“Elegante, perbene. Dietro quella facciata austera c’è una prorompente vitalità, un cuore pulsante creativo e frizzante che ne fa una città unica e diversa dal resto d’Italia”. La magia di Torino Claudio Palazzi
Così il wall Street Journal descrive Torino, una delle città più importanti del nostro Paese. Si tratta di una città unica, ricca di storia e di cultura, che ha  avuto e continua ad avere un’influenza notevole per la nostra nazione.

Capitale del regno dei Savoia acquista da subito potere e autonomia cittadina tanto da diventare capitale del nuovo stato unitario dal 1861 al 1865. Il capoluogo sin dalla fine del XIX secolo è un fondamentale centro industriale cuore di marchi come FIAT e Lancia che portano nel Novecento un’ imponente migrazione dal Meridione e dal Veneto. Insieme a Milano soprattutto nel dopoguerra diviene simbolo della crescita e dello sviluppo economico italiano. È qui che nascono le trasmissioni televisive della Rai TV (ancora oggi sede operativa in parte diventata un museo) e dell’industria cinematografica. Negli ultimi 20 anni invece lo svolgimento dei XX giochi olimpici invernali del 2006 ha portato un’attrazione turistica notevole.

Considerata la costruzione più famosa di Torino, la Mole Antonelliana ospita da 20 anni il Museo nazionale del cinema. Quest’ultimo rappresenta il perfetto incontro tra progresso e tradizione, un allestimento che da anni attrae moltissimi turisti, con pezzi unici che contribuiscono a fare del capoluogo piemontese la città della settima arte.

Inoltre il lato esoterico di Torino è diventato negli ultimi anni molto rinomato tanto che a riguardo sono stati scritti diversi libri. Oggetto di numerose leggende, la città è vertice del triangolo sia di magia bianca che di magia nera e in ogni angolo sono presenti diversi simboli magici con contrapposti significati.

Alcuni di questi sono: il genio alato in piazza Statuto che rappresenterebbe Lucifero, il cancello del Palazzo Reale che dividerebbe la magia bianca da quella nera e il portone del diavolo. Per non parlare dei simboli religiosi: nel Duomo infatti è presente la Sacra Sindone e le due statue davanti la Gran Madre indicherebbero la posizione del Sacro Graal. Da molti è definita “città magica” per miti e leggende di culti esoterici, e anche De Chirico scrisse: “Torino è la città più profonda, la più enigmatica, la più inquietante non solo d’Italia, ma di tutto il mondo”. Lo stesso Dario Argento la scelse come location per 5 suoi film, tra cui Profondo Rosso.

Ma la magia di Torino non si limita a questo, è una città magica per molti altri motivi: l’architettura è unica (al suo interno convivono stili delle epoche più disparate e nel Novecento divenne la capitale italiana dello stile Liberty); la vivibilità è ottima, i quartieri sono più dei borghi (nonostante i quasi 900.000 abitanti non ha gli affollamenti e i disagi di una città grande); è un polo artistico con una vivacità culturale altissima, una vena insita originale e innovativa sempre molto presente. È infatti patria degli artisti più vari, da Ezio Bosso a Guido Catalano.

Altro rappresentante della forte vena artistica del capoluogo è Guglielmo Bruno, conosciuto dai molti come Willie Peyote. Figlio di due musicisti, il rapper torinese si fa strada fin da subito nell’ambito musicale e riesce a cogliere alla perfezione le sfumature e le contraddizioni della società odierna. Ha sempre apprezzato l’impegno sociale e politico nei brani di Gaber e Guccini, e da loro ha preso spunto per i suoi pezzi che si concentrano su satira, libertà di espressione, immigrazione, lavoro. L’onestà e la vis polemica del cantante lo contraddistinguono e fanno della sua arte una boccata d’ossigeno necessaria alla nostra ipocrisia e conformismo. A Torino e al Toro ha dedicato molte canzoni, da Portapalazzo a Glik e nei video gli piace rappresentare il lato più underground della città. Così parla della sua città natale in un’intervista:

“A Torino sei un po’ più in “provincia” rispetto a Milano, e questo ti permette di essere meno soggetto alle logiche spicciole e di mercato, c’è più libertà di pensiero nel fare la musica: a Milano hai l’ansia di dovercela fare, mentre Torino rappresenta una città sì di respiro europeo ma con più libertà di movimento nell’ambito artistico” 

Purtroppo però un fattore climatico influenza in modo molto negativo la vita a Torino: la qualità dell’aria. Per colpa delle scarse piogge e dello scarso vento dovuto alla cinta delle Alpi, Torino è una città con un’aria molto inquinata. Smog e polveri sottili infatti non solo portano a una temperatura più alta, ma anche a un aumento di patologie respiratorie non indifferente. 

Altra nota dolente è la micro criminalità e il degrado di alcune zone, molte segnalazioni infatti riportano una maggiore pericolosità di quartieri nord come Barriera di Milano e zona Aurora che negli ultimi anni sono stati al centro di piazze di spaccio e delinquenza. 

A dirla tutta i lati negativi di Torino sono ben pochi, si tratta di una delle città più preziose e curate d’Italia e per chi non l’avesse ancora fatto, visitatela il prima possibile!

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