unamanifestanteindiaCentinaia e centinaia sono i crimini che ogni anno vengono commessi in India contro le donne. Ci sono state lamentele, proteste e manifestazioni, ma nulla è ancora cambiato.

Le vittime questa volta sono due cugine di 14 e 15 anni che abitavano in un villaggio dell’India nord-orientale. Scomparse il giorno prima, le due adolescenti si erano allontanate da casa per dirigersi in un campo vicino, data la mancanza di servizi igienici. La polizia indiana racconta che dopo aver subito ripetuti abusi le due ragazzine sarebbero state impiccate ad un albero di mango ancora vive, forse coscienti.

I responsabili di questa atrocità sono stati subito denunciati grazie ad una rapida ricostruzione dei fatti, ed uno di loro arrestato anche per merito della popolazione, ormai stufa di subire passivamente e ripetutamente le violenze che si consumano intorno a loro. Una delle notizie più sconcertanti del caso è che tra i sei fuggitivi ci sarebbero anche due poliziotti che hanno partecipato allo stupro di gruppo.

Oggi le donne indiane hanno molti più diritti rispetto a pochi anni fa, sono molto più emancipate e sono anche riuscite a ricoprire cariche istituzionali importanti. Nonostante questo, violenza, sfruttamento e discriminazione non si arrestano, anzi, l’India è ritenuto ancora il paese più pericoloso per il sesso femminile nei paesi industrializzati. Non ci sono differenze per classi sociali o credo, tutte allo stesso modo sono quotidianamente in pericolo.

Sono aumentate le denunce, ma sono aumentati anche i casi di violenza. Basta guardare gli episodi di stupro che sono raddoppiati negli ultimi vent’anni.

 

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