Il cambiamento climatico è oggi uno dei protagonisti indiscussi della scena mondiale sebbene sia sempre stato una costante nella storia del nostro pianeta. Questo perché il riscaldamento globale a cui stiamo assistendo negli ultimi secoli è anomalo, nella misura in cui sembra essere provocato dall’uomo e dalle sue attività. Difatti, le temperature medie sono in continua crescita rispetto all’epoca che precede la rivoluzione industriale e comportano una serie di costi per l’intera comunità.

Regista e opere

A che punto è il cambiamento climatico e qual è il modo per attenuare tale fenomeno è il tema al centro di “Before the flood – Punto di non ritorno”, un documentario prodotto e interpretato da Leonardo DiCaprio e diretto da Fisher Stevens, un attore e produttore di lunga data che, a seguito di un avvelenamento da mercurio dovuto al degrado in cui versano gli oceani, si è reiventato come regista eco-attivista. Nel 2009 realizza “The Cove”, il suo primo documentario di successo e vincitore di un Oscar, attraverso il quale ha reso note le continue stragi di delfini in Giappone. Durante la realizzazione del reportage Stevens ha preso coscienza di tutti i rischi cui è sottoposta la Terra. Sua madre, Sally Fisher, a sua volta sostenitrice di altrettante battaglie, ha infuso nel regista l’assoluto bisogno di usare la propria voce per provare a cambiare le cose.

Leonardo DiCaprio: un attivista ambientalista

Nel suo rendersi narratore del cambiamento in atto, DiCaprio fa il giro del mondo con l’intento di approfondire la delicata fase che sta attraversando il pianeta e rendere note le conseguenze dei comportamenti dell’uomo che, se non modificati all’istante, rischiano di alterare irreparabilmente le condizioni necessarie per il proseguo della vita sulla Terra. Uscito nel 2016 e trasmesso da National Geographic in 171 Paesi, il documentario è la dimostrazione del fatto che l’attore può essere considerato come una voce autorevole del movimento ambientalista che, consapevole del pericolo che si sta correndo, ha fondato la Leonardo DiCaprio Foundation per sensibilizzare il grande pubblico all’impatto del riscaldamento globale sulla vita dell’uomo e raccogliere fondi per la salvaguardia dell’ambiente.

Before the flood – Punto di non ritorno

Il documentario evidenzia il rischio che si corre se l’intera comunità non farà il possibile per cambiare rotta. Le calotte polari si scioglieranno, il livello del mare si innalzerà e le calamità naturali saranno sempre più frequenti. Inondazioni, siccità e incendi possono sembrare la trama di un film di fantascienza ma purtroppo è la realtà che oggi si palesa ai nostri occhi e la situazione è destinata a peggiorare se non si deciderà di intervenire quanto prima. Tuttavia, il problema continua in parte ad essere ignorato perché talvolta la percezione dei cambiamenti climatici non è del tutto immediata e per il momento sembra essere più che altro un fenomeno meramente teorico. Probabilmente la comunità scientifica non è stata in grado di comunicare efficacemente all’opinione pubblica l’effettivo livello di pericolosità del riscaldamento globale.

Al giorno d’oggi esistono opinioni contrastanti in merito alla suddetta questione. C’è chi è convinto che si possa ancora contribuire a prevenire la fine catastrofica della vita sul pianeta e chi, invece, sostiene che l’uomo non abbia nulla a che fare con il global warming. In merito a quest’ultima tesi, alcuni invitano a riflettere sull’effettiva esistenza di prove che legano i cambiamenti climatici alle recenti attività dell’uomo. Invero, secondo una piccola parte della comunità pubblica si tratta semplicemente di ipotesi sulle quali si sono erroneamente costruite politiche industriali ed ecologiche. Uno degli esempi più lampanti di questa interpretazione è senz’altro l’Era glaciale. Al tempo, infatti, la quantità di uomini che popolavano la Terra era nettamente inferiore e le attività che essi svolgevano non avevano ripercussioni sull’ambiente ma ciononostante si è assistito a una condizione climatica estrema, proprio come quella attuale. La verità è che spesso accade che ci si opponga a evidenze scientifiche come quella del cambiamento climatico per ragioni prettamente politiche e per garantire gli interessi dei grandi industriali. Fortunatamente, però, nell’ultimo periodo il mondo è in gran parte orientato verso un futuro sostenibile, sebbene il timore sia quello di star procedendo troppo a rilento.

Dal momento che i politici eletti finiscono per essere al servizio dei cittadini per evitare di perdere consensi, la chiave di tutto potrebbe essere sensibilizzare il popolo su questa tematica cosicché la classe politica si vedrà inevitabilmente costretta ad agire. Il pianeta conta su di noi ed è per questo che il mondo in via di sviluppo necessita di essere aiutato nella transizione prima che sia troppo tardi.

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