Il mare. Sicuramente uno dei principali motivi che spinge i romani ad affrontare kilometri di traffico per raggiungere il quartiere di Ostia: l’anima e il cuore del decimo municipio di Roma.
Già nelle prime giornate di sole che precedono la primavera una moltitudine di cittadini della capitale fanno tappa ad Ostia: qualcuno lo fa con la macchina, qualcuno con il “trenino”, altri in motorino, ognuno con i propri mezzi, ma tutti con lo stesso obiettivo, quello di fuggire dal caos della città.
Si perché’ Ostia offre la possibilità di rigenerarsi, di respirare aria migliore, grazie al mare e alla pineta, che colorano le giornate degli ostiensi.
Le possibilità sono tante, il quartiere, diventato ormai una piccola città, propone diverse opportunità di scelta su come organizzare la giornata, grazie ai molti spazi sia di tipo naturalistico sia di tipo più cittadino. Quando arriva l’estate è il momento in cui Ostia raggiunge il maggior numero di visite: giornate passate al mare, passeggiate sul lungomare, aperitivi e cene vista mare, per finire al chiaro di luna con un gelato o un buon cocktail sulla spiaggia.
Tutto sa di vacanza, anche per chi ci vive, ma non è difficile notare quanto tutto questo sia in realtà solo apparenza.
Il lungomare di Ostia vanta una lunghezza che poche città hanno, non fosse però che i punti in cui davvero si vede il mare si contano sulle dita di una mano; la schiera di stabilimenti balneari copre quasi totalmente la distesa blu, costringendo inoltre i liberi cittadini a pagare anche solo per poter scendere in spiaggia.
Questo tipo di situazione la troviamo soprattutto nella parte centrale del lungomare, effettivamente se si procede nella direzione del porto di Ostia si può usufruire di una buona parte di lungomare “libero”; qui sorge però un altro tipo di problematica, ovvero il degrado e la malavita. Se è vero che il centro storico di Ostia e’ ben tenuto e abbastanza curato, e’ vero anche che nella zona conosciuta come “Nuova Ostia”, la delinquenza la fa da padrona.
La piazza principale e’ frequentata quasi solamente da individui che praticano attività illecite, come lo spaccio; dunque con pochi metri di strada ci si ritrova catapultati in una dimensione totalmente diversa. Una dimensione in cui l’impressione e’ che il tempo si sia fermato, che le cose siano rimaste tali e quali a quarant’anni fa.
Le strade raccontano storie difficili, rapporti sbagliati, edifici abbandonati e usati come luoghi di ritrovo per tossicodipendenti e spacciatori, automobili e bidoni dati alle fiamme.
Tutto sembra rimasto come raccontato nei film di Claudio Caligari, regista di sole tre pellicole di cui due ambientate ad Ostia.
Caligari e’ venuto a mancare prematuramente nel 2015, prima dell’uscita del suo terzo ed ultimo film.
La prima pellicola dal titolo “Amore Tossico” fu girata ad Ostia che all’inizio degli anni Ottanta vedeva piazza Gasparri come una delle più grandi piazze di spaccio, in un periodo in cui dilagava l’abuso di sostanze stupefacenti, in particolare, l’eroina. La storia vede protagonisti un gruppo di amici tossicodipendenti, alla continua ricerca della “svolta”, tra furti e rapine per poter racimolare qualche soldo e poter comprare la “dose”.
Sullo sfondo c’e’ Ostia, esattamente come la vediamo oggi: le strade, i palazzi, tutto perfettamente riconoscibile.
Gli stessi protagonisti, scelti appositamente tra i ragazzi “di strada” proprio per rendere il film fedele alla realtà. Il gergo usato, le movenze, una tipica attitudine ostiense.
La mentalità e le abitudini sono differenti; un ambiente dove l’unica legge e’ quella della sopravvivenza, un ambiente in cui devi sapere come difenderti e soprattutto rimanere onesto.
Il secondo film di Caligari ambientato ad Ostia, dal titolo “Non essere cattivo”, evidenzia proprio la difficoltà e la fatica che alcuni devono fare per poter uscire da un determinato stile di vita, e provare a ricostruire un vita sana; la difficoltà nasce proprio da un sistema deviato, a partire dalle istituzioni, fino ad arrivare al singolo cittadino che prima o poi si trova davanti ad una scelta difficile: rimanere integro o cadere nelle mani di quel sistema, che purtroppo, spesso e’ la via più facile.
Per chi e’ nato e cresciuto ad Ostia la spaccatura tra Ostia Levante e Ostia Ponente e’ alla base di molte scelte di vita; il palazzo in cui vivere, la scuola da frequentare, gli amici con cui uscire ma una cosa su cui tutti siamo d’accordo c’e’, ed e’ il mare.
Il mare che unisce, che ti fa sentire parte di qualcosa, che ti culla tra le braccia anche se hai preso le scelte sbagliate.