Drammatiche evidenze. Il Climate Change

Crescono di anno in anno le emissioni di CO2 nell’atmosfera, con conseguenze catastrofiche: il cambiamento climatico è reale, evidente e preoccupante. E quando la consapevolezza manca, ci pensano le fotografie a far aprire gli occhi.

Scoperta, negazione, presa di coscienza

È il 1896 quando lo svedese Svante Arrehnius espone la sua teoria secondo cui l’effetto serra sarebbe direttamente collegato a un aumento della temperatura sul globo terrestre. Lo scienziato – vincitore del Nobel per la chimica nel 1903 – ipotizza che l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera provocato dalle attività umane porti a un progressivo innalzamento delle temperature. Sul momento la scoperta riceve scarsa attenzione, ma negli anni ’50 desta un rinnovato interesse. La comunità scientifica incomincia a dargli maggior rilievo e a poco a poco anche i giornali iniziano a dedicargli qualche trafiletto. Negli anni ’80 la questione entra definitivamente a far parte di un dibattito pubblico. “The Global Warming Is Real” (“Il riscaldamento globale esiste davvero”), annuncia un articolo del 1989 pubblicato dall’American Association for the Advancement of Science (AAAS).

Seppur con eccessiva e determinante lentezza, la visione che l’uomo ha della natura comincia a cambiare. Quella che era vista come un’entità indistruttibile in grado di sostenere le attività antropiche a ogni livello, si è rivelata piuttosto un sistema vulnerabile che l’essere umano sta distruggendo e consumando. La dicotomia uomo-natura viene a cadere, si comprende che i problemi della natura riguardano tutti, incluso il genere umano. Dubbi, critiche e disconoscimenti non sono certo mancati. Ancora l’anno scorso un noto quotidiano italiano annunciava “Riscaldamento del pianeta? Ma se fa freddo”, creando un certo scalpore con l’assurdità di tale titolo. Nonostante reazioni di questo genere siano purtroppo ancora presenti, la situazione odierna è ormai ben nota (quasi) a tutti.

Mostrare, scioccare, educare

Quella del cambiamento climatico è dunque una questione che è stata a lungo misconosciuta e sottovalutata. Ciò si lega anche al fatto che era inizialmente percepita come distante tanto geograficamente quanto temporalmente e, pertanto, apparentemente invisibile. L’esperienza personale è infatti determinante ai fini del riconoscimento sociale dell’esistenza di una data questione o realtà di cose. L’apprendimento attraverso l’esperienza risulta molto più rapido ed efficace rispetto a quello che passa attraverso descrizioni testuali o statistiche. Così, quando la conoscenza diretta viene a mancare, il dubbio e il disinteresse hanno vita facile.Drammatiche evidenze. Il Climate Change

Negli ultimissimi decenni l’aggravarsi della situazione ha reso più difficile negare l’esistenza del cosiddetto Climate Change, ma a volte neppure ciò risulta sufficiente. È proprio qui che si inseriscono i media. Oltre, naturalmente, a essere fondamentali mezzi di diffusione di informazioni e notizie, essi consentono anche la circolazione di immagini fotografiche che spesso fungono da supporto alle notizie date. Alcuni studi ci spiegano come le fotografie abbiano un potere di suggestione decisamente maggiore di quello del puro testo, attivando processi di apprendimento simili a quelli generati dall’esperienza diretta. Inoltre, immagini che provocano nei loro fruitori emozioni quali rabbia, paura,emozione, hanno maggiori possibilità di provocare in essi una reazione. Alcune fotografie risultano così particolarmente utili a diffondere consapevolezza, primo passo verso la mobilitazione e il cambiamento.Drammatiche evidenze. Il Climate Change

Parlando di immagini e informazione, è sicuramente interessante l’affermarsi dei social media non soltanto come mezzo di svago e intrattenimento, ma anche a scopo informativo. Essi sono ormai completamente integrati con il giornalismo e le grandi testate italiane e internazionali li utilizzano sfruttandone al meglio potenzialità e funzionalità. In piattaforme come Facebook e Instagram le immagini hanno naturalmente un ruolo chiave.

Quante volte si è letto di come l’innalzamento delle temperature stia provocando lo scioglimento dei ghiacciai? Eppure, nessun articolo ha avuto la stessa risonanza ottenuta dalla fotografia scattata nel 2015 dal fotografo tedesco Kerstin Langenberger. La foto raffigura un orso polare gravemente denutrito, in bilico su un iceberg e chiaramente in bilico anche tra la vita e la morte. Nonostante non si sappia neppure se la reale ragione delle condizioni dell’orso fosse legata ai cambiamenti climatici, l’immagine, divenuta simbolica, ha avuto una eco eccezionale. Una dinamica simile si è verificata lo scorso anno, quando una serie di incendi senza precedenti ha devastato l’Australia. Anche in tale occasione il principale impatto sull’opinione pubblica è stato provocato dalle terrificanti immagini delle fiamme divampanti e della sofferenza inflitta a uomini e animali. E molti altri esempi simili potrebbero essere fatti.Drammatiche evidenze. Il Climate Change

Agire. Ora

Antropocene: è il nome che alcuni studiosi hanno dato all’era geologica che stiamo vivendo. Si tratta dell’epoca in cui l’impatto dell’uomo e delle sue attività ha cominciato a mostrare le sue conseguenze sempre più drammatiche. Aumento della temperatura globale, insorgenza di fenomeni estremi, riscaldamento e acidificazione degli oceani, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello del mare. Con quanta maggiore evidenza devono svelarsi questi ed altri fenomeni prima che si smetta di temporeggiare e si agisca davvero?

Direttore responsabile: Claudio Palazzi

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