“Non si vendono più dischi, tanto c’è spotify”. Così cantava Willie Peyote nel suo brano Sanremese “Mai dire mai”. L’industria dell’intrattenimento ha fatto molta strada grazie alla trasformazione digitale.
LA CULTURA DIGITALE NEL,’ERA POST-COVID
Se agli inizi del nuovo millennio qualcuno ci avesse detto che oggi avremmo usato il nostro telefono o tablet per vedere dei film o ascoltare della musica in streaming, probabilmente no gli avremmo creduto. I progressi di questo decennio hanno contribuito a rivoluzionare l’industria dell’intrattenimento.
Dai vinili ai cd, dai blu ray alla completa digitalizzazione dei file.
Negli ultimi due anni vi è stato un aumento esponenziale nella fruizione di musica, tv e cinema on demand, fenomeno che è stato accelerato dalla chiusura di cinema, sale e concerti a causa della pandemia. L’adozione delle nuove tecnologie che permettono una circolazione più ampia di musica e film ( buona connessione internet permettendo) ha cambiato il modo in cui questi raggiungono l’utente: tablet, pc, smartphone e sulle nuove smart tv. Grazie ai player on demand lo spettatore ha la sensazione di guardare ciò che si vuole, quando si vuole e dove si vuole. Una sorta di utopia capitalistica, di mercificazione allo stato puro dell’intrattenimento.
L’EVOLUZIONE DELL’INTRATTENIMENTO E LA QUESTIONE DELL’ACCESSIBILITà
Per quanto certe abitudini non tramonteranno mai ( come scatenarsi ad un concerto o godersi un buon film seduti alla poltrona del cinema) il web ed il mondo digitale garantiscono agli utenti una scelta variabile, fluida, attraverso la continua frammentazione dell’offerta su piattaforme sempre più verticali. A trarne giovamento sono soprattutto gli aspetti che riguardano l’accessibilità, che assume un valore estremamente positivo per le persone che non avrebbero potuto usufruire a determinati contenuti, un tempo del tutto inaccessibili. Oltretutto, il mondo dell’intrattenimento online è in grado di raggiungere qualsiasi fascia di età e qualsiasi target: molte di queste piattaforme sono fruibili gratuitamente, pagando extra dei contenuti specifici, mentre altre dispongono di piani e di abbonamenti a prezzi contenuti che danno diritto, mensilmente, all’accesso illimitato.
LE PIATTAFORME STREAMING: ISTRUZIONI PER L’USO
Lo streaming ti consente di accedere a programmi TV, film, podcast e ad altri contenuti online senza dover scaricare file che occupano spazio di archiviazione sul tuo dispositivo. Trasmettere in streaming significa inviare e ricevere pacchetti di dati in un flusso continuo attraverso una rete. Lo streaming consente di avviare la riproduzione dei contenuti mentre il resto dei dati è ancora in transito.
Un lettore audio o video raccoglie i pacchetti di dati in arrivo nel proprio buffer. Può essere necessario attendere alcuni secondi o addirittura minuti prima che nel buffer si sia accumulata una quantità di contenuti sufficiente per riprendere la riproduzione.
Per fornire contenuti per lo streaming, le aziende hanno bisogno di server o piattaforme cloud per l’archiviazione dei dati. I colossi del settore come Netflix dispongono di reti per la distribuzione dei contenuti che tengono i contenuti più popolari memorizzati nella cache e in prossimità del luogo in cui verranno trasmessi in streaming. Ciò consente di ridurre la latenza e i costi della larghezza di banda e facilita la visione della tv online
IL DARK SIDE DELLO STREAMING
Se da una parte lo streaming ha permesso un’accessibilità ai contenuti, dall’altra si ha avuto una standardizzazione dei contenuti. Il pubblico che accede a questa vasta gamma di prodotti è generalista, non sono dei veri appassionati come lo si era in precedenza. Il contenuto si è “massificato”. La cultura dell’omogeneizzazione ha influito sul modo di realizzare un prodotto, che si adatti alle prerogative ed alla moda del momento.
Le grandi piattaforme multimediali, in particolar modo quelle riguardanti il mondo cinefilo e seriale, sviluppano e creano dei prodotti in base alla reazione della “fun-base”.
Un esempio lampante, collegato sia al mondo dei libri che del cinema, è la saga di Harry Potter. L’ idea iniziale dell’autrice della saga, Joanne Kathleen Rowling, era di far morire Harry Potter definitivamente alla chiusura della storia. La reazione dei fun fu avversa, tanto che fu costretta a modificare l’esito della storia, concludendola nel modo in cui tutti conosciamo, con una morte apparente del protagonista che poi rinviene in sé e diventa colui che ha sconfitto Voldemort.
LE CONSEGUENZE COMMERCIALI
Le piattaforme di streaming hanno un loro fascino per la massificazione commerciale, ma un vero appassionato rimane attaccato agli usi e costumi. L’industria culturale non risentirà della digitalizzazione degli archivi, anzi con la fine della pandemia di Covid -19 le persone sentono la necessità di riappropriarsi degli spazi di socializzazione ed aggregazione. Teatri, palchi, sale cinematografiche sono luoghi di cui l’uomo ha necessità, perché è un “animale sociale”.
Nel comparto musicale, secondo dei dati ripresi dal Sole24ore, il vinile ha sorpassato il compact-disc nei gusti degli italiani. Il vinile ha offerto un contributo al mercato discografico di casa nostra da 4,7 milioni di ricavi a fronte dei 4,4 milioni del cd. Il vinile è cresciuto del 121% rispetto allo stesso periodo del 2020, con il cd che ha subito un calo del 6%. In un mercato dominato dallo streaming, che copre ormai circa l’80% del fatturato italiano, il vinile rappresenta oggi l’11% di tutte le vendite di musica nel Paese.
Nonostante il continuo miglioramento della musica in digitale, con la tecnologia lossless (la compressione dati che non porta alla perdita di alcuna parte dell’informazione originale durante la fase di compressione/decompressione dei dati stessi).
Per concludere, il feticcio “fisico” rappresenta un uso, una tradizione per cui l’appassionato, che sia un libro, un disco musicale, un opera teatrale o un film, difficilmente rinuncia. Possedere un vinile di “The dark side of the moon” dei Pink Floyd è come possedere un trofeo, da ascoltare in ogni momento della tua giornata con piacere, nonostante il sottofondo graffiante.