Città di Castello si trova in Umbria in provincia di Perugia. Il comune si colloca nella cosiddetta Alta Valle del Tevere, meno conosciuta e frequentata a livello turistico; un vero peccato vista la portata storica, culturale e artistica di questa cittadina.

Città di Castello è ricca di storia: dall’insediamento umbro posto sulla riva sinistra del Tevere, all’integrazione romana quando fu rinominata Tifernum Tiberinum; uno dei suoi patroni più illustri fu Plinio il Giovane. Contesa dall’Impero e dallo Stato della Chiesa in epoca medievale, è nell’età rinascimentale che nasce il patrimonio storico-artistico della città, capeggiata dalla famiglia Vitelli.

I Vitelli erano una famiglia di mecenati, molto vicini ai Medici a Firenze. Essi incisero molto sullo sviluppo economico, politico e artistico della città.Qui furono chiamati i maggiori artisti del Rinascimento, tra i quali Raffaello Sanzio e Luca Signorelli, incaricati di abbellire i nuovi palazzi voluti dalla famiglia.

In epoca contemporanea Città di Castello è stata colpita dall’andamento della Seconda Guerra Mondiale, occupata dai tedeschi per poi essere liberata nel 1944 e conoscere una significativa ripresa, soprattutto a livello economico.

Percorrere le strade di questa città dà la sensazione che l’arte sia nell’aria, nelle mura, nelle pietre. Un’atmosfera che si traduce in un equilibrio tra arte antica e contemporaneità.

La bellezza di questo luogo è possibile percepirla fin dalle mura cinquecentesche che per lunghi tratti la cingono, sia nei vicoli, nel centro storico con architetture di stampo rinascimentale, nelle logge, nei cortili dei palazzi. La rendono interessante anche mostre ed eventi che si susseguono durante l’anno: Mostra del Tartufo Bianco, Festival delle Nazioni, CaLibro Festival e la Mostra Mercato Nazionale del Libro antico e della Stampa antica.

Questo clima di cultura e di arte è particolarmente presente in luoghi come la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, la Pinacoteca Comunale con opere di Raffaello, ma soprattutto gli Ex Seccatoi del Tabacco un museo progettato e creato dall’artista Alberto Burri. Questo edificio, ritinteggiato di nero per volere stesso dell’artista, è la massima espressione dell’arte di Burri: spazi ampi, immensi che contengono opere gigantesche. È arte nell’arte. Una cattedrale gotica personale dove la ricchezza sta in ciò che vi è dentro.

È naturale chiedersi come mai a livello nazionale Città di Castello non sia così conosciuta, né che gli sia riconosciuta la sua bellezza e ciò che può offrire.

Una delle risposte la possiamo trovare nel settore dei trasporti. Purtroppo, questo comune è svantaggiato nei collegamenti: i mezzi di trasporto pubblico per raggiungerla sono pochi e scarsi. Per chi vive nelle frazioni limitrofe un mezzo personale è necessario, ma anche per chi arriva qui come turista, esploratore.

Il dito però non deve essere puntato interamente alla gestione locale, ma a livello regionale: le strada extraurbana (E45) che percorre la regione Umbria da nord a sud è perennemente interrotta da lavori di riqualificazione stradale che si protraggono per mesi, addirittura anni. I collegamenti ferroviari da Perugia verso Città di Castello sono disastrosi, con treni inadeguati, lenti e una ferrovia recentemente rinnovata, ma scarsamente valorizzata. Per chi arriva dal nord Italia, invece, non ci sono collegamenti diretti con Toscana o Emilia-Romagna; vi si può arrivare solo con un mezzo proprio o bus che, però, sono sporadici.

Un altro problema è che, nonostante le mostre, gli eventi, le sagre di paese estive, i luoghi di interesse, la città offre molto poco dal punto di vista mondano. Quel poco si concentra per lo più nel periodo estivo, lasciando il centro cittadino abitato da fantasmi di inverno.

Questa assenza è anche dovuta al dislocamento dell’area commerciale, raggruppata in una zona di periferia spersonalizzata, lasciando il centro quasi vuoto.

D’altro canto, il cuore pulsante della città fatto di arte, cibo e tradizione rimane il centro con i suoi palazzi rinascimentali. È proprio qui che si ha la possibilità di osservare e curiosare dentro botteghe/musei dove si praticano mestieri quasi perduti. Una tra tutte è la Laboratorio e Collezione Tessile Tela Umbra e il Centro di documentazione delle Arti Grafiche “Grifani-Donati”. Due luoghi in cui si può apprezzare l’importanza che ha l’attività manifatturiera per questo centro e per l’Umbria intera.

L’Umbria è una regione in cui le persone vengono per godere del paesaggio, l’arte, i centri di interesse religioso e il cibo. Città di Castello si inserisce perfettamente in questo quadro.

Si può apprezzare la bellezza della chiesa di San Francesco, con una copia dello “Sposalizio della Vergine” dipinto da Raffaello per questa città – attualmente il quadro si trova alla Pinacoteca di Brera di Milano. Si possono visitare i vari musei che popolano il centro cittadino, oppure esplorare i dintorni; per chi è appassionato di escursioni vi è la Ciclovia del Tevere che collega la città a Perugia.

Il cibo è un altro punto che rende speciale questo comune. Il centro e i dintorni sono popolati da ristoranti, locali e trattorie che propongono i prodotti tipici dell’Umbria, ma uno dei simboli di Città di Castello è sicuramente il tartufo. Questo prodotto pregiato è il protagonista di molti piatti, ma soprattutto di un’intera mostra a lui dedicata – la Mostra del Tartufo Bianco- che si svolge ogni anno nel centro cittadino tra il mese di ottobre e novembre. Non solo tartufi, ma anche showcooking e laboratori per bambini.

Il comune, le associazioni della città si spendono per la diffusione della cultura organizzando durante l’anno moltissimi eventi che spaziano in ogni campo della conoscenza. Uno tra i più importanti è il Festival delle Nazioni, già alla cinquantaquattresima edizione. Il festival ogni anno ospita una nazione, la quale può proporre a un vasto pubblico le proprie tradizioni musicali.

Mentre gli appassionati di cinema posso guardare film immersi nel verde del Parco Vitelli; ogni estate, infatti, vi è una rassegna di film contemporanei e non, un evento creato dal Nuovo Cinema Castello, per potere godere della settima arte all’aperto in luogo storico: arte nell’arte, cultura nella cultura.

Brizzi ha Bologna, Gadda aveva Milano, tutto il mondo ha descritto Roma, nessuno ha scritto di questa città. Pochi rimandi riaffiorano dall’Epistularum Libri di Plinio il Giovane, ma nessun autore si è mai cimentato nell’impresa di descrivere questi luoghi densi di storia e di arte con trasporto emotivo, tale da farsi conoscere al grande pubblico.

In attesa che questo autore o autrice si palesi, si può apprezzare la ricostruzione storica di questa città e dell’Alta Valle del Tevere grazie al lavoro dello storico tifernate Alvaro Tacchini.

Nel frattempo, questa cittadina è sempre aperta per chi vuole scoprire una parte di Umbria poco conosciuta e vuole perdersi nei vicoli, nelle botteghe e nei ristoranti, facendosi trasportare dalla storia, dall’arte e la cultura di questo luogo.

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