La ville Lumière, a mio parere, è una delle città più affascinanti al mondo, con le sue vie romantiche, i suoi innumerevoli musei, i bistrot, le patisserie. È un luogo che ha sempre destato molta curiosità nell’animo umano, non a caso in passato è stato meta di viaggi da parte di artisti e scrittori molto importanti, come Van Gogh, Hemingway, Picasso. Devo dire che a Parigi non si finisce mai di visitare, ma i siti in cui mi sono recata, maggiormente degni di nota, sono sicuramente i seguenti:

– Il Louvre, famoso non solo per la piramide di vetro e la Gioconda, ma anche per la Vittoria di Samotracia e la Venere di Milo, per non parlare del fatto che sono presenti più di 10.000 opere di diverse nazionalità, per esempio, egizie, italiane, francesi e anche di importanti pittori olandesi, come Rembrandt e Vermeer;

– La Torre Eiffel, costruita per l’esposizione universale del 1889. Doveva essere un’installazione momentanea. Invece, salvata dall’idea di trasformarla in un’antenna radio, poi non più realizzata, è diventata il simbolo della città. È altamente consigliato di salire al terzo piano per ammirare dall’alto un panorama spettacolare, soprattutto la sera;
– Il Museo Rodin, scultore che abitava in questo edificio. Ha creato tantissime statue, che si trovano sia all’interno sia nei giardini circostanti;

– L’arco di Trionfo, realizzato nel 1806 in onore della vittoria di Napoleone ad Austerlitz. Sono presenti sculture raffiguranti varie scene del conflitto su tutti i lati. Anche in questo caso è consigliato di salire in cima attraverso 284 scalini per una vista mozza fiato;

– Il centro Pompidou, voluto dall’omonimo presidente francese, con l’intenzione di dare vita ad una struttura dal design spiazzante. Racchiude al suo interno cinema, teatri, mostre ed installazioni permanenti di arte francese moderna e contemporanea.
E comunque, oltre a questi e altri luoghi di interesse, non posso dimenticare di parlarvi della cucina e dello shopping. La città offre tantissimi bistrot, patisserie, panetterie e ristoranti stellati, dove ho assaporato i prelibati piatti francesi. Parigi è anche piena di negozi di abbigliamento, gioielleria, arredamento e la scelta è vasta, perché passeggiando ho notato boutique che vendono oggetti di seconda mano, soprattutto nel quartiere Marais, ma ho potuto trovare ovunque i grandi store firmati, come Versace e Dior.
Se avete intenzione di recarvi a Parigi in questi giorni dovete sapere, però, che vi potreste ritrovare nel bel mezzo di una manifestazione con tanto di lacrimogeni. Il governo francese ha infatti intenzione, attraverso una riforma piuttosto impopolare, di aumentare l’età pensionabile da 62 a 64 anni (e pensare che in Italia l’età è di 67). Ogni Paese ha la sua tradizione di lotte, ma la Francia sembra più incline alle proteste, che ormai si sono radicate nel DNA della popolazione. Per scoprirne il motivo, bisogna andare indietro nel tempo, precisamente nel 1780, quando c’era l’abitudine di praticare una particolare forma di protesta detta “Chari vari”, consistente nel recarsi in massa di fronte all’abitazione di chi avesse commesso un reato morale, come il sesso fuori dal matrimonio o il tradimento, e nel dimostrare il proprio disappunto battendo i coperchi delle pentole. Con il passare degli anni, questa forma di protesta nei confronti di individui privati si è trasformata in qualcosa di carattere pubblico, tanto che si cominciò a manifestare sotto i palazzi dei personaggi politici. Nel 1789, con la Rivoluzione francese, ebbe luogo la prima e propria protesta contro la monarchia assoluta. Il forte malcontento popolare era causato da ben tre fattori. Prima di tutto, erano richieste tasse molto salate ai francesi per ripagare i consumi dell’aristocrazia, che viveva nel lusso e nello sfarzo.

Inoltre, la popolazione si era impoverita ulteriormente dal momento che era necessario far fronte alle spese militari per la guerra d’indipendenza che si stava svolgendo in America. Infine, quell’anno una forte carestia aveva colpito i produttori di grano, che, di conseguenza, avevano fatto salire il prezzo del pane. La goccia che fece traboccare il vaso fu l’introduzione dell’ennesima imposta per rimpinguare i pozzi della reggia di Versailles. Il popolo insorse e occupò proprio questo luogo, dove si trovava Re Luigi XVI, ghigliottinato insieme a molti altri nobili.

Un altro evento particolarmente importante in cui a fare da protagonista fu la cittadinanza si ebbe con la seconda Rivoluzione francese, in cui venne scacciato l’allora Re di Francia Carlo X per essere sostituito da un altro monarca, Luigi Filippo, il duca d’Orléans. È importante ricordare anche la sommossa popolare organizzata dalla Comune di Parigi nel 1871, per rendere la città autonoma dal resto della Francia. Nel XX secolo a guidare le proteste fu principalmente il partito comunista, che aveva come obiettivo quello di modernizzare alcuni aspetti della società. Le principali sommosse avvennero nella primavera del 1968, quando gli studenti e le studentesse della Sorbona manifestarono animatamente contro la polizia che interveniva all’interno dell’Università in occasione delle lotte tra fazioni. Anche nel 2006 ci sono state delle proteste, in questo caso contro le riforme dei contratti più flessibili per i lavoratori, che li hanno visti come una deprivazione dei loro diritti. La Francia, dunque, è sempre stata caratterizzata da scioperi e attivismo dei cittadini, che fanno sentire la propria voce e terrorizzano con il fantasma della ghigliottina chi sta al potere.

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