Nelle strade di Roma quante volte è capitato di incontrare lungo il tragitto dei senzatetto? Ci sono posti di ritrovo dove magari sono in stragrande maggioranza come la stazione Termini, ma non è l’unico posto. Il problema dei senzatetto non è nato recentemente e le cause sono molte: possono essere stranieri che non hanno documenti, dimora o un lavoro; persone che non trovano un posto nei centri di accoglienza; alcuni deliberatamente scelgono di non avere una residenza permanente; fuoriusciti dal carcere; problemi di salute mentale o abbandono delle cure ospedaliere.

L’assenza di una dimora stabile induce alla ricerca di soluzione da parte di queste persone che pur di non morire di fame, ipotermia o patologie secondarie acquisite si cimentano nella ricerca di ipotetiche soluzioni, spesso per loro temporanea ma che tendono a prolungarsi per mancanza di una vera e propria soluzione.

Alcuni di loro si stabiliscono all’aperto, in una tenda o tra i rifiuti, parchi stazioni, aeroporti ma anche nei veicoli come automobili o roulotte. Luoghi chiusi come strutture abbandonate oppure dei veri e propri rifugi/ dormitori per senzatetto.

La comunità di Sant’Egidio 

Ho passato una giornata con Roberta Pacchiano, una giovane ragazza che da qualche anno fa volontariato per la famosa comunità di Sant’Egidio, la sede di Fiumicino.

La comunità di Sant’Egidio è una comunità laica che nasce nel 1968 ed è diffusa in più di 70 paesi.

Roberta mi racconta che come comunità di Fiumicino svolgono servizio alle famiglie in difficoltà e ai senzatetto, portando la cena il mercoledì ai senzatetto mentre per entrambi -sia senzatetto che famiglia in difficoltà- offrono la spesa un sabato ogni tre. Sempre il sabato tutti i senzatetto possono andare a farsi la doccia in struttura. Da due anni a questa parte ogni inverno organizzano una cena di beneficenza per raccogliere soldi da poter utilizzare per mettere dei senzatetto in un BnB per circa due-tre mesi nel periodo invernale.

“Ogni anno accogliamo circa 7 senzatetto. L’anno scorso per esempio dei 7 senzatetto, 6 si sono rimboccati le maniche, hanno trovato un affitto, un lavoro, sono stati messi in regola con i documenti e soltanto uno di loro per scelta personale è tornato in strada”.

Il boom della comunità c’è stato soprattutto con la pandemia perché tante famiglie nuove si sono rivolte alla comunità di Sant’Egidio.

“Prima consegnavamo 20/30 pacchi, attualmente un sabato ogni tre consegniamo 200 pacchi”

Anche quest’anno 8 sono stati ospitati nel BnB con la speranza di avere gli stessi risultati dello scorso anno. Ma dove sono i luoghi in cui si trovano i senzatetto nella città di Fiumicino?

All’aeroporto la struttura della comunità di Sant’Egidio conosce sedici senzatetto che vivono all’aeroporto mentre nel territorio di Fiumicino circa quaranta.

Ho chiesto a Roberta quali fossero i “simboli” e le ricorrenze della comunità e mi ha raccontato la storia della signora Modesta Valenti.

Nel 31 gennaio del 1983, alla stazione Termini, una signora di nome ‘Modesta Valenti’ di circa 70 anni si sentì male e furono chiamati i soccorsi che si rifiutarono di prestarle soccorso poiché definita ‘sporca’ e con i pidocchi. La signora morì poco dopo e divenne però un simbolo per tanti senzatetto. Esiste proprio una via con il suo nome, dove si registrano tutti quelli che sono senza dimora.

Proprio il 6 febbraio a Fiumicino è stata fatta questa preghiera con la presenza del Vescovo Gianrico Ruzza che ha anche visto la sede in “via delle spigole 5” rimanendo sorpreso e grato del lavoro della comunità.

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