Uno degli argomenti di maggiore rilevanza soprattutto in corrispondenza delle grandi città, è la vivibilità e situazione, degradante o meno, della periferia. Spesso essa nasconde la vera essenza di una zona, la realtà oltre alle apparenze del centro storico e dello sfarzo delle vie principali.

Qui è dove vive il vero popolo, e dove spesso vi è troppa poca cura dei bisogni essenziali di un cittadino.

Se si pensa ad una grande città non può che venire in mente Roma, la capitale, affascinante ma spesso illusoria, ricca di risorse ma non priva di problematiche. Data la sua vastità, ne consegue che le zone periferiche siano a loro volta molto estese, e di conseguenza ricche di necessità troppo spesso non soddisfatte, seppur in certi casi basilari per poter vivere una vita dignitosa. Ovviamente vi sono zone oggettivamente degradate, altre ben gestite, e altre ancora che presentano sia pro che contro, e riguardo quest’ultimo caso andremo ad analizzare una zona appunto ampiamente discutibile.

Tratteremo quindi la zona di Boccea/Torrevecchia, non molto nota a chi non è della zona, ma che rappresenta al tempo stesso un importante crocevia, e che disporrebbe volendo di un buon potenziale.

Analizzeremo l’area sotto il maggior numero dei punti di vista, sia oggettivi che soggettivi, e per farlo è stata effettuata un’ intervista a due persone che hanno avuto a che fare con la zona per motivazioni differenti. In questo specifico caso, sono stati scelti due ragazzi che non sono originari della zona, ma che vi hanno vissuto per un periodo di tempo prolungato. In tal modo, il loro giudizio non sarà condizionato dall’abitudine, bensì sarà molto più oggettivo. Questo perché così esporranno le proprie opinioni conoscendo contemporaneamente anche altre realtà diverse da quella specifica periferia, riuscendo quindi a riconoscere ancora di più ciò che è giusto da quello che è sbagliato, ma al tempo stesso parlando di situazioni che hanno vissuto nella loro pelle pur non essendovi residenti.

Qui di seguito riportiamo l’intervista svolta a parità di domande, e per comodità le risposte saranno differenziate con le iniziali V e I, ossia le iniziali degli intervistati.

  • Come pensi che si possa trovare un cittadino medio a vivere in questa zona?

 V: questa è la prima domanda che mi sono fatto io stesso poco prima di recarmi in questa zona, nel mio caso specifico per questioni lavorative. In generale penso che le notizie spiacevoli su quel che accade mostrino come i pericoli esistano e sono a dir poco evidenti, ma la comunità sa essere anche molto accogliente e ben disposta, quindi penso che si possa benissimo evitare di intimorirsi più del dovuto e viversi lo stesso l’esperienza, poiché la zona permette di instaurare facilmente ottimi rapporti umani nonostante tutto.

I: penso che dipenda da persona a persona, se quindi essa vi sia nata o se vi ci sia ritrovata. Nel secondo caso è sicuramente più difficile trovarsi bene, ma in generale un cittadino sicuramente i disagi che percepisce sono molti, anche perché purtroppo spesso essi sanno essere talmente pesanti da rovinare anche quei lati positivi che la zona sicuramente offre e che vanno lo stesso riconosciuti.

  • Quali sono i punti di forza del quartiere?

 V: sicuramente vi sono dei prezzi più bassi rispetto al centro, e le attività commerciali non mancano, aperte anche 24h su 24. Sicuramente esisteranno anche altri punti di forza, ma per la mia personale esperienza sono riuscito ad apprezzare questo lato di preciso.

I: un punto di forza della zona è la sua posizione, poiché, traffico permettendo, si arriva molto velocemente al centro e nella zona del Vaticano. Anche tramite la metropolitana (linea A) si raggiunge molto velocemente la zona centrale dopo pochissime fermate, nonostante ci si trovi al capolinea, cosa che non succede nella periferia servita dalla linea C, la quale permette di arrivare in centro con tempistiche molto più lunghe e dovendo anche cambiare treno.

Va riconosciuta anche la varietà dei servizi, anche se bisogna poi valutarne la loro efficienza e non solo la loro quantità.

  • Come pensi che venga percepito da parte degli esterni questo quartiere?

V: gli esterni sicuramente pensano che si tratti di una zona malfamata e altamente pericolosa, assolutamente da evitare e in cui non vivere. Sicuramente molte di queste voci sono vere, come ho avuto modo di notare io sia più o meno direttamente, sia per sentito dire da persone che conosco. Sicuramente però molti esagerano la questione, poiché i pericoli presenti sono sicuramente comuni a tutte le zone periferiche.

I: io stessa non sono originaria della zona, seppur più abituata rispetto ad un esterno vero e proprio. Sicuramente viene percepita disagiante e come una zona caotica e sporca, soprattutto a primo impatto e senza essersi organizzati e coordinati come posso aver fatto io.

  • Che tipo di popolazione ci vive o frequenta la zona?

 V: presenta tanti tipi di persone differenti, di qualunque nazionalità e ceto sociale, ma forse soprattutto gente di passaggio più che residenti dei quartieri. Questo ho potuto constatarlo proprio tramite il mio lavoro. Le differenze delle loro abitudini sono facilmente riscontrabili dai luoghi che frequentano, piuttosto che dal loro modo di vestire e comportarsi.

I: penso che la zona sia suddivisa idealmente in più sezioni, ognuna delle quali frequentata da un certo tipo di persone. Ci sono quindi sezioni più eleganti frequentate da persone legate alla sfera del business o della cura del proprio corpo (es: palestre).  Altre parti del quartiere sono frequentate da ragazzi, spesso sempre gli stessi,  i quali si possono trovare a qualsiasi ora del giorno sempre negli stessi bar o parchi, e dagli atteggiamenti più “alla buona”, tipici di un ragazzo di quartiere, con magari un dialetto molto stretto e una sfera di rapporti e attività più limitate. Purtroppo alcuni gruppi del genere creano anche dei disagi sociali e non sono tutti tranquilli. Vi sono poi tante famiglie e anche di nazionalità differente. Tale mescolanza è data sicuramente dal fatto che si tratti di una periferia molto vicina al centro, quindi il mix culturale è inevitabile.

  • Come definiresti il quartiere in termini di sicurezza? Ci sono pericoli?

 V: i pericoli sono abbastanza presenti, e anche dei miei amici si sono ritrovati in delle situazioni spiacevoli riportate anche nei giornali. L’importante è l’attenzione, anche perché trovo che sia tutto molto lasciato al caso senza troppi controlli. Chi vuole fare qualcosa di male si ritrova libero di farlo, e io stesso sono stato traumatizzato da certe scene, anche se purtroppo accadono in tutte le periferie e in tutte le città.

I: personalmente la cosa che mi mette più timore è la circolazione dei veicoli, in quanto ci sono molti tratti o incroci veramente pericolosi sia per chi guida e sia per chi deve attraversarli. Le strisce pedonali sono poche, i semafori pedonali spesso non funzionano bene… Inoltre va sicuramente citato il problema della delinquenza, che spesso va oltre ai classici ragazzini ribelli, in quanto molte volte la sera si assistono a veri e propri inseguimenti della polizia o corse sfrenate per arrivare a dividere una rissa. Inoltre molte notizie della zona riportano spesso il tema dello spaccio.

Qual è la situazione dal punto di vista

  • Delle infrastrutture:

V: personalmente non utilizzo molto la macchina, quindi non ho vissuto particolari agi o disagi che vadano oltre al notare semplicemente dei tratti di strada messi meglio o peggio di altri.

I: le strade non sono delle migliori, anche perché Roma è purtroppo famosa per avere problemi di questo tipo

  • Dei servizi pubblici:

V: i servizi pubblici sono abbastanza carenti, perché ci sono tanti bus con però tantissime linee e fermate molto confusionarie. Anche le applicazioni non funzionano bene, e i ritardi sono innumerevoli. Molte fermate sono poste in zone in cui addirittura non è necessario, ed è molto problematica anche la situazione interna degli autobus, data la poca pulizia.

I: personalmente mi viene in mente la situazione degli autobus, che io ho sempre preso per recarmi nelle zone limitrofe o per raggiungere le metropolitane. Innumerevoli sono i disagi legati agli orari, infatti in alcune fasce orarie passano tantissimi autobus, mentre in altre sembrano non passare mai. Sono sempre colmi e sporchi, ma non posso però sapere come si presentano quei bus che invece si recano direttamente in centro città poiché ho sempre e solo usato la metropolitana.

  • Delle risorse:

V: a livello di risorse trovo che ci sia molto poco verde. Per il resto non sono del tutto limitate, ma non vengono ben amministrate nonostante il potenziale

I: le risorse ci sono, ma il problema è come vengono utilizzate. Il verde in particolare non abbonda, e le poche zone di questo tipo non sono ben valorizzate.

  • Del rispetto dell’ambiente

V: vi è molta incuria soprattutto vicino ai cassonetti, la raccolta differenziata non esiste e passano molto raramente a raccogliere i rifiuti. Di conseguenza risulta anche disagiante fare una semplice passeggiata. Anche i parchi sono molto lasciati a se stessi.

I: oltre alla valorizzazione delle aree verdi sopracitato, il problema principale che compromette la cura dell’ambiente è quello della spazzatura. Addirittura il suo odore permea letteralmente l’aria anche per giorni, poiché i rifiuti si affollano anche a causa della carenza di cestini e cassonetti.

  • Della delinquenza e della criminalità

V: come già ho detto, la delinquenza e la criminalità non sono ben controllate e servirebbe per esempio aumentare l’illuminazione in alcune zone per scoraggiare i malintenzionati.

I: non ho altro da aggiungere rispetto a quanto già riferito in merito alla delinquenza e criminalità. Mi concentrerei su altri punti non perché esso non sia un grave problema della zona, ma perché è sempre presente a mio avviso una grande quantità di polizia, quindi per lo meno se dovesse succedere qualcosa le autorità sarebbero in zona o per lo meno non molto lontano per poter intervenire.

  • Dell’edilizia

V: le numerose case e costruzioni non sono molto curate ma vi è una grande varietà con una classica architettura di periferia

I: ci sono tantissimi edifici fatiscenti, senz’altro brutti esteticamente ma soprattutto pericolosi e circondati anch’essi dalla sporcizia.

  • Quali pensi siano le problematiche maggiori su cui concentrarsi?

V: le problematiche su cui bisogna concentrarsi maggiormente sono quindi l’educazione a partire dai giovani, le dinamiche delinquenti, e infine la questione dell’efficienza, pulizia ed organizzazione dei trasporti e delle relative linee.

I: ci si dovrebbe concentrare soprattutto sulla pulizia e sul sistema della circolazione delle autovetture, che non è solo scomodo dal punto di vista dal traffico ma anche pericoloso.

  • Come si potrebbero risolvere i problemi principali individuati?

V: i problemi principali andrebbero risolti tramite maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine in zone strategiche, attività nelle scuole volte a migliorare ancora di più l’educazione fin dalla tenera età, e una riorganizzazione delle linee dei trasporti a partire dalla fermata della metro e diramandosi verso ogni direzione della periferia.

I: sarebbe necessario dal punto di vista della pulizia aumentare sia i contenitori quali cestini e cassonetti, sia riorganizzare il sistema di raccolta in quanto mi capita davvero raramente di vedere i camion passare. In casi estremi bisognerebbe arrivare a prevedere delle multe salate nei riguardi del cittadino che non rispetta l’ambiente tramite la mal gestione dei rifiuti. Per quanto riguarda la circolazione bisogna sicuramente modificare alcuni incroci e punti particolarmente pericolosi, riorganizzare la rete dei semafori e il loro funzionamento, individuare le zone critiche e capire le alternative possibili. Sicuramente vanno anche aumentati i passaggi pedonali per evitare che il pedone debba tentare la sorte attraversando la strada dove capita. La concentrazione va indirizzata soprattutto verso le strade principali che portano direttamente in centro o quelle che portano alla metropolitana, ossia senz’altro le più utilizzate e trafficate.

Si evince a primo impatto che anche due persone che hanno vissuto nella stessa zona, possano avere, fra i tanti punti comuni, anche delle percezioni diverse riguardo alcuni frangenti. Sicuramente ciò è dovuto in primis dalle esigenze diverse di ogni singola persona, dai motivi per cui si frequenta un posto e come si decide di organizzarsi per viverlo (quindi quando e quali mezzi pubblici vengono presi, in che zona periferica si risiede, quale viene frequentata invece più spesso a livello di svago piuttosto che per lavoro…). Chi si trasferisce in una certa zona per lavoro, assumerà delle abitudini differenti rispetto a chi segue invece motivazioni relative allo studio.

Sicuramente i dati statistici riguardo l’area possono aiutare a formulare un giudizio il più oggettivo possibile, presentando delle variabili e delle informazioni che un cittadino o frequentatore medio della zona comprensibilmente potrebbe ignorare. Nonostante ciò, anche di fronte a dati matematici, il benessere personale è fortemente influenzato dalla propria esperienza specifica, dalla propria scala di valori e credenze e dalle persone che si scelgono di frequentare.                                                                                               Inoltre, vivere, visionare o venire a sapere qualcosa riguardo un’esperienza traumatica (quindi esserne coinvolti in qualche maniera) può nettamente modificare l’idea di una persona riguardo una certa realtà, o portarla per lo meno a concentrarsi quasi esclusivamente su di essa.

La realtà della periferia è sicuramente preziosa dal punto di vista culturale, ma anche terribilmente precaria. Per questo è necessario trovare il maggior numero di forme di tutela e protezione possibili affinché tutto sia volto al miglioramento urbano, politico e sociale, facendo sentire i propri cittadini e visitatori sempre al sicuro.

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