Trepidazione per i fan di tutto il mondo per la quinta stagione di The Crown: la serie che tratta della vita dell’ex sovrana d’Inghilterra Elisabetta II, deceduta lo scorso 8 settembre all’età di 96 anni. Questa è infatti la prima stagione che si svolgerà da quando la regina e suo marito, il principe Filippo, sono venuti a mancare.

Il non aver posticipato l’uscita della serie all’anno prossimo, rispettando il lutto che affligge gli spettatori britannici, da sempre molto legati alla longeva sovrana, vista come unico punto fermo della vita di qualunque britannico, è una tra le copiose critiche che viene mossa alla serie e ai suoi produttori, visto anche gli argomenti delicatissimi che la serie tratterà.

Infatti ,The crown 4 si chiude nel 1990, con le tensioni matrimoniali ormai palesi tra il figlio maggiore designato erede al trono Carlo con sua moglie, l’indimenticabile principessa Diana; e con la caduta della Lady di Ferro Margaret Thatcher, primo ministro in carica fin dal 1979 e prima donna britannica a ricoprirne la carica.

Fin dal primo episodio vengono risaltati i rapporti tesissimi tra la Thatcher e Buckingam Palace:con la Thatcher si scontreranno , in scene riprese e romanzate dalla serie che sono diventate subito cult, prima i membri della famiglia reale, giudiziosi e sprezzanti delle umili origine dell’allora primo ministro, il principe Filippo infatti si rivolgerà spregevolmente a lei come figlia di un droghiere dell’Inghilterra rurale e centrale, e poi la regina stessa, fortemente in disaccordo sulla politica estera della Iron Lady , in particolare sul non appoggiare, come fecero tutti gli altri paesi del Commonwealth, le sanzioni al Sudafrica, reo di perseguire una politica di apartheid verso i cittadini di colore, temendo ripercussioni economiche per le molteplici aziende Britanniche che intrattenevano rapporti con il paese africano. Altro motivo di accesi scontri tra la corona e l’inquilina di Downing street fu la politica economica perpetrata da quest’ultima: il Regno Unito della fine degli anni’70 che infatti prende in mano la Thatcher è un paese completamente paralizzato da disoccupazione , inflazione e costanti lotte sindacali organizzate dalle Trade Unions , i potentissimi sindacati inglesi, i quali si oppongono anche brutalmente a qualunque riforma attuata da qualunque governo. La Lady decide così di tagliare drasticamente i fondi al Welfare, privatizzare imprese statali e chiuderne altre, in particolare quelle del settore minerario, afflitto da un’atavica crisi, che portarono al licenziamento di circa 20.000 persone e a scontri durati un anno tra polizia e sindacati, con la regina che più volte durante la serie esprime il suo parere contrario alle azioni del governo, il quale però continuerà con le sue riforme conservatrici e anti-stataliste.

La critica mossa alla serie, espressa da molti giornali inglesi tra cui il The Guardian, è di aver dato alla serie un “ taglio laburista” .da un lato rappresentando la Thatcher come un mostro privo di empatia e persecutrice dei poveri e di non aver posto sufficiente attenzione sui successi economici delle sue riforme, e dall’altro lato di aver romanzato gli incontri con la regina, enfatizzando sulla reciproca antipatia tra le due donne, che si “ detestavano cordialmente” come in seguito dichiararono, mettendo in scena scontri che nella realtà,sì ci furono, ma furono più tiepidi( il The Guardian ricorda giustamente che quando nel 2013 la Lady morì la regina ruppe una prassi reale e si presentò a sorpresa al suo funerale).
In The Crown 5 comparirà un altro primo ministro con cui la Regina non ebbe buoni rapporti, il laburista Tony Blair.

Altro spinoso argomento sarà quello riguardante il divorzio tra Carlo e Diana:in The Crown 4 abbiamo visto come la crescente popolarità di Diana abbia offuscato non solo l’insofferente Carlo, ma anche gli altri membri della famiglia, provocando malumori a corte, e di come la storia extraconiugale di Carlo con la futura e attuale consorte Camilla abbia causato infelicità e addirittura autolesionismo della Lady. Il divorzio , con le successive e clamorose rivelazioni di Diana su Carlo nel 1992, con la seguente morte tragica e oggetto di numerose teorie del complotto della Principessa nel 1997 , aggiunto al silenzio durato 6 giorni della sovrana sulla morte dell’ex- nuora e madre degli eredi al trono William ed Harry, sono una ferita ancora aperta in Gran Bretagna.

Da molti è stata chiesta la posticipazione dell’uscita della serie perché si teme di come verranno raccontati e romanzati quei fatti tragici, annuendo che la serie possa romanzare nuovamente troppo a tal punto da trascendere la realtà ,rovinando irrimediabilmente non solo la reputazione di Elisabetta, ma anche dell’attuale sovrano Carlo, in un momento di crisi assoluta per la Gran Bretagna.

Oggi infatti con Londra in crisi: la dimissionaria premier Liz Truss durata al governo appena 45 giorni divenendo la premier rimasta meno giorni in carica nella storia ultracentenaria della democrazia britannica; la morte dopo 70 anni di Regno di Elisabetta; gli antitaccheggio messi sulle scatolette di burro nei supermercati; l’inflazione galoppante e con le promesse svanite e disilluse che la Brexit avrebbe riportato in auge fasti imperiali di un tempo, con i conservatori che si ispirano goffamente agli anni 80 della Thatcher e con i laburisti che si ispirano anacronisticamente agli anni 90 di Blair, entrambi i partiti senza un ideale concreto di futuro, e sopratutto senza la figura della Regina che per anni, dalla crisi di Suez alla pandemia, ha significato certezza e rassicurazione, con un Re non particolarmente amato per via dei suoi trascorsi dai suoi stessi sudditi, su cui graverà fino alla fine l’ombra dell’amata Regina Elisabetta.

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