Ai primi di ottobre la Dieta giapponese ha votato la fiducia al governo di Fumio Kishida, ex ministro degli Esteri e segretario del Partito Liberal Democratico (Jimintō), il partito di centrodestra attualmente a capo della coalizione di governo. Il Giappone ha un primo ministro Direttore Claudio Palazzi
LA NOMINA

Primo compito della Dieta al momento dell’insediamento è la nomina del primo ministro, in questo caso ogni camera ha un doppio ballottaggio per scegliere i candidati.

Se le camere scelgono due diversi candidati, viene nominata una commissione bicamerale per trovare un accordo su un unico candidato, se questo non c’è entro dieci giorni la decisione presa dalla Camera dei rappresentanti vale per l’intera Dieta.

LE DIMISSIONI DI ABE

L’ex primo ministro Shinzo Abe aveva annunciato, nel settembre 2020, le dimissioni dalla carica di capo di governo del Giappone per motivi di salute.

Stessa cosa era già successo nel 2007.

“Anche se ho davanti a me un altro anno di mandato e molte sfide da affrontare, ho deciso di lasciare la carica di primo ministro”.

Abe soffre di rettocolite ulcerosa e non vuole “che la malattia possa incidere sulle importanti decisioni politiche da prendere”.

Al suo posto venne incaricato Yoshide Suga

LE DIMISSIONI DI SUGA E LA CARICA A KISHIDA

A settembre di quest’anno Il premier Yoshihide Suga ha annunciato la non ricandidatura a capo del partito terminando di fatto il proprio mandato di premier.

Le varie sconfitte del partito, in particolare alle comunali di Yokohama, dettate a sostituire Suga stesso nel ruolo di sindaco, quelle alle elezioni suppletive per i seggi vacanti nella Dieta, l’elezione dell’Assemblea metropolitana di Tokyo lo scorso luglio e i cattivi presupposti di una sconfitta alle elezioni come capo di Jimintō del prossimo ottobre hanno indotto la coalizione a chiedere le dimissioni di Suga come capo del partito.

Alla fine di settembre, quindi, si sono svolte le votazioni per il capo del partito, ovvero di governo, che ha vinto Fumio Kishida che ha giapponese ha battuto Taro Kono al secondo scrutinio con 257 voti contro i 170 dell’avversario.

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