POSE: LA SERIE DI CUI IL MONDO AVEVA BISOGNO

Dopo aver firmato serie tv del calibro di American Horror Story, American Crime Story, Glee e Feud, Ryan Murphy si è cimentato in un esperimento televisivo che ha accolto il favore del pubblico americano ed europeo: Pose. Un dance-musical drama dal forte impatto politico, sociale e culturale fino ad ora mai visto sugli schermi televisivi. Ambientato a New York nel 1987, anno in cui l’ascesa degli yuppie e del frenetico mondo imprenditoriale ideato da Trump, anche il mondo LGBT della Ball Culture inizia a prendere il suo posto nella scena culturale americana.

Tutto inizia con un giovane aspirante ballerino, Damon (Ryan Jamaal Swein), il quale cacciato dalla casa paterna per via della sua omosessualità, si ritrova a doversi esibire per le vie di New York per guadagnare qualche dollaro. Ed è la strada a far incontrare il giovane Damon con Blanca (M.J. Rodriguez), la quale aveva da poco abbandonato la House of Abundance di Elekra (Dominique Jackson) per fondarne una tutta sua: la House of Evangelista (il nome richiama la supermodella Linda).

Blanca nota subito l’enorme talento e la grande passione di quel giovane tanto da ricordarle se stessa e decidere di portarlo con sé. Nel frattempo ci si sposta verso gli uffici Trump dove Stan (Evan Peters), un giovane affamato di lavoro e di riconoscimenti, all’apparenza il fidanzato perfetto che la bianca e bigotta America ammirava, non riuscendo a reggere la pressione all’interno del nuovo ambiente lavorativo cerca l’evasione attraverso la frequentazione di una prostituta trans gender di nome Angel (Indya Moore) che lo trascinerà all’interno del colorato, folle e magico mondo delle Ball.

I due mondi, apparentemente distanti scoprono di avere in comune la voglia di evasione da un mondo che li vuole diversi. Se da un lato i partecipanti alle Ball che di notte si trasformano in delle star e di giorno sono costretti a risultare quasi invisibili, nel mondo di Stan si verifica l’esatto opposto; di giorno la notorietà e l’arroganza di questi giovani imprenditori dominano le vie della Grande Mela mentre di notte tutti i loro vizi e depravazioni devono passare inosservati. Se l’ambiente di Wall Street appare sicuro, intoccabile e solidale in realtà si dimostra essere un grande oceano dove il pesce grande divora quello più piccolo; al contrario, i ragazzi che popolano le Ball e che vivono nella costante paura di essere picchiati, offesi e derisi risulta essere, in realtà, una vera e propria famiglia dove ogni rivalità interna alle singole Houses viene meno dinnanzi ai soprusi della società.

A rendere questa serie tv monumentale è la delicata brutalità con la quale Murphy affronta il tema di una malattia che negli anni ‘80/’90 stava generando un sentimento di paura e diffidenza nella popolazione: l’HIV/AIDS che colpendo alcuni dei personaggi centrali della serie ti obbliga a volerne sapere di più. Affrontata dai media di allora come il flagello della comunità LGBT , dei tossicodipendenti e degli afroamericani, in Pose possiamo osservare una forza nel voler trasmettere messaggi di informazione e prevenzione di questa malattia che, ancora oggi, è un Tabù in tutte le democrazie occidentali e ben pensanti.

Le associazioni per i diritti LGBTQ , in associazione con alcuni presidi ospedalieri, operano un servizio di informazione degno di nota ma che non risulta essere abbastanza efficiente in quanto, a rendere queste informazioni fruibili a tutti, dovrebbero essere le scuole, gli ambienti familiari e la televisione attraverso programmi educativi. L’America è uno dei paesi dove il virus dell’HIV è maggiormente diffuso e dunque è facilmente intuibile la presenza di questo così delicato argomento in una serie tv che, apparentemente, dovrebbe raccontare di gare di ballo.

Infine, l’ultimo grande tema affrontato in Pose è quello dell’ignoranza. Ryan Murphy affida ad un eccentrico e stravagante presidente delle Ball il ruolo centrale per poter spiegare al grande pubblica l’essenza di Pose: Pray Tell (Billy Porter). Pray è il filo rosso che unisce tutti i personaggi e le tematiche della serie tv; la sua anzianità e le sue esperienze di vita lo portano ad insegnare loro che le disuguaglianze sociali, le discriminazioni e la mancanza di informazione medica sono i diversi volti di un mondo in cui l’ignoranza domina come una regina assoluta.

Sono le nuove generazioni rappresentate da Demon, Ricky e Lil Papi o i nuovi personaggi di spicco del mondo mediatico come Madonna e Prince ma anche le giovani madri come Blanca ed Elektra che educando i loro figli potranno costruire un mondo dove le Ball non dovranno più svolgersi in degli scantinati ma avranno il loro posto accanto ad altri locali, un mondo dove un trans, un gay, una lesbica o queer potranno passeggiare per le vie delle città senza aver paura di poter essere attaccati; infine un mondo dove un malato di HIV/AIDS non verrà più visto come un untore o un degenerato ma semplicemente come un normale paziente da curare.

Pose si è dunque meritata la vittoria di due Golden Globe: uno come Miglior Serie Drammatica e il secondo come Miglior Attore in una Serie Drammatica per Billy Porter nel ruolo di Pray Tell . Inoltre, Pose porta nella sua coloratissima casa uno strepitoso primato, in quanto è la prima serie tv che vede all’interno del proprio cast ben 50 attori protagonisti e non transgender. Pose è forse la serie di cui il mondo aveva bisogno.

Direttore responsabile: Claudio Palazzi

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