A seguito di un riscontro di valori molto alti delle transaminasi, spesso il medico parla di stress epatico, anche se i valori fuori range, ossia diversi da quelli di riferimento, non necessariamente sono da attribuire a questo tipo di sovraffaticamento. Infatti, la risposta sarebbe più esatta se si tenesse di conto anche della contestualizzazione metabolica individuo-specifica.

Se infatti si tratta di individui che si allenano assiduamente, sarà più difficile che si tratti di stress epatico, mentre invece negli individui più sedentari è molto più probabile che sia proprio il caso, anche se comunque i valori delle transaminasi potrebbero risultare fuori range anche per altri motivi.

Ma cosa sono le transaminasi? Sono ALT (GPT) e AST (GOT), ovvero enzimi epatici. La loro movimentazione e il loro innalzamento per quanto riguarda i valori è interpretato in generale come segno che il fegato è in uno stato alterato e di sofferenza, in quanto si tratta di enzimi presenti in quest’organo. Ad ogni modo, questi enzimi sono presenti anche in altri tessuti, come ad esempio quello muscolo-scheletrico. Dunque potrebbero essere legati anche ad alterazioni tissutali e micro-lesioni del tessuto muscolare causati da allenamenti molto vigorosi. Ecco quindi perché negli sportivi i valori alti non sono necessariamente indice di stress epatico ed è bene conoscere a fondo le abitudini del paziente prima di diagnosticare problemi inesistenti.

Questo è stato infatti confermato da un attento studio condotto dal dottor Rob Dickerman del Dipartimento di Medicina dell’Università di North Texas, che ha condotto degli esami ematologici relativi ad ALT, AST, CK e Gamma GT (un altro valore molto importante che è bene tenere sotto controllo, in quanto sensibile marker di danni epatici) in cinque diverse categorie di soggetti: body builder che avevano fatto uso di steroidi anabolizzanti, body builder naturali, individui affetti da malattie epatiche, studenti sportivi e studenti sedentari.

I risultati furono inequivocabili: se infatti ALT e AST furono trovati elevati in tutti i body-builder, le Gamma GT risultarono con livelli troppo elevati solamente nelle persone con patologie epatiche, mentre la CK, che si dimostrò fortemente correlata ai livelli di ALT e AST, risultò elevata in tutti coloro che si sottoponevano ad allenamenti intensi, senza però dimostrare anche la presenza di uno stress epatico.

Ecco perché tenere sotto controllo questi valori con delle analisi abituali e regolari può essere molto utile e importante, solamente se però i risultati vengono interpretati nella giusta maniera, tenendo ben presenti le abitudini fisiche del soggetto di riferimento.

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