Roma è una grandissima città, composta da moltissimi quartieri e municipi. Alcuni in particolare nel corso degli anni hanno avuto un incremento della popolazione. Ci soffermiamo sul X municipio di Roma, il quale è formato da circa sei quartieri, alcuni dei quali, come Ostia e Acilia, hanno raggiunto un elevato numero di cittadini. La crescita demografica dovrebbe corrispondere ad un eguale incremento e/o ampliamento dei servizi, per poter permettere ad ogni cittadino di ricevere un adeguato supporto.

Nello specifico è interessante analizzare il funzionamento del sistema dei servizi che il municipio mette a disposizione delle persone diversamente abili. A partire dai servizi scolastici fino ad arrivare alle attività extra scolastiche, come i centri diurni, l’assistenza domiciliare, i soggiorni estivi, i laboratori occupazionali e tutti quei servizi che in qualche modo offrono supporto alle persone con disabilità e ai loro familiari. Sul territorio del X municipio sono attivi molti di questi servizi erogati dal Comune di Roma o dalla Asl che attraverso sistemi di accreditamento vengono affidati a enti come le cooperative socio-sanitarie.

I servizi in questione sono davvero un’importante risorsa per i cittadini, in quanto offrono la possibilità a chi necessita di un supporto di far parte della comunità attraverso un processo di inclusione reso possibile da persone specializzate che gestiscono e operano all’interno di questi servizi; laboratori socio-occupazionali tenuti da professionisti di determinati settori (informatica, manifattura), soggiorni estivi durante i quali i ragazzi e gli adulti con disabilità godono di una vera e propria vacanza, accompagnati da operatori specializzati i quali si impegnano per il completo benessere di tutti nel corso del soggiorno, e ancora, l’assistenza scolastica, la quale mette a disposizione dei bambini e dei ragazzi che affrontano il percorso scolastico, operatori formati e specializzati nell’assistenza alla comunicazione e alla socializzazione per tutti coloro che ne abbiano bisogno.

Questa è solo una parte dei servizi offerti dal nostro municipio, ma bastano a dare un’idea del grande impegno e lavoro che viene fatto per fare si che nessuno venga lasciato indietro. Un lavoro che ha sicuramente le sue complessità, dovute in primis al fatto che si tratta di rapporti umani e dunque è necessario stabilire una rete comunicativa trasparente in quanto i protagonisti sono le persone con disabilità e le loro famiglie, che affrontano e gestiscono un carico fisico e soprattutto emotivo di grande importanza, al quale i servizi devono apportare supporto adeguato, rispettando le unicità e le difficoltà che ognuno di loro vive. Va considerato naturalmente anche la complessità della posizione di chi eroga servizi, che da parte sua deve fare fronte ad una serie di ostacoli economici e burocratici i quali non permettono a volte una realizzazione al cento per cento funzionale.

Per avere un’idea più precisa di quelle che possono essere le difficoltà ma anche per evidenziare le potenzialità dei servizi, si propone un’intervista doppia, realizzata rispettivamente dal Consiglio di Amministrazione di una cooperativa sociale e di un genitore che usufruisce dei suddetti servizi per il figlio con disabilità:

Intervista al CDA della cooperativa sociale:

Qualè il suo ruolo nell’ambito della disabilità? (Operatore sociale/genitore)

Operatore sociale

Quando comincia il suo percorso? (ad esempio se è un genitore quando ha scoperto la disabilità del figlio e come è avvenuto, se è un operatore sociale quando ha iniziato a lavorare nel campo)

Il mio percorso inizia nel 2001 con il tirocinio presso un centro di aggregazione giovanile dove ho conosciuto e lavorato per la prima volta con ragazzi con disabilità.

Che tipo di servizi sono presenti sul territorio?

I principali servizi socio assistenziali per persone con disabilità presenti nel nostro municipio sono:

Assistenza alla persona e domiciliare

Centri diurni

Soggiorni estivi per minori e adulti

Strutture residenziali per persone con disabilità

Servizi per l’inclusione scolastica

Centri estivi per minori e giovani adulti con disabilità

Sportelli informativi

Come vengono gestiti? (sia per chi li eroga, sia per chi ne usufruisce)

I servizi che ho citato vengono erogati dal Comune di Roma o dalla Asl, per la loro realizzazione ci sono sistemi di accreditamento o di appalto per cui Enti del terzo settore vengono chiamati ad operare.

Quale di questi servizi necessita di un miglioramento e perché?

Più che di un miglioramento del singolo servizio parlerei della necessità di creare un reale raccordo tra i servizi esistenti, del bisogno che ci sia una continuità nell’impegno di fondi e dell’importanza dell’integrazione socio sanitaria.

Qual è il rapporto tra chi gestisce i servizi e le famiglie che ne usufruiscono?

Il rapporto con le famiglie che usufruiscono dei nostri servizi è caratterizzato da diverse dinamiche e considerazioni importanti. La collaborazione è un nodo essenziale di questo rapporto, è fondamentale lavorare insieme per identificare le esigenze della persona con disabilità e sviluppare piani di supporto personalizzati. La comunicazione aperta e trasparente è fondamentale. Il rispetto reciproco è essenziale per costruire un rapporto positivo. Le famiglie devono rispettare l’expertise degli erogatori di servizi, mentre questi ultimi devono riconoscere il ruolo cruciale delle famiglie nella vita delle persone con disabilità. Gli erogatori di servizi devono dimostrare un ascolto attivo delle preoccupazioni e dei bisogni delle famiglie. Le famiglie, d’altro canto, dovrebbero essere aperte alla collaborazione e al feedback. Tutto quanto sopra descritto serve per portare avanti una pianificazione centrata sulla persona. Sicuramente un elemento che caratterizza il nostro rapporto con le famiglie è che spesso sono rapporti a lungo termine. È importante creare un dialogo sostenibile nel tempo ed avere la capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze della persona e del contesto in cui vive.

Se presenti, quali sono i punti di scontro?

Innanzi tutto vorrei evidenziare come il termine “punti di scontro” suggerisca un’ottica conflittuale e negativa che dati i servizi di cui si sta parlando non tiene conto della complessità nelle relazioni umane. Il nostro lavoro è quello di conciliare bisogni complessi con i vincoli che la realtà necessariamente impone, lo possiamo ottenere solo attraverso la promozione della comprensione reciproca, il dialogo e la cooperazione. Le persone con disabilità e le loro famiglie non sempre trovano la risposta al loro bisogno e non mi sento di stilare un elenco delle difficoltà che possono incontrare, lo troverei riduttivo e non potrebbe mai riflettere la diversità e la complessità delle opinioni e delle prospettive umane. Quello che posso dire è che la risoluzione di ogni problema che si può presentare non prescinde mai dall’ascolto dell’altro, delle sue preoccupazioni e dei suoi bisogni.

Ci sono invece punti d’incontro/ collaborazioni?

La collaborazione con le famiglie è fondamentale per affrontare le sfide sociali e comunitarie. Un punto essenziale in questa collaborazione è la sinergia delle risorse, in questo scambio noi possiamo fornire competenze specializzate e la nostra capacità di costruire reti, tutto questo per massimizzare l’impatto delle iniziative sociali. La nostra esperienza e le nostre specifiche competenze ci permettono di avere conoscenze specifiche nel gestire i problemi sociali. Collaborando con le famiglie, che hanno una comprensione approfondita delle loro esigenze e delle dinamiche comunitarie, si possono sviluppare interventi più efficaci. In sintesi, la collaborazione tra famiglie e il terzo settore è una componente essenziale nella costruzione di società più inclusive e giuste. Vogliamo, come organizzazione, riconoscere il valore delle esperienze e delle risorse delle famiglie e unire queste risorse con la nostra esperienza e competenza. La Cooperativa partecipa e favorisce ogni situazione di confronto con il territorio come ad esempio i piani di zona.

È facile gestire le comunicazioni tra le due parti?

La comunicazione è estremamente complessa, sia per la mole delle informazioni gestite sia la diversità delle stesse. Ci troviamo a dover gestire livelli estremamente pratici in cui si prendono accordi per orari e giornate e livelli che riguardano tematiche di ben altro calibro. Porre attenzione all’ascolto e individuare le figure professionali giuste sono le basi per poter governare un aspetto così importante come quello della comunicazione.

Quali proposte per migliorare?

Rendevi effettivi concetti come quello del budget di salute perché le risorse disponibili siano impiegate nel miglior modo possibile.

Intervista al genitore di una ragazza con disabilità che usufruisce dei servizi:

Qualè il suo ruolo nell’ambito della disabilità? (Operatore sociale/genitore)

Sono genitore di una ragazza con disabilita grave

Quando comincia il suo percorso? ( ad esempio se è un genitore quando ha scoperto la disabilità del figlio e come è avvenuto, se è un operatore sociale quando ha iniziato a lavorare nel campo)

Mia figlia ha 26 anni e sono ormai 24,5 anni che abbiamo una diagnosi ma è disabile dalla nascita. Per arrivare alla diagnosi ci è voluto un po’ perché i pediatri che la visitavano non si accorgevano di alcuni particolari che io evidenziavo. La diagnosi è arrivata con il primo ricovero al bambino Gesù di Roma accedendo dalla visita pediatrica senza richiesta medica, servizio fornito dall’ospedale e da li al ricovero e alla diagnosi

Che tipo di servizi sono presenti sul territorio?

Il territorio fornisce diversi servizi a carico del comune come assistenza saish ( che può essere DIRETTA o INDIRETTA) assistenza scolastica, diurni ( di “socializzazione” che sono passati dal comune o “ex art 26” che sono forniti dalla regione ma dipende se i redditi isee sono superiori ad una certa soglia bisogna accedere ad una pratica che si chiama “compartecipazione di spese” e una parte viene data dal comune o/e dal genitore stesso. Anche il trasporto per arrivare ai diurni viene erogato o dalla ASL o dal comune. Poi ci sta un “assegno di cura” o CAREGIVER per le disabilita gravissime che viene versato da comune alla persona disabile, per accedere a questo fondo bisogna sottoporsi ad ulteriori visite per essere dichiarato gravissimo. Da 2 anni la regione Lazio fornisce dei bonus per assistenza a disabili gravissimi e questa forma di assistenza si chiama EFAMILY, e pure qui si può scegliere di assumere una persona o dare il mandato ad una cooperativa che offre servizio di assistenza domiciliare sul territorio. Ci sono poi per minori i centri estivi passati dal comune e per giovani adulti e adulti ci sono i soggiorni estivi a carico della ASL con la compartecipazione del comune.

Come vengono gestiti? ( sia per chi li eroga, sia per chi ne usufruisce)

Per accedere a queste forme di assistenza bisogna rivolgersi al comune ed essere inseriti in graduatoria poi una volta arrivato il proprio turno si può decidere come/dove e quando

Quale di questi servizi necessita di un miglioramento e perché?

Cose da migliorare ci sono, come aumentare i fondi per la disabilità far accedere più persone in queste forme di aiuto, che purtroppo sono limitate a poche persone per scarsità di fondi.

Qualè il rapporto tra chi gestisce i servizi e le famiglie che ne usufruiscono?

I rapporti dovrebbero essere di fiducia visto che di mezzo ci sono persone fragili, se si fa riferimento a chi fornisce il servizio sono le cooperative , se invece si fa riferimento alle assistenti sociali del comune i rapporti sono istituzionali

Se presenti, quali sono i punti di scontro?

Non ho punti di scontro

Ci sono invece punti d’incontro/collaborazioni?

Si, la cooperativa che mi offre il servizio di assistenza è attento alle richieste che vengono dalla famiglia

È facile gestire le comunicazioni tra le due parti?

Si, sia per comunicazione telefonica , WhatsApp che email

Quali proposte per migliorare?

Non ho proposte

Al termine delle due interviste si può notare la corrispondenza delle due parti su alcuni punti. Nonostante il ruolo “opposto” che ricoprono è evidente l’accordo in particolare sulla mancanza dei fondi, che necessariamente influisce negativamente sul tutto il sistema. Per quanto riguarda gli altri punti è interessante l’importanza che entrambe le parti attribuiscono alla comunicazione e alla sensibilità, che sono effettivamente le basi necessarie per un sistema sano e funzionale. Parlando di miglioramenti è chiaro che qualcosa si può sempre fare per rendere il sistema più efficiente, ma la testimonianza del genitore ci dimostra l’importanza della competenza di chi gestisce i servizi, che laddove si presentano degli ostacoli, con l’aiuto di tutte quelle persone che gestiscono e sono attive nel campo, si riesce a dare supporto alle famiglie, a non farle sentire sole e soprattutto, a dare la possibilità a tutte le persone disabili di vivere una vita dignitosa e possibilmente serena.

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