“Erano le 23.30 circa, il treno viaggiava normalmente , quando all’improvviso ho sentito un grande botto , sono rotolato insieme agli altri passeggeri del mio vagone, finché esso non si è adagiato su un lato e sono uscito dal vagone; lì l’inferno: cavi, trambusto, urla ,fuoco , sembrava di essere all’inferno” queste sono le parole di Stergios, un giovane studente universitario di 28 anni che ,come molti altri, la notte del 28 febbraio tornava a Salonicco dopo il periodo delle vacanze di Carnevale trascorso a casa ad Atene, il quale però, suo malgrado, si è ritrovato protagonista di uno dei più gravi incidenti non solo della storia ferroviaria Greca, ma di quella globale.

La sera del 28 febbraio, alle 23.24, l’intercity Atene-Salonicco viaggia nei pressi del piccolo villaggio di Tebi, in Tessaglia, regione ubicata nella Grecia centrale, con un’ora di ritardo verso la città che, insieme a Costantinopoli, era co-capitale dell’impero bizantino, quando ,superata da poco la stazione di Larissa, capitale della Tessaglia, si scontra a tutta velocità con un treno merci proveniente dalla direzione opposta, causando la morte, secondo le ultime stime aggiornate , di almeno 57 persone, compresi 8 funzionari delle ferrovie greche in servizio presso i due treni.

L’impatto è stato talmente violento che ha di fatto polverizzato i primi due vagoni del treno, prendendo poi fuoco  a causa dei materiali infiammabili che il treno merci trasportava, carbonizzando così i passeggieri.

Immediate le reazioni: il capostazione della stazione di Larissa ,ora accusato di omicidio plurimo, si è preso prontamente la colpa di quello che è accaduto: il suo errore sarebbe stato quello di dimenticare di girare tramite una chiave i binari che avrebbero deviato il treno intercity verso i binari giusti, e non, come accaduto, verso quelli occupati dal treno merci; oltre al capostazione anche il ministro dei trasporti, Kostas Karamanlis, i capi delle ferrovie greche(OSE) ,e gli stessi della loro controllata ERGOSE, hanno presentato le loro  appena dopo l’incidente, chiarendo come questo sia un atto dovuto dopo un incidente di queste proporzioni, e causando la reazione immediata sia del sindacato greco dei ferrovieri che denuncia la carenza di organico endemica nonché i turni massacranti cui sarebbe ciclicamente sottoposto il personale ferroviario, sia dei cittadini, già delusi dagli scandali politici che da un anno colpiscono il governo ellenico.

Una classica tragedia greca in tutto e per tutto, che colpisce uno dei paesi più martoriati negli ultimi anni, in un periodo cui sembrava fosse in ripresa; tuttavia la crisi degli ultimi anni stessa ha costretto il governo a trascurare e ad operare tagli economici anche drastici su settori, sì importanti, ma non primari, che hanno giocato un ruolo fondamentale nell’incidente del 28 febbraio

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