Molti comuni, dal Nord al Sud Italia, hanno messo in vendita case a 1 euro. Questa iniziativa nasce circa 10 anni fa ed ha l’obiettivo di ripopolare i piccoli borghi, rigenerandoli e dando nuova vita al patrimonio immobiliare attraverso la ristrutturazione di immobili vecchi, fatiscenti, abbandonati. Case a 1 euro a Taranto: l’Isola madre si ripopola Direttore Claudio Palaz
Non si tratta, però, solo di piccoli comuni. Il comune di Taranto, ad esempio, ha aderito al progetto lo scorso anno mettendo in vendita diverse case situate nel borgo antico della città, nell’ ‘Isola Madre’, o come la chiamano i tarantini ‘città vecchia’, la quale si trova tra i ‘due mari’ tarantini (Mar Piccolo e Mar Grande) e che attualmente è abitata da meno di 3 mila persone. case a 1 euro a Taranto

L’isola ha una storia millenaria, la quale ha inizio nell’età del bronzo e del ferro 3500 anni prima dell’avvento di Cristo. L’età della sua fondazione si fa però coincidere con il 706 a.C. e con lo sbarco di una colonia di profughi provenienti dalla città di Sparta (partheni).  

Tempio di Poseidone, Taranto

La storia recente, purtroppo, è una storia di progressivo abbandono che ha visto inseguire il sogno del progresso e dell’industrializzazione, come ormai è noto.

Proprio questo progressivo abbandono ha aumentato notevolmente la necessità di un concreto piano di azione per ripopolare, in primis, il borgo antico e soprattutto per rigenerare e valorizzare un’isola meravigliosa.

Questa necessità si è concretizzata, appunto, lo scorso anno con l’adesione all’iniziativa ‘case a 1 euro’ da parte del Comune di Taranto. A tal proposito, ho avuto il piacere di parlare col Capo di Gabinetto del Comune di Taranto, Mattia Giorno.

Dott. Giorno, come è nata l’adesione all’iniziativa ‘case a 1 euro’ all’interno del Comune di Taranto?     case a 1 euro a taranto

L’idea è nata dalla mente lungimirante del Sindaco Rinaldo Melucci. Già nel 2019 è iniziata una discussione a riguardo. Poi si è passati all’atto di indirizzo in giunta. La direzione, in seguito, ha predisposto i documenti necessari per poter avviare le gare, ha fatto una valutazione di carattere sociale ma soprattutto è stata nell’Isola Madre andando a individuare gli immobili che potevano essere destinati al progetto. Un’attività di programmazione e studio durata circa un anno. 

Quali sono le regole e cosa devono fare i nuovi residenti? 

Le persone individuate come vincitrici del primo bando sono state chiamate per poter predisporre tutta la documentazione necessaria ed entro la fine dell’anno verranno firmati i primi rogiti. Da quel momento hanno circa un anno di tempo per ottenere tutte le autorizzazioni da parte dell’ente e della sovrintendenza per i lavori di ristrutturazione in funzione della destinazione predisposta per ogni immobile. Dall’ottenimento delle autorizzazioni, hanno un altro anno di tempo per poter avviare il cantiere che è, dunque, a loro carico. Gli immobili possono avere diverse destinazioni e queste non possono cambiare per i primi tre anni dal completamento dell’intervento.

Poco fa ha detto ‘primo bando’. Ce ne sono stati altri? case a 1 euro a taranto

Sì, ci sono stati due bandi. Il primo nel 2020, il secondo quest’anno. Il primo bando ha avuto ad oggetto l’individuazione di sette immobili, i quali sono stati già assegnati. Il secondo bando comprende invece nove immobili e credo che entro la fine dell’anno la commissione giudicatrice valuterà le proposte e andrà ad individuare i nove destinatari degli immobili. Le persone che hanno partecipato al primo e al secondo bando sono innumerevoli. Abbiamo avuto una consistente partecipazione anche da parte di diversi paesi stranieri, anche extraeuropei, come ad esempio Stati Uniti, Argentina, Brasile, Russia. Questo ci fa capire quanta attenzione ci sia stata anche a livello internazionale sul progetto, centrando a pieno il nostro obiettivo. 

A cosa imputa questa attenzione?   case a 1 euro a taranto

Credo che questa attenzione possa derivare dal fatto che il progetto è incentrato, appunto, sull’Isola Madre, un’area con una storia millenaria alle spalle che ha una potenzialità smisurata e che è soggetta ad altri finanziamenti e a numerosi cantieri. 

Quanto è importante l’Isola Madre per i tarantini?                                             

Sicuramente l’isola è l’emblema della città così come lo è anche per l’Amministrazione. Per questo motivo stiamo concentrando molte delle nostre energie su di essa, dato che si trova praticamente all’anno zero. L’isola rappresenta una grande opportunità ed una grande sfida per noi, vista la non facile capacità d’intervento in termini logistici. Nella città vecchia non arrivano ruspe o gru, per il semplice motivo che non riescono ad entrare. Va considerato, poi, che anche ristrutturare un edificio può diventare un problema per il traffico, tant’è che stiamo pensando alla creazione di una zona a traffico limitato e spingiamo per il completamento delle infrastrutture provinciali, quali la Tangenziale Sud e la Tangenziale Nord. Non appena questi percorsi saranno messi a sistema, la città vecchia potrà non più essere una rotatoria centrale del traffico urbano e ciò consentirà ulteriormente anche lo sviluppo dei cantieri. Possiamo dire che per noi la ‘scommessa città vecchia’ ha un punto di arrivo che si chiama ‘Giochi del Mediterraneo 2026’. Proveremo a fare in modo che, entro quella data, l’isola sia completa di tutti questi interventi, che durante i Giochi sia una vera e propria vetrina internazionale e che, a partire dai Giochi, possa avere finalmente lo slancio per il quale stiamo lavorando.

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