Si parla spesso della categoria di persone lasciate totalmente ai margini, persone che non hanno nulla ed elemosinano per strada ma invece le persone nel mezzo? Nel mezzo, in una situazione che oscilla tra l’essere drastica ma non può essere definita veramente drastica perché ci insegnano che ‘ci sta sempre chi sta peggio‘ perciò magari arrivi a fine mese con fatica, ti risulta faticoso pagare l’affitto, le bollette, fare la spesa, però non viene calcolato come meriti perché ‘poteva andare peggio’.
Chi sono queste persone? Sono vittime della crisi economica, ma una crisi che per alcuni è esplosa con la pandemia da COVID-19 mentre per altri la pandemia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
A contatto con chi vive in prima persona questa crisi
Voglio raccontare la storia di questo signore di 58 anni, il signor Armando vive da anni in un comune nella città di Roma. Potrebbe benissimo essere definito il classico ‘tutto fare’ perché si è sempre impegnato nei piccoli campi senza problemi, capo cantiere fino ad arrivare ad aggiustare un lavandino in perdita, per anni i suoi lavori sono sempre bastati, qualche volta c’erano periodi bassi ma per lo più erano lavori che la famosa ‘pagnotta’ a casa la facevano arrivare. La “pagnotta” che doveva arrivare a casa era per lui, per sua madre e per sua figlia che anche se distante di qualche chilometro poiché residente nel comune di Roma. La vita di Armando ha un periodo stabile fino a poco prima della pandemia, l’ennesimo cambio di lavoro lo porta nel suo comune a lavorare come ‘car valet’ all’aeroporto di Fiumicino, un lavoro che nel suo piccolo lo rendeva felice e fiero di se stesso proprio perché:
”da piccolo quando giocavo mi piaceva far finta di avere un parcheggio con tutte macchine ed io ero lì a controllarle.”
Crisi economica pandemica
Allora perché il signor Armando si ritrova nel famoso bilico, mezzo, citato prima? Perché verso l’inizio del 2020 arriva la pandemia; arrivano i contagi ma soprattutto vengono bloccati molti voli; vengono dimezzati i viaggi; le regioni vengono divise in zone colorate e in base al colore ci si può muovere dalla propria città, ed è lì che il piccolo mondo che si era costruito il signor Armando va in frantumi perché giustamente se le persone non partono di conseguenza non hanno bisogno di parcheggiare la propria macchina.
Il periodo di fermo si prolunga per qualche mese, il signor Armando si ritrova in una situazione pesante: il lavoro non c’è e l’unica entrata in casa è la pensione di sua madre che ormai non stava neanche bene fisicamente perciò le sue giornate si riempivano di due pensieri, quello di dover cercare qualcosa da fare che però risultava difficile nel momento in cui non poteva stare troppo fuori casa perché doveva controllare sua madre. Durante il corso di quei mesi, Armando ha scelto di fare richiesta per il famoso ‘reddito di cittadinanza‘, la proposta del partito Movimento 5 stelle. L’unica soluzione sembrava essere quella, chiedere aiuto allo Stato e nel mentre aspettare sempre da quest’ultimo l’aiuto nel trovare un lavoro. Però la sua richiesta viene rifiutata perché risultava nel calcolo dell’ISEE del suo nucleo famigliare, la pensione di sua madre era inclusa, perciò per lo Stato, il signor Armando non aveva bisogno dell’aiuto, non poteva dare soldi a sua figlia o andarla a trovare, non poteva pagare l’assicurazione alla macchina, non poteva comprarsi qualcosa di nuovo da indossare però per lo Stato, lui non necessitava nessun aiuto.
Ad agosto 2020, Armando subisce una dolorosa perdita, quella di sua madre. E allora insieme al dolore si aggiunge il dover trovare i soldi per il funerale e la richiesta indiretta di aiuto alle persone a lui vicine.
Con la morte di sua madre, Armando successivamente riprova la richiesta per il reddito di cittadinanza che per chi non conosce, è un cifra mensile che lo Stato offre in base a quante persone sono parte del nucleo famigliare e in base all’ISEE (reddito annuo), successivamente viene proposto -alla persona che soddisfa i requisiti- un lavoro.
La sua richiesta viene finalmente accettata e perciò da qualche mese a questa parte Armando riceve questo aiuto, ma quanto può essere veramente efficace?.
L’aiuto economico
”All’inizio ho visto la luce alla fine del tunnel, la cifra che ricevo è di 500 euro, per chi non lavora da un po’ con una retribuzione fissa può sembrare buono, poi però ti accorgi che non puoi andare avanti così.”
Armando mi ha spiegato che non può andare avanti così perché al mese può ritirare soltanto una quota precisa e solo una volta; non può dare qualche soldo a sua figlia (studentessa universitaria che vive con sua madre); non può pagare l’assicurazione; non può pagare delle bollette perché ancora non hanno aggiornato l’intestatario; non può pagare l’affitto perché risulta ancora a nome di sua madre. Si potrebbe dire che riesce ad arrivare a fine mese, perciò quali sono le lamentele di Armando? Le lamentele partono dal fatto che viene lasciato comunque sul filo del rasoio, gli viene dato il minimo per lo stretto indispensabile ma soprattutto nel mentre la famosa proposta di lavoro che dovrebbe offrire il piano del reddito di cittadinanza, sembra un sogno lontano. L’idea di dare soldi ai cittadini e poi ri-inserirli nella società è per me il meccanismo giusto, ma se dopo l’aiuto economico non arriva l’aiuto concreto per il ritorno nel mondo del lavoro? Dove allora il senso del reddito di cittadinanza?.
Il divario di età
Esistono situazioni terribili per i giovani che vanno dai 20 ai 35 anni, giovani disoccupati che non hanno intenzione neanche di fare un mutuo per la casa, che non riescono ad acquistare il loro primo veicolo, però, compare un divario tra loro e le persone come Armando:le prime sono fresche nella società, hanno un periodo di blocco, possono tornare però in pista senza problemi. Un ufficio è ben felice di prendere con sé un ragazzo di 20 anni e plasmarlo ma un uomo di 58 anni? Chi lo prende? Chi lo vuole? Nessuno, è questo il punto. Lo stato offre un aiuto nel tornare nel mondo del lavoro, ma che lavoro può offrire ad un uomo di quell’età?.
Armando oggi
Armando passa le sue giornate in compagnia del suo cagnolino, nel mentre aiuta qualche amico nel miglior modo possibile, quando può chiede sempre ed è alla ricerca di un lavoro nel mentre che aspetta la chiamata per la proposta di lavoro da parte del suo comune. Si sente solo e dimenticato, distante da sua figlia perché non ha il mezzo per raggiungerla, non ha magari quel soldo in più per poter passare con lei una serata al cinema come qualche anno prima.
”Non mi sono rassegnato, spero di vedere la fine della pandemia e magari abbandonare l’aiuto economico dello Stato e tornare nel mio piccolo mondo fatto di automobili e aerei che sorvolano questo piacevole posto.‘