La crisi c’è o non c’è?Governi allo sbando ovunque Italia compresa, ma da noi l’esecutivo resiste.

Siamo la soap opera più inverosimile dell’Occidente. Vista dall’estero l’Italia è Beautiful in ridicolo (nota fiction che rasenta il demenziale). Politici che come ideale portano al primo posto la famiglia nel contempo frequentano minorenni e escort; partiti che con slogan razzisti bollano Roma come la città “ladrona”, sono invischiati in finanziamenti illeciti e si rivelano  fedeli alleati di personaggi che fanno leggi ad personam per non finire in prigione.

L’Italia nei telegiornali esteri viene descritta spesso con sdegno o con compassionevole ironia. Ma questa situazione non è un episodio di Beautiful, questa è la realtà e gli italiani non dovrebbero più permettere alla propria classe dirigente di fare dei cittadini  carne da macello. Una manovra finanziaria molto discutibile, per usare un eufemismo, sembra sia destinata ad essere approvata dalla maggioranza con il supporto dell’opposizione perché nessuno è in grado di opporsi con saggezza e determinazione. Unica vittoria al momento sembra l’abbiano ottenuta gli studenti con il blocco del DDL Gelmini.

Ovviamente nessun Paese al mondo può vantare una coscienza “senza macchia”. Esempio lampante è Weakileaks che sta facendo tremare il pianeta intero con le gravi indiscrezioni che sta rendendo pubbliche sul web. La democrazia in rete rischia di mettere in ginocchio le istituzioni degli Stati più potenti a livello internazionale. Nasce quindi il dilemma sulla censura e chiedersi se sia opportuna sui media,  almeno riguardo a  rivelazioni con un  potenziale di gravità così alta. Questo dubbio potrebbe essere lecito nei confronti di quanto attiene alla sicurezza internazionale,  ma bisognerebbe fare un passo indietro e riformulare la domanda: queste incresciose situazioni non potrebbero essere evitate a priori?

Del resto il sito di Assange non ha fatto altro che rendere formalmente pubbliche notizie che già si conoscevano: la Russia uno stato retto dalla mafia con Putin al comando e Medvedev al seguito e dove il portavoce in Europa risulta essere il nostro premier; la Cina che cerca da anni di distruggere la forma di democrazia più insidiosa che potrebbe mettere a nudo il “velato” autoritarismo faticosamente nascosto al popolo cinese: si tratta ovviamente di Google. E’ nuova però la notizia che investe, mettendolo in difficoltà, l’attuale governo americano. Hillary Clinton in una nota del 31 luglio 2009 decise di mettere sotto osservazione i diplomatici stranieri presso le Nazioni Unite, fatto estremamente grave dato che l’ONU sicuramente non può e non deve rappresentare una minaccia per nessun Paese simboleggiando l’unica speranza di pacificazione tra i popoli.

Ma tornando a “casa” nostra sempre Weakileaks diffonde le opinioni di influenti personaggi stranieri riguardo fatti di cui già tutti gli italiani sono a conoscenza: l’incapacità, l’inefficienza del premier e la sua indole a organizzare party “selvaggi” con escort e donne di “dubbia moralità” che ottengono posti di lavoro influenti a spese della Repubblica italiana. La risposta dell’esuberante premier è stata che “Ci ride sopra”. Anzi come è ben noto ai cittadini italiani Berlusconi fa di questi pettegolezzi un vanto facendosi passare per un gran conquistatore. Forse qualcuno dovrebbe spiegare al Cavaliere che un Don Giovanni che si rispetti non ha bisogno di pagare le donne per sedurle. Ad ogni modo il nostro governo che porta avanti l’ideale  della famiglia regolare  e condanna la  prostituzione ha però un leader che con il suo comportamento non rispetta nulla del suo programma. Con Weakileaks vengono fuori le pecche del governo americano in particolare dell’operato di Hillary Clinton, ma è bene ricordare che il marito della Vicepresidente rischiò la sua credibilità di Presidente degli Stati Uniti (personaggio ben più potente di un premier italiano) per uno scandalo sessuale indubbiamente di peso inferiore rispetto alle nefandezze nostrane. Eppure Berlusconi resta su, anzi il PDL continua ad essere il maggior partito d’Italia.

In questa sede è inutile ricordare le innumerevoli vicende poco pulite in cui l’attuale esecutivo è stato coinvolto: dalla P3 ai fatti illeciti riguardanti la  Protezione Civile, per non parlare degli avvisi di garanzia e delle imputazioni che riguardano il nostro premier, il quale sta cercando  in tutti i modi di svicolare attraverso leggi ad personam che mettono in pericolo la democrazia stessa del nostro paese. O anche i tentativi di rendersi intoccabile con le innumerevoli varianti del lodo Alfano e con la legge bavaglio. Per non parlare dell’attuale situazione Campana: i crolli a Pompei, i rifiuti che riguardano soprattutto a Napoli, quella Napoli che Berlusconi continua a sostenere “di avere salvato”. La realtà è che il problema persiste e anzi si sta aggravando sempre più e le mafie che ne sono la causa vengono osteggiate solo da coraggiose forze dell’ordine e cittadini (vedi Saviano) che rendono pubbliche le loro nefandezze, mentre le Istituzioni, come il governo e Berlusconi stesso coadiuvato dalla figlia Marina, non fanno altro che ostacolare chi si immola contro la criminalità organizzata cercando di informare l’opinione pubblica.

Ora i presupposti per far cadere, per non dire sprofondare, un governo del genere ci sono tutti. Ma ecco che entra in gioco l’anomalia italiana. L’opposizione rimane quasi immobile nell’ombra. Questo è l’unico paese dove c’è una maggioranza che perde consensi e un’opposizione che riesce perderli a sua volta. Per prendere le redini in mano di quest’Italia allo sfascio servirebbe un leader onesto, propositivo, preparato e motivato. Possibile che l’Italia che conta sessanta milioni di abitanti non ne sia provvista? O è la gerontocrazia e il baronismo tipici della Pubblica Amministrazione italiana che con il loro lobbismo bloccano i possibili capaci candidati che farebbero del nostro Stato un Paese migliore? Ma soprattutto possibile che una persona agli occhi di tutti palesemente disonesta e dalle abitudini immorali (vedi Ruby e escort) sia la più votata dagli italiani? Sappiamo fare di meglio? Impossibile pensare di no.

Fonte: Claudio Palazzi, La voce di tutti

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