Quando si parla di sicurezza sul lavoro si fa riferimento all’insieme di misure, provvedimenti, valutazioni e monitoraggi che bisogna mettere in atto all’interno dei luoghi di lavoro per tutelare la salute e l’integrità dei lavoratori, proteggendoli dai rischi presenti.
Si tratta, dunque, di un tassello fondamentale nel quadro della corretta gestione aziendale che fa leva sulla prevenzione, ovvero le misure previste per evitare che si verifichi un evento dannoso, e sulla la protezione, ovvero le misure previste per limitare le conseguenze di un evento dannoso che si verifica. Ancora oggi, dopo essere trascorsi più di 100 anni dalle prime proteste dei lavoratori per la salvaguardia dei propri diritti, la sicurezza sul luogo di lavoro assume un ruolo fondamentale in tutto il mondo. La strage a Casteldaccia, nel palermitano, è solo l’ultima di una serie di incidenti mortali. Nel 2023 sono state oltre mille le persone che hanno perso la vita sul lavoro. Nei primi tre mesi di quest’anno si contano nel triste elenco delle denunce all’Inail 191 vittime, in base agli ultimi dati dell’Istituto aggiornati a fine marzo che non tengono ancora conto delle altre vittime. Non numeri, ma persone. Morte nei cantieri, nelle fabbriche, negli impianti, lungo la strada. E’ solo di pochi giorni fa, l’ultimo appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla sicurezza: “Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti provocate da incurie, da imprudenze, da rischi che non si dovevano correre. Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse è inaccettabile”. All’inizio di maggio una strage in cui sono morti cinque operai. Ad aprile l’esplosione nella centrale idroelettrica del lago di Suviana, in provincia di Bologna, che ha provocato sette vittime. Il 16 febbraio il crollo nel cantiere di Firenze, con la morte di cinque operai.  Nei primi tre mesi del 2024, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail sono state 145.130. In aumento, tra gennaio e marzo scorsi, anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 22.620.

Per quanto concerne l’Italia, a dettar legge in merito, è il D. Lgs. 81/2008, conosciuto come Testo Unico per la sicurezza sul lavoro. Si tratta di un documento di assoluta rilevanza poiché in esso sono contenute misure e procedure redatte al fine di aumentare la sicurezza di chi, ogni giorno, si trova a svolgere determinate mansioni nei luoghi di lavoro.

Breve storia della Festa dei lavoratori

La festa dei lavoratori, celebrata il 1° maggio, è una giornata di riconoscimento internazionale dedicata ai diritti dei lavoratori e alla commemorazione delle lotte sindacali. Le sue origini risalgono alla fine del XIX secolo, quando il movimento sindacale negli Stati Uniti iniziò a lottare per condizioni di lavoro più umane e per la riduzione della giornata lavorativa a otto ore. Il punto di svolta fu il 1886, quando una serie di proteste, scioperi e disordini, conosciuti come i disordini di Haymarket a Chicago, sfociarono in confronti violenti tra polizia e manifestanti. Durante la manifestazione uno sconosciuto lanciò un ordigno contro i poliziotti che presidiavano la piazza: uno di loro venne ucciso e fu a questo punto che la polizia iniziò a sparare sulla folla uccidendo alcuni manifestanti e sette poliziotti, caduti sotto il fuoco amico. Otto persone collegate con le proteste furono arrestate e per sette di loro la sentenza fu di condanna a morte; successivamente, per due dei sette, la sentenza fu commutata in ergastolo. Non c’erano in realtà prove che tra gli arrestati vi fosse la persona che aveva lanciato l’ordigno, ciononostante la giuria emise verdetti di colpevolezza per tutti e otto gli imputati. La notizia della sentenza indignò gli operai di tutto il mondo e i condannati diventarono i “Martiri di Chicago”. Morendo, August Spies, uno dei condannati, disse: “verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi”. Nel 1889, in ricordo di questi eventi, a Parigi, la Seconda Internazionale, un’organizzazione che aveva lo scopo di coordinare i sindacati e i partiti operai e socialisti europei, adottò il 1° Maggio come giorno per manifestazioni annuali e per rafforzare la solidarietà tra i lavoratori di tutto il mondo. La data è diventata un simbolo della lotta di classe e un momento per promuovere migliori condizioni di lavoro e giustizia sociale. In Italia la festa del 1° maggio fu introdotta solo due anni dopo. Le manifestazioni che si svolgono ogni anno  il 1° maggio spesso includono marce organizzate dai sindacati e da altri gruppi di lavoratori, discorsi da parte di leader politici e sindacali, concerti, e altri eventi culturali. Questi eventi non solo servono a ricordare le conquiste passate, ma anche a evidenziare le sfide attuali dei lavoratori come l’adattamento alle nuove tecnologie, i diritti dei lavoratori migranti, la disuguaglianza di genere nei luoghi di lavoro, l’impatto delle politiche economiche globali sul lavoro e la sicurezza sul lavoro. In Italia, la giornata è spesso caratterizzata da un grande concerto, il Concerto del Primo Maggio, che si tiene a Roma e presenta una varietà di artisti popolari. È anche un momento per la riflessione politica e sociale, con molti sindacati e partiti politici che organizzano eventi e manifestazioni. In quasi tutti i paesi europei e in tantissimi altri paesi di tutto il mondo, il primo maggio si celebrano lavoratori e lavoratrici. In Francia si indossa un fiore di mughetto per buona fortuna, in Germania un garofano rosso in onore dei movimenti socialisti, in Finlandia, lo stesso giorno, si celebra anche l’inizio della primavera. Tuttavia, in molti altri paese la festa del lavoro cade in altre giornate e tra questi si trovano proprio gli Stati Uniti. Dopo la strage di Haymarket e la nascita della Festa internazionale dei lavoratori, per non legittimare l’origine socialista della festa del primo maggio, il presidente statunitense Grover Cleveland decise di far cadere per legge il Labour day durante ogni primo lunedì di settembre.

Dall’ editoriale di  Raffaele Guariniello: sicurezza sul lavoro: cosa bisogna fare (il prima possibile) per evitare i gravi incidenti

Dopo l’ennesimo grave incidente sul lavoro, viene spontanea la domanda: cosa fare per evitare queste tragedie? La prima soluzione riguarda la giustizia in materia di sicurezza. Non basta irrobustire gli organici e la professionalità dei servizi di vigilanza. Troppo spesso i processi penali sui morti e sui disastri si fanno con una tale lentezza che prima di arrivare al verdetto finale della Cassazione si concludono con la prescrizione del reato. La conseguenza è devastante. Si diffonde un allarmante senso d’impunità, l’idea che le regole ci sono, ma che si possono violare senza incorrere in effettive responsabilità. E si diffonde tra le vittime e i loro parenti un altrettanto inquietante senso di giustizia negata. Ben si comprende che sia diventato un tema all’ordine del giorno l’allungamento dei termini di prescrizione. Accade l’infortunio su una gru, su un ponte, su una funivia, su una linea ferroviaria, a diciottenni in scuole lavoro. Più che mai necessario è sviluppare indagini incisive e rapide sullo specifico evento. Occorre anche porsi degli interrogativi: in quale stato versano le altre gru, gli altri ponti, le altre funivie, le altre linee ferroviarie, le altre scuole lavoro nel Paese? Vengono rispettate le regole che ne disciplinano la sicurezza, a partire da quelle che presiedono alle loro verifiche? E i soggetti incaricati delle verifiche provvedono adeguatamente? Si tratta di interrogativi che allo stato attuale rimangono senza risposta. In secondo luogo, riformare in modo organico alcune norme del Codice penale e del Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro, per porre fine a interpretazioni riduttive largamente diffuse. Purtroppo ancora oggi, dopo essere trascorsi più di 100 anni dalle prime proteste dei lavoratori per la salvaguardia dei propri diritti, la sicurezza sul luogo di lavoro assume un ruolo fondamentale in tutto il mondo e ancora c’è molto da fare prima di arrivare ad una soluzione definitiva del problema.

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