UOMO E AMBIENTE: necessario “un nuovo patto di alleanza”

Il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da virus Covid-19 ha reso le città deserte: non ci sono più persone che camminano e non ci sono più tante macchine per le strade. La natura, quindi, si è sentita libera di riappropriarsi di quegli spazi che l’uomo ha deciso di toglierli volta per volta. Frequentemente in questi giorni capita di vedere immagini di animali che passeggiano indisturbati per le città, non sono spaventati e si trattengono come incuriositi da uno strano “vuoto”.

Nei porti italiani il traffico marittimo è notevolmente diminuito e alcune testimonianze riportano quella che dovrebbe essere la “riconquista” degli animali di posti che hanno dovuto abbandonare perché l’uomo li ha occupati in maniera presuntuosa, abusandone e cambiandoli.

La fotografa Jae C. Hong ha scattato in Giappone una foto in cui è presente un cerbiatto che si aggira completamente indisturbato per le strade deserte di Nara. In Galles era già frequente che le capre facessero delle piccole incursioni nei vari paesi e nelle varie città, ma erano sempre spaventate e comunque si sentivano come se fossero fuori posto e capitate lì solo per caso. In questi giorni invece gli animali raggiungono i centri abitati e si fermano con più tranquillità, indisturbati, come se tutto quel vuoto potesse proteggerli e  rassicurali. Ad immortalare uno di questi momenti a Llandudno (Galles) è stato Christopher Furlong, fotografo dell’agenzia Getty Images.

Sono immagini molto significative e che dovrebbero far riflettere sul fatto che l’uomo si è appropriato, spesso in maniera illecita, di tanti luoghi senza lasciare alla natura la libertà necessaria per poter vivere e sentirsi al sicuro.

EUROCONTROL “Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea con 41 Stati membri (tra cui tutti gli Stati membri dell’Unione Europea) che ha come obiettivo primario lo sviluppo del sistema di Air Traffic Management paneuropeo sia civile sia militare, in grado di garantire un elevato livello di sicurezza in un’ottica di contenimento dei costi e di rispetto dell’ambiente, così come disciplinato dalla normativa del Single European Sky” il 6 aprile 2020 ha pubblicato un video sul suo canale YouTube in cui è possibile notare la grande riduzione del traffico aereo durante la pandemia da COVID-19. In seguito alla visione di tale video è spontanea la riflessione: la notevole diminuzione degli aerei in volo ha sicuramente portato a una riduzione dell’inquinamento atmosferico con dei benefici per tutto il Pianeta.

Il 22 aprile 2020 è stato celebrato anche il 50° anniversario della Giornata Mondiale della Terra. L’Earth Day è la giornata dedicata alla celebrazione dell’ambiente e alla salvaguardia del pianeta Terra. La proposta fu avanzata nel 1969 in una conferenza dell’Unesco a San Francisco durante la quale l’attivista per la pace John McConnell propose una giornata per onorare la Terra e il concetto di pace. Nasce poi ufficialmente il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità di conservare le risorse naturali della Terra e diventando un avvenimento educativo e informativo. Quest’anno la celebrazione è caduta durante un emergenza sanitaria mondiale e quindi non è stato possibile partecipare a manifestazioni, cortei e concerti, solitamente organizzati nei diversi Paesi di tutto il Mondo per celebrare l’evento.

Dall’agosto del 2018 l’emergenza per l’inquinamento ambientale inizia ad essere virale grazie all’iniziativa della giovane attivista svedese Greta Thunberg. Il 20 agosto, infatti, Greta decide di non andare più a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018 del suo Paese. La giovane ragazza svedese giunge a tale decisione in seguito ai numerosi incendi boschivi che avevano interessato il suo Paese nell’estate di quell’anno. Attraverso la sua protesta chiedeva che il governo svedese riducesse le emissioni di anidride carbonica, come era previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Resta seduta davanti al Parlamento svedese ogni giorno durante l’orario scolastico e poi in seguito alle elezioni ha continuato a manifestare ogni venerdì dando vita al movimento studentesco internazionale Fridays for Future.

Il suo attivismo per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico ha attirato l’attenzione mediatica da ogni parte del mondo e ha coinvolto numerosi ragazzi, e non solo, che si sono resi conto di cosa sta succedendo alla “loro casa”. Il 23 settembre 2019 Greta parla all’apertura del Climate Action Summit durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, cui partecipavano diverse decine di capi di stato e di governo, usando parole assai dure contro la loro inazione: “È tutto sbagliato. Non dovrei essere quassù. Dovrei essere tornata a scuola dall’altra parte dell’oceano. Eppure, voi tutti venite da noi giovani per la speranza. Come osate? Voi avete rubato i miei sogni e la mia infanzia, con le vostre parole vuote! Eppure io sono una delle fortunate. La gente soffre. La gente muore. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di una estinzione di massa, e tutto ciò di cui potete discutere sono i soldi, e le favole di una eterna crescita economica! Come osate? Da oltre 30 anni la scienza è stata chiara, cristallina: come osate continuare a guardare da un’altra parte? […] Voi ci state deludendo. Ma i giovani hanno cominciato a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le future generazioni sono su di voi e, se sceglierete di tradirci, vi dico che non vi perdoneremo mai. Non vi lasceremo andare così. Proprio qui, proprio ora, tracciamo il confine. Il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.”.

Il video del suo discorso diventa subito virale per la commozione mostrata dalla giovane attivista, per la sua notevole ostentazione e per la sua dedizione alla causa. A sostegno delle sue idee e per far sì che giungano a un sempre maggiore numero di persone, nel 2019 Greta pubblica un libro “La nostra casa è in fiamme”. È la storia di come la sua famiglia, e molte altre, si sono trovate ad affrontare una crisi imminente che ha completamente travolto il nostro Pianeta. È la presa di coscienza di un’urgenza enorme perché le persone malate e morte a causa l’inquinamento sono milioni ogni anno. È la richiesta di aiuto di una giovane ragazza svedese che ha cambiato la vita della propria famiglia e la sua e vorrebbe convincere il Mondo intero a fare lo stesso.

Greta è il simbolo del lungo cammino necessario per salvare la “nostra casa” ed è il simbolo di quella generazione di cui parla lo scrittore Erri De Luca “Le generazioni seguenti dovranno prendere le nuove misure e scrivere un nuovo patto di alleanza tra specie umana e ambiente. Come dopo il diluvio che cancellò la terra, segno e firma del nuovo contratto sarà l’arcobaleno”.

La vita che l’uomo conduce senza tenere conto dei danni notevoli e delle conseguenze per la natura sono sempre più evidenti. Dopo le proteste nelle piazze, che sottolineano l’interesse comune, le coscienze devono agire e iniziare a cambiare per poter rendere il cambiamento tangibile e incisivo.

Direttore responsabile: Claudio Palazzi

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