Armata Cinque Stelle-Lega: il potere del Populismo

È nella notte del 27 settembre 2018 che dal balcone di Palazzo Chigi, in cui si stava svolgendo il vertice per l’intesa per l’aggiornamento del Def, tra urla, cori e inadeguata esultanza che arriva la notizia dell’accordo. Pochi minuti prima delle 23, i leader di Lega e M5S, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, dichiarano vittoria per il raggiungimento dell’accordo dopo una lunghissima trattativa. È la manovra del Cambiamento, essi affermano, la chiusura del contratto Gialloverde che vede non pochi cambiamenti per l’intera popolazione italiana e piega la resistenza del Ministro dell’economia Giovanni Tria e conserva il rischio altissimo di bocciatura  da parte della Commissione Europea.

Questo è solo uno dei risultati vincenti che il M5S e la Lega hanno portato a casa, ottenendo consenso e fiducia da parte dei cittadini e offuscando la vitalità degli altri partiti in campo. L’opposizione sembra vivere in un clima di immobilità e incapacità di dare una svolta alla loro politica, facendo sì che il popolo italiano trovi conforto e sicurezza in quelle personalità che rompono gli schemi tradizionali della politica. Dal loro insediamento a Palazzo, nel 2018, tutte le forze politiche in campo nel nostro paese sono entrate in crisi, portando alla quasi scomparsa della sinistra e la frammentazione della destra. I cittadini, ormai esausti dai continui giochi di destra e sinistra, hanno affidato la loro voce a posizioni più estremiste. I risultati di queste ultime elezioni sono la conseguenza di un più complesso contesto internazionale, con una tendenza a ideologie conservatrici del nazionalismo, e ideologie che abbattono l’individualità. La crisi del capitalismo ha ridotto la popolazione in un sentimento di continuo malcontento e sembra confermare il dissolvimento della classe media. Il Conservatorismo Nazionale è affermato dai nuovi leader del Paese.

Perché il Movimento 5Stelle ha vinto?

Il partito Pentastellato, attraverso le elezioni del 2018, è diventato il Partito delle Due Sicilie. Soprattutto nell’area Sud della Penisola ha raggiunto livelli di consenso estremamente alti, con un aumento del 20,7%. Per dire, in Campania M5S ha registrato un incremento pari al 27,3%, in Basilicata al 20,1%, in Puglia al 19,4% e in Calabria al 18,6%. Secondo i Grillini i motivi del successo elettorale sono una maggiore partecipazione attraverso una democrazia reale che non sia più ostacolata dai vertici del sistema, ma anche lo scopo di abbattere la corruzione attraverso degli obbiettivi fissati dai cittadini stessi. Sicuramente un risultato così vincente ha attratto quegli elettori delusi dalle azioni di governo che fino ad oggi non hanno portato a reali cambiamenti,ma soprattutto alcune misure popolari per il contrasto alla povertà ha portato molti elettori in difficoltà economiche a trovare conforto nella classe politica emergente. Il Cavallo di Battaglia è stato il Reddito di cittadinanza, non si tratta di dare soldi a chi non lavora, ma sarà un percorso di formazione per chi è disoccupato, allo scopo di trovare un impiego. Ma anche questa misura prevede delle difficoltà, ovvero il leader Di Maio non ha ancora chiarito nel dettaglio cosa prevede, tempi e costi e da misura vincente avrebbe potuto rovesciare la medaglia. Questo non vuol dire che questi provvedimenti “assistenzialistici” siano la ragione principale del risultato elettorale. Può essere certamente indicativa, ma non esaustiva.

Altri motivi sono la lotta all’immigrazione e la disoccupazione. Negli ultimi anni tante sono state le promesse fatte dagli altri governi, ma nessuno ha portato a termine quello che era stato promesso. Ad aver convinto il popolo italiano a sostenere i Cinque Stelle è stato il loro programma, attraverso cui Di Maio ha saputo fare un ottima propaganda. Il Movimento sembra essere l’unica ancora di salvezza che propone un cambio di rotta del Paese, promettendo un futuro migliore per le nuove generazioni.

La ragione della vittoria del M5S sta nella sua trasversalità, cioè nella sua capacità di attirare consensi sia da destra che da sinistra.

La Lega: il partito con più consensi

I Verdi si sono affermati come il Primo Partito nel Paese con il 30% di preferenze, un partito sempre di più in ascesa, come ennesima dimostrazione di un consenso crescente. Matteo Salvini ha incentrato la sua campagna elettorale su temi molto caldi come immigrazione, flag tax e la sua netta visione euroscettica.

Ma perché cresce il consenso Lega? Da tempo il rapporto tra società ed establishment appare irrimediabilmente rotto. Le forze politiche egemoni degli ultimi anni appaiono vecchie, logorate e manipolate. La società ha votato e continua a votare i leghisti perché appare più solida e al tempo stesso antisistema. Il popolo ha visto nelle sue personalità il vento del cambiamento che potrebbe portare ad una svolta nella vita economica e sociale di tutti i giorni. È stato proprio il decreto, approvato lunedì scorso, a creare ancora più consenso. Sono stati accorpati il tema dell’immigrazione e il tema della sicurezza, temi che sono a cuore anche degli italiani, che vedono ormai come estraneo lo “straniero” e non sono disposti a tollerare una situazione ormai fuori controllo. Lo stato di emergenza sarà per tutti l’unica via di uscita. Un’emergenza che calpesterà i diritti umani di alcuni soggetti e porterà via soldi di altri. Ma ciò continuerà ad aumentare le percentuali dei punti della Lega, nonché il loro consenso.

Che fine ha fatto la Sinistra? E la Destra con il Berlusconismo?

Il mondo politico odierno ha visto ottenere il potere ad un Populismo lagnoso e non reattivo, la mancata responsabilità e riconoscenza. Ha vinto un Paese con una società che al Nord vota contro l’immigrazione e meno tasse, e al Sud per l’assistenzialismo.

Il recente voto popolare ha mostrato il lento declino che i partiti della Sinistra italiana stanno vivendo. Esaurito l’effetto Renzi, i democratici hanno ottenuto il peggior risultato della storia del PD. Si tratta di una sconfitta senza precedenti, una crisi che non rende immune lo stivale. Le cause di questa crisi possono essere differenti: l’affermarsi della globalizzazione che ha mutato rapporti, comunicazione e lavoro; l’instabilità economica, causata sia dall’era globalizzata e vecchi governi, ha messo in primo piano gli interessi particolari causando una crescita esponenziale delle disuguaglianze; l’aumento dei flussi  migratori e l’incapacità di gestione dall’ala sinistra della società.

Il motivo principale, perciò, è l’incapacità di affrontare le nuove esigenze del popolo. Il Partito Democratico ha cercato, con Matteo Renzi, di superare la crisi attuando delle politiche non proprio di sinistra, allontanando così i suoi elettori. La delusione e la sensazione di non essere più rappresentati dal proprio partito ha guidato gli elettori verso altri, come M5S e Lega. Più di ogni altra cosa è stato il disagio sociale che ha condotto a credere alle nuove forze politiche, che attraverso una comunicazione efficace ha superato i partiti tradizionali. La crisi identitaria, valoriale e comunicativa della Sinistra si è espressa in una vera e propria frammentazione e la prospettiva di rilancio sembra essere ancora lontana.

E la destra? Oggi è un Fantasma chiamato destra, ovvero l’assenza di un luogo simbolico, mediatico e culturale che possa costituire il riferimento politico di opinione della destra. A mettere in discussione i valori dei conservatori è stata l’immigrazione, i moderati si stanno spostando sempre di più a destra nel tentativo di arginare il fenomeno, ma non sempre questo spostamento ha coinciso con recupero di consensi. Il risultato è che molti partiti moderati sembrano inseguire la destra radicale, legittimando così le posizioni più radicali. Forza Italia, Fratelli d’Italia, il Nuovo centro Destra non riesco a creare alternative valide di governo che non siano di stampo estremista.

E il Berlusconismo? Il movimento di pensiero e di fenomeno sociale di Silvio Berlusconi, nonché in maniera più concreta una visione liberistica dell’economia e della stessa politica ha attecchito con estrema facilità sulla media borghesia,ma anch’esso sembra essere in crisi. Un leader che per oltre un ventennio è stato bravo a strumentalizzare le paure, il razzismo innato di molti italiani e una grande capacità intuitiva che è stata in grado di seminare odio nei territori.

Negli ultimi decenni la sua figura di uomo politico è stata molto criticata: egli è un imprenditore non troppo permeabile, progressista a suo modo, una personalità carismatica in rivolta contro lo stato onnipotente e favorevole alla liberalizzazione del privato. Con la sua decadenza e l’affermarsi della nuova destra costituzionale, senza la sua reale presenza, la destra sembra non esistere più. Ciò che ha lasciato è un vuoto politico. Il  processo di frammentazione ha fatto si che la categoria del populismo ha finito per riassorbire tutti i pezzetti.

Il Governo 5 stelle-Lega  e i suoi effetti oggi

Quali sono i frutti di questo governo? L’esito di questa politica è una propaganda populista. La sua politica si rivolge al Popolo, glorificandolo come portatore unico di valori e difendendolo da minacci esterne.  Il contratto Gialloverde della Lega-Cinque stelle, nei suoi primi 100 giorni, ha raccolto sia critiche che risultati. Dopo circa 3 mesi dall’insediamento del nuovo governo,le realtà emerse sono differenti e non sempre rispettano la democraticità della Nazione. Il dramma dei migranti della nave “Diciotti”, rimasti imbarcati per diversi giorni prima che fosse concesso lo sbarco su terra; per tale fatto il Ministro Salvini , è stato rinviato a giudizio con l’accusa di sequestro di persona.

Si evidenzia che l’attuale esecutivo non ha la stessa forza promotrice dei governi precedenti. Infatti tra i 5 provvedimenti approvati dal Senato soltanto due hanno ottenuto i voti favorevoli necessari.

Il tema principale è sempre quello dell’immigrazione, prima con il caso Acquarius, poi con la Diciotti e in generale con la chiusura temporanea dei porti e la lotta alle Ong ha attirato a se molti elettori. L’abbassamento del numero degli sbarchi e la politica dei rimpatri sono favoriti da 4 accordi di riammissione, siglati con Marocco, Tunisia,Egitto e Nigeria.

Importanti novità sono state svolte nel campo dei vitalizi e pensioni d’oro, in cui già da luglio la Camera ha dato il via libera all’abolizione dei vitalizi, ma solo a partire da Novembre vi sarà la riduzione degli assegni.

Inoltre, con pochi giorni di vita, la manovra economica del governo Gialloverde sta già facendo discutere l’opinione pubblica e impennare il mercato della Borsa di tutti i paesi europei e non. La nota di aggiornamento al Def è stata approvata all’unanimità dai parlamentari che la definiscono come ragionevole e coraggiosa.  La manovra prevede: il rapporto di Deficit e Pil al 2,4% nel 2019, il disavanzo nel 2020 scende al 2,1% e all’1,8% nel 2021; l’avvio della flag tax al 15% e revisione delle aliquote Irpef; il reddito e la pensione di cittadinanza come misure contro la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale e come promozione del diritto al lavoro e al sostegno economico;  il superamento della Legge Fornero, ovvero l’introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani.

Nonostante la soddisfazione iniziale, ha incontrato subito l’opposizione di molti gruppi politici ma anche la seria preoccupazione di Bruxelles e l’Europa, coscienti del grave rischio che l’Italia sembra aver preso.

È proprio il ruolo della Povera Italia che preoccupa i governi di altri Paesi,la rischiosa manovra testimonia l’incapacità di governare in modo efficiente la complessa realtà nazionale. L’unica prospettiva dei cittadini rimane, per adesso, di attendere le reali condizioni della manovra e non resta altro che affermare “ Aiutati che il ciel t’aiuta” e sperare in una realtà migliore.

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