Passando per via Ostiense non si può non notare l’immenso edifico che una volta ospitava i “mercati generali” della città. Da quasi vent’anni è abbandonato al degrado della città, tante sono state le proposte di riqualificazione, ma ad oggi nessun atto compiuto. L’allora Sindaco Veltroni annunciò un futuro radioso per lo spazio di via Ostiense.

“La città dentro la città”

Il termine “mercato” in italiano significa un luogo, solitamente all’aperto o anche al chiuso, dove si riuniscono compratori e venditori per l’acquisto o la vendita di merci.
La storia del mercato risale a più di cinquemila anni fa, ai tempi degli Assiri e dei Babilonesi. Nell’epoca romana, il mercato si svolgeva in una piazza. È romana l’idea del mercato come edificio costruito per concentrare tutti i mercati cittadini.
Ancora oggi i mercati rionali a Roma rappresentano un pezzo importante per la storia della città. I mercati di Testaccio, Monti, Nomentano, Garbatella, Trionfale, sono tra i più belli e caratteristici. Anche i Mercati Generali rappresentavano un luogo di fascino nell’immaginario romano, è la “città dentro città”.

La realizzazione dei Mercati Generali di via Ostiense

Ernesto Nathan, sindaco di Roma, agli inizi del Novecento incaricò Emilio Saffi, di realizzare il progetto per la nascita dei “Mercati Generali di via Ostiense”. Nel 1912 la commissione dell’Ispettorato edilizio concede l’autorizzazione per iniziare i lavori, ma lo scoppio della Prima guerra mondiale arrestò l’esecuzione del progetto.
La zona di Ostiense era stata scelta per facilitare il trasporto delle merci. Grazie al vicino porto fluviale e alla ferrovia Roma-Civitavecchia. Per gli stessi motivi, nelle vicinanze c’erano altri stabilimenti industriali come il mattatoio delle carni e le sue concerie delle pelli, i magazzini generali, la centrale elettrica Montemartini, il gazometro e la Mira Lanza. Tutte queste opere oggi fanno parte dell’archeologia industriale romana.
La storia dei Mercati Generali risale al 23 settembre 1921 quando i diversi mercati della città furono raggruppati in un unico comprensorio nell’area industriale di Ostiense.

Il progetto originale prevedeva due zone.

La prima era destinata al mercato degli ortaggi e della frutta, la quale prevedeva un fabbricato d’ingresso antistante a via Ostiense, dove c’erano la direzione, le abitazioni dei dirigenti e custodi, l’ufficio daziario e delle guardie municipali, l’ufficio sanitario, postale e telefonico. Nel perimetro del mercato c’erano magazzini, tettoie e vasti piazzali. Lungo le due ali esterne, c’erano locali per scuderie e rimesse.

La seconda zona era destinata al mercato del pesce, abbacchi, polli, uova. Essa affacciava lungo la linea ferroviaria Roma-Ostia. Nell’ingresso principale furono collocati gli uffici per la direzione. Al centro c’era il padiglione per la vendita del pesce e ai lati, sei padiglioni (tre per parte) per la vendita di abbacchi, polli, uova. Il piano seminterrato era destinato alle celle frigorifere.
Solo nel febbraio 1922 il “Consorzio edile italiano” consegnò i fabbricati, ma non tutto il progetto era stato completato. Nel 1924 viene quindi realizzato una seconda fase dei lavori che rinnova il padiglione del pesce.
Per ottant’anni i mercati generali di via Ostiense sono stati il cuore della città. Nel 2002 si decise di trasferirli a Guidonia, divenendo il più grande centro agroalimentare della città.

“L’indecisione regna sovrana”

La grande struttura ormai abbandonata fu oggetto di numerosi progetti di riqualificazione dell’area.
Un primo progetto fu proposto dall’allora sindaco di Roma, Walter Veltroni, voleva trasformare i mercati generali “nella città dei giovani”.
La realizzazione del progetto fu affidata all’architetto olandese Rem Koolhaas. L’idea era uno spazio commerciale, una piazza, un auditorium da 2.400 posti, uno studentato, bar e ristoranti, uno spazio verde, una biblioteca, un centro anziani, un cinema e diversi uffici pubblici.
Nel 2008 l’elezione del nuovo sindaco, Giovanni Alemanno, stravolse il progetto, raddoppiando il centro commerciale, riducendo il verde e cancellando l’auditorium. L’architetto Rem Koolhaas furioso abbandonò il progetto ritirando la firma. Nel frattempo, anche il gruppo Toti, proprietario dell’azienda Lamaro, che si era aggiudicata l’appalto e la concessione pubblica, ebbe problemi, perché alcuni investitori si tirano indietro.

Nel 2015 con la giunta del sindaco Ignazio Marino si realizzò un altro progetto, ma il suo mandato durò troppo poco, la decisione passò così al commissario Tronca, ma senza risultati. Lasciando questo importante compito ai vincitori delle elezioni del 2016.
Si parlò anche di un nuovo progetto, la realizzazione di complesso che doveva ospitare un “Lifestyle center”. Attorno alla piazza dovevano sorgere nuovi spazi dedicati all’intrattenimento, alla cultura, all’enogastronomia e allo shopping. Era previsto anche un cinema con 7 sale, una palestra con piscina integrata con un importante settore dedicato alla SPA. Nel complesso c’erano anche uffici e una zona parcheggi sicura.

Arrivati ai giorni nostri, Virginia Raggi, dopo varie problematiche interne, decide che la riqualificazione degli ex Mercati Generali era compito dei Lavori Pubblici, dando la responsabilità a Linda Meleo. Qui tutto tace.
Lamaro Appalti e i costruttori Toti hanno stretto un accordo con nuovi finanziatori, i francesi De Balkany. Loro sono pronti a finanziare, ma manca un progetto. Si deve tornare alla Città dei Giovani? Alla Lifestyle center? Si deve ricominciare da capo? La giunta Raggi non ha saputo prendere alcuna decisione.

Che succederà con la nuova giunta?

Il nuovo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e la sua giunta riusciranno finalmente a riqualificare gli ex Mercati Generali?
Nel dossier di Gualtieri per il futuro delle sette opere incompiute a Roma compare anche quella degli ex Mercati Generali. Ma la domanda è: cosa manca per far partire i lavori?
In Campidoglio era arrivata la lettera nella quale si chiedeva la documentazione per poter dare il via alla concessione, ma poi è scoppiata la Pandemia. Questo ha costretto i Toti e i francesi De Balkany, a rivedere il piano finanziario. Si pensa ad uno spazio commerciare all’aria aperta. Dopo la pandemia, stop agli spazi chiusi. Parcheggi interrati, una struttura ricettiva da 5 mila metri quadrati per studenti fuori sede, con affitti calmierati. Ma ultimamente tra le aree possibili per la costruzione dello stadio della As Roma si sta prendendo in considerazione anche quello degli Ex Mercati Generali.

“I problemi dell’abbandono”

L’abbandono della struttura sta portando al degrado. A riprendersi i terreni ci ha pensato la natura stessa, con la presenza di una falda acquifera, in una vasta zona del terreno di scavo si è formata una grande zona umida, una vera e propria palude. Nel frattempo, dentro gli edifici si sono stabiliti i senza tetto, la parte più vecchia è semidistrutta. Gli operai nell’area degli ex Mercati Generali non si vedono da molto tempo, in compenso, c’è chi passeggia sui tetti aspettando la riqualificazione. Gli abitanti del quartiere lamentano l’abbandono di questo enorme edificio che porta al degrado, soprattutto per quanto riguarda il cumolo di rifiuti che nonostante le varie segnalazioni a quanto pare non viene tolto.

Uno dei quartieri con un alto potenziale della Capitale

Ma la proposta migliore qual è? Negli ultimi anni si è spaziato molto, dai centri commerciali, allo stadio, al cinema, alla città dei giovani.
Forse il miglior progetto resta quello presentato da Walter Veltroni, la città dei giovani. Pensandoci Ostiense è uno dei quartieri di Roma con il più alto potenziale, è piena di discoteche ed ospita anche l’università di Roma 3, quindi è molto frequentata dai giovani. A quest’ultima si sono aggiunte sedi di start up, spazi di coworking come Talent Garden, il Naba (la nuova accademia di belle arti). L’obiettivo potrebbe essere quello di modificare un’area da prevalentemente commerciale ad un centro multifunzione con aree di edificazioni riservate a cultura e tempo libero, alla ristorazione, al commercio del settore terziario, la costruzione di un teatro da 2400 posti e una biblioteca comunale. Gli ex mercati generali riqualificati sarebbero la ciliegina sulla torta di una capitale europea come Roma. La nuova giunta sarà in grado di riqualificare questo enorme gioiello lasciato marcire da troppo tempo?

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