Nel contesto dell’attuale panorama geopolitico, caratterizzato da tensioni crescenti e da un rinnovato interesse per le alleanze strategiche, l’asse Iran-Russia-Cina emerge come un fattore chiave che sfida l’ordine liberale internazionale dominato dall’Occidente. Una nuova visione del mondo, che malgrado le sue tinte illiberali e le sue sfumature nazionali, riesce ad apparire universale e legittima ad una parte consistente della comunità internazionale e ad una buona fetta della popolazione mondiale. 

Questa alleanza, fondata su interessi comuni quali la resistenza all’influenza Occidentale (soprattutto statunitense) e la promozione di un “ordine multipolare”, rappresenta un punto di svolta nelle relazioni internazionali, con implicazioni profonde per la stabilità globale.

L’Asse Iran-Russia-Cina: Una Sfida all’Ordine Mondiale

L’alleanza tra Iran, Russia e Cina (e potenzialmente anche la Nord Corea), è vista dalla maggior parte degli esperti come strumentale, basata su una convergenza di interessi strategici ed economici per la maggior parte. Ma la vera sorgente di questa alleanza, il suo fulcro, rimane il nemico occidentale a 360 gradi: dalla sua ideologia, alla sua cultura.

Questa alleanza rappresenta una sfida significativa all’ordine mondiale dominato dall’Occidente. Spesso descritta come meramente strumentale, cioè come una convergenza di soli interessi strategici ed economici, ma il suo nucleo è profondamente radicato nell’opposizione all’Occidente; sia in termini di ideologia che di cultura.

La cooperazione tra questi paesi si manifesta in vari settori, tra cui il militare, l’energetico e il tecnologico. Esercitazioni militari congiunte, accordi commerciali e iniziative infrastrutturali sono solo alcuni esempi di come questa alleanza si stia concretizzando. Inoltre, vi è uno scambio di favori in relazione a comportamenti ed azioni di politica estera e diplomatica, che evidenzia ulteriormente la profondità e la complessità di questa cooperazione.

La Civiltà Cattolica discute come Iran, Russia e Cina si siano allontanati dall’ordinamento mondiale di stampo occidentale, cercando di stabilire relazioni che li rendono partner importanti l’uno per l’altro, non solo dal punto di vista economico ma anche politico, ideologico e geostrategico. Questo è ulteriormente sottolineato dall’accordo di partenariato strategico tra Iran e Cina e dall’integrazione dell’Iran nell’Unione economica eurasiatica, che suggeriscono una nuova configurazione dell’Eurasia.

La cooperazione energetica tra questi paesi è evidenziata dall’iniziativa dell’Iran di diventare un hub regionale per l’energia all’interno della Shanghai Cooperation Organization, un’organizzazione guidata dalla Cina e vista come l’anti-NATO. Questo progetto, che coinvolge anche la Russia, potrebbe rimodellare le dinamiche energetiche eurasiatiche, consolidando ulteriormente la posizione dell’Iran tra i player globali nel settore energetico .

L’alleanza tra Russia e Corea del Nord, insieme a Cina e Iran, forma un nuovo blocco in Asia che non si interessa tanto alla fornitura di munizioni e armi quanto al consolidamento di un fronte unito contro l’Occidente. Questo nuovo blocco asiatico rappresenta un’ulteriore dimostrazione di come l’asse Iran-Russia-Cina stia sfidando l’ordine mondiale liberale dominato dall’Occidente.

Si può concludere che l’asse Iran-Russia-Cina, con la potenziale inclusione della Corea del Nord, rappresenta una sfida complessa e multidimensionale all’ordine mondiale dominato dall’Occidente. Basata su una convergenza di interessi strategici ed economici, questa alleanza è profondamente radicata nell’opposizione all’ideologia e alla cultura occidentali, promuovendo una visione del mondo che privilegia la sovranità nazionale e l’ordine multipolare.

Il Ruolo della Russia: Ponte tra l’Occidente e l’Oriente

La Russia, sotto la guida di Vladimir Putin, ha adottato una politica estera che mira a rafforzare la sua influenza a livello mondiale, spesso in contrapposizione con l’ordine liberale dominato dall’Occidente. Questa strategia si è manifestata in diversi modi, tra cui la politica energetica in Europa e l’espansione della cooperazione militare e degli investimenti in Africa.

In Europa, la Russia ha utilizzato la sua posizione di fornitore chiave di energia come strumento di influenza geopolitica. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022 ha avuto gravi ripercussioni sui mercati dell’energia e ha reso evidente la necessità per l’UE di garantire il proprio approvvigionamento energetico e la propria sicurezza energetica. La Commissione europea ha presentato un piano per raggiungere la piena indipendenza energetica dalla Russia entro il 2027, rispondendo all’impegno preso dai leader dell’UE di ridurre le dipendenze energetiche.

In Africa, la Russia ha stipulato accordi di cooperazione militare con 21 paesi africani e ha aumentato la sua presenza nel continente attraverso investimenti e supporto militare, come dimostrato dalla sua attività in paesi come la Libia e la Repubblica Centrafricana. Questa espansione è stata sottolineata dal primo vertice “Russia-Africa” tenutosi a Sochi nell’ottobre 2019, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di tutti i 54 paesi africani.

La Russia ha anche cercato di sfruttare le tensioni e le opportunità in Medio Oriente, come dimostrato dal suo sostegno a Bashar al-Assad in Siria e dall’alleanza con l’Iran. Queste mosse sono state interpretate come tentativi di sfidare l’influenza occidentale nella regione.

Tuttavia, la Russia paga un prezzo per questa politica estera anti-occidentale.Ome riferisce L’ISPI,  Le sanzioni economiche imposte dall’Occidente in risposta all’invasione dell’Ucraina hanno avuto un impatto significativo sull’economia russa. Le entrate russe dalle vendite di idrocarburi sono destinate a tornare ai livelli pre-pandemia, e il Cremlino potrebbe essere costretto ad alzare le tasse o a ridurre la spesa pubblica. Inoltre, la Russia ha dovuto affrontare una crescente isolamento internazionale, sicuramente da molti paesi che contano.

La domanda su quanto la Russia sia disposta a pagare per mantenere e rafforzare la sua alleanza anti-occidentale rimane aperta. La risposta dipenderà da diversi fattori, tra cui la resilienza dell’economia russa alle sanzioni, la capacità di Putin di mantenere il sostegno interno nonostante le crescenti sfide economiche e la volontà dei suoi alleati di continuare a sostenere la Russia di fronte all’opposizione occidentale. La Russia sembra determinata a perseguire i suoi obiettivi geopolitici, ma il costo di questa politica estera potrebbe aumentare nel tempo, specialmente se l’isolamento internazionale dovesse continuare o intensificarsi.

La Posizione Ambigua dell’India: Nuovo Ponte o altri dubbi?

L’India si trova effettivamente in una posizione ambigua nel contesto geopolitico globale, agendo come un potenziale ponte tra l’Occidente e l’Oriente, ma anche come un attore con propri interessi strategici e sfide interne. La sua politica estera riflette un equilibrio tra il mantenimento di legami storici con la Russia e il rafforzamento delle relazioni con gli Stati Uniti e altri paesi occidentali, specialmente in termini di difesa e tecnologia.

Da un lato, l’India ha rafforzato la sua cooperazione con la Russia, come dimostrato dall’aumento degli scambi commerciali, in particolare nel settore energetico, e dalla discussione di un accordo di libero scambio. Questo rafforzamento dei legami è avvenuto nonostante l’isolamento internazionale della Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina 6. L’India ha anche evitato di condannare l’azione militare russa in Ucraina, mantenendo una posizione di non allineamento.

Dall’altro lato, l’India ha intensificato la sua cooperazione con gli Stati Uniti, come evidenziato dall’incontro tra i vertici della diplomazia e della difesa dei due paesi per approfondire la collaborazione nel settore tecnologico e militare. Questa collaborazione è particolarmente significativa alla luce delle tensioni con la Cina, che hanno portato a scontri mortali lungo il confine conteso. L’India partecipa anche all’iniziativa Quad, che include Stati Uniti, Giappone e Australia, e che è vista come un tentativo di contenere l’influenza cinese nell’Indo-Pacifico.

La posizione dell’India è ulteriormente complicata dalle sue tensioni interne, come le sfide poste dalle minoranze musulmane sotto il governo di Modi, che rispecchiano alcune delle dinamiche illiberali osservate nei paesi dell’asse Iran-Russia-Cina. Queste sfide interne potrebbero influenzare la percezione dell’India e la sua politica estera.

L ‘India si trova in una posizione unica che le permette di agire come un ponte tra diverse visioni del mondo, ma questa posizione comporta anche la sfida di bilanciare interessi contrapposti. La sua capacità e volontà di mantenere questo equilibrio sono cruciali per il suo ruolo nel modellare l’equilibrio geopolitico globale, ma la rende anche non del tutto affidabile per una solida e profonda relazione, specialmente dal punto di vista valoriale ed ideologico.

Incertezze Globali e il Futuro dell’Ordine Liberale

Con questa analisi, non è difficile capire come gli interessi in gioco, nonostante la diversitá degli attori che compongono l’asse anti-occidentale Iran-Russia-Cina e dei loro interessi, possono comunque rappresentare una minaccia per l’ordine internazionale vigente.

Una comunanza di azioni tra i tre regimi analizzati, strumentale in termini geopolitici, forte nel suo legame ideologico, può e deve preoccupare il mondo occidentale in quanto minaccia ai suoi stessi valori e alla cooperazione internazionale basata sul Diritto. 

Questa preoccupazione nasce in un momento in cui il sistema attuale è già profondamente in crisi. Gli Stati Uniti sono afflitti da divisioni sociali e politiche profonde, e la loro reputazione internazionale è in declino. Gli stati europei mostrano una frammentazione interna marcata, e l’Unione Europea sembra sempre più incapace di affrontare le sfide emergenti. 

A queste debolezze si aggiungono la paura di un conflitto nucleare innescato dalla Russia, le incertezze riguardo le ambizioni nucleari dell’Iran e una Cina in ascesa economica che sta estendendo la propria influenza. Inoltre, la presenza di potenziali alleati ambigui, come l’India, che ostacolano un dialogo autentico, (se un ponte non del tutto agibile) rende lo scenario internazionale estremamente incerto. Solo il tempo potrà determinare se l’ordine liberale internazionale riuscirà a resistere a questa sfida.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here