le proprie passioni. Inoltre, oggigiorno su Instagram, Facebook o Twitter, possiamo trovare una quantità di informazioni legate all’attualità che un tempo era possibile leggere esclusivamente sui giornali o ascoltare al telegiornale. Con i social è tutto più immediato perché qualunque cosa succeda nel mondo, nel giro di pochi minuti diventa di dominio pubblico. Si tratta, dunque, di una forma di comunicazione più rapida e probabilmente anche più efficace perché in grado di abbracciare tutte le fasce d’età, dai più grandi ai più piccoli. Infine, non si può non considerare come i social networks abbiano stravolto il mondo del lavoro, offrendo infinite possibilità non solo agli influencers, ma anche a tutto lo staff che lavora per loro, dai make-up artists ai videomakers, dai fotografi ai consulenti d’immagine.

Il lato oscuro dei social networks

I social networks hanno trasformato molti aspetti della vita quotidiana di tutti noi, dai rapporti interpersonali al modo di gestire le relazioni professionali. Oramai le persone interagiscono tra di loro via social centinaia di volte al giorno, arrivando talvolta a sviluppare una vera e propria dipendenza che le porta a dedicare la maggior parte del tempo e delle energie a queste piattaforme digitali. Per avere un’idea più precisa al riguardo, prendiamo in esame i dati di Statista Digital Economy Compass, i quali rilevano che il tempo medio globale trascorso sulle piattaforme social è di 142 minuti al giorno. Questo lascia facilmente intendere come ormai i social networks si siano convertiti in una fonte di distrazione che porta quotidianamente a perdere un’enorme quantità di tempo. Un altro aspetto dei social che non può essere assolutamente ignorato è il fatto che hanno determinato una perdita della privacy, rendendo tutti più facilmente rintracciabili e localizzabili. Così come spesso riportato dagli influencers su Instagram, ciò comporta un aumento dei furti nelle loro abitazioni e più in generale della criminalità. Per finire, recenti studi della Royal Society For Public Health hanno constatato un aumento dei problemi d’ansia, depressione e attacchi di panico dovuti ai social networks, al connesso aumento del cyberbullismo e all’ostinato bisogno di ricevere conferme da parte degli altri utenti circa la propria identità.

La figura degli influencers

Per prima cosa, partiamo col dire che gli influencers sono degli utenti che hanno centinaia, migliaia o addirittura milioni di followers sui social networks. Si tratta oramai di una realtà consolidata e sempre più persone si affidano ai loro consigli per fare acquisti, e non solo. Dunque, gli influencers sono diventanti un vero e proprio “mezzo di guadagno” per moltissime imprese e ciò dimostra come il rapporto tra il marchio e il consumatore sia cambiato radicalmente nel corso degli ultimi anni.

Andiamo ora ad analizzare perché gli influencers hanno un potere così persuasivo, specialmente sui più giovani. Innanzitutto, non è trascurabile il fatto che moltissimi influencers appartengono a questa fascia d’età. Ad ogni modo, con l’inizio dell’adolescenza i genitori perdono quel ruolo, prima indiscusso, di figura a cui ispirarsi. Ed è proprio qui che intervengono gli influencers, che diventano dei veri e propri modelli da seguire perché investiti di un alone di “superiorità”. L’influencer assume le vesti del “vicino della porta accanto”, dispensatore di consigli di ogni genere e non è raro affronti tematiche particolarmente rilevanti come la questione ambientale, il diritto all’aborto, la salute mentale e la parità di genere. A tal proposito, gli influencers, nel momento in cui si mettono davanti alla telecamera per affrontare un determinato argomento o semplicemente per esprimere un proprio pensiero, hanno il dovere morale di percepire il peso della responsabilità per ogni parola pronunciata, atteggiamento assunto o consiglio dispensato. Gli influencers, qualunque cosa dicano o facciano, devono essere consapevoli del fatto che oramai sono diventati dei veri e propri modelli da imitare, in tutto e per tutto. Questo porta a valutare quanto sia delicato e cruciale il ruolo di certe categorie pubbliche nel processo di costruzione della realtà sociale. Dovrebbe dunque esistere una normativa specifica da seguire per questa tipologia di figure professionali? Certo che sì, e l’auspicio è quello di sentirne presto parlare e discutere in sede parlamentare.

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