Tra countdown e acqua santa. Come non farsi sommergere dal COVID-19

In questa fase emergenziale, causata dalla diffusione del COVID-19, le differenze sociali diventano più inquietanti, le attività lavorative vengono divise tra essenziali e non, ed un’intera nazione è sommersa dal panico. Non tutti hanno un entrata fissa , non tutti sono dipendenti dello Stato, non tutti possono contare sulla pensione. Ciò infiamma gli animi, aumenta l’insoddisfazione di un popolo, già vessato da molteplici problematiche e soprattutto, dà espressione alla rabbia inespressa di molte persone, verso obiettivi istituzionali che cercano di far fronte ad una situazione che non si registrava in Italia dalla fine della seconda guerra mondiale.

La chiusura di alcune attività ritenute non indispensabili, ha avuto come conseguenza l’impoverimento di tante famiglie. Molti non riescono a fare fronte alle spese, che la vita quotidiana esigeva prima di cadere in questo oblio. Oltre alla terribile paura della morte a cui condanna il COVID-19, bisogna occuparsi anche della possibili reazioni di coloro che, costretti in quarantena, e senza più una fonte di sostentamento, affolleranno i supermercati rifiutandosi di pagare, delle possibili ribellioni di chi si appellerà ai sindacati per poter avere assicurati i diritti che spettano ad ogni lavoratore e di chi irresponsabilmente tenta, nonostante tutto, di mantenere le proprie abitudini, violando tutte le necessarie norme restrittive.

Gli antenati dello spietato virus

Il COVID-19 ha avuto origine alla fine 2019 a Wuhan, in Cina. I sintomi di questa patologia sono riconducibili a quelli tipici dell’influenza e nei casi più gravi può far insorgere sindromi respiratorie acute gravi, polmoniti, insufficienza renale e morte. Il virus si contagia da persona a persona.
Ma quale pandemie hanno devastato le società negli anni passati?

La peste nera, che si diffuse molto probabilmente nel 1346 in Cina, è stata la prima pandemia di cui si ha notizia storica. Il virus che causò questa malattia fu isolato solo nel 1894 e si scoprì che la trasmissione nell’uomo avveniva tramite il contatto con le pulci infette dei topi. Il devastante colera, durante il 1800, causò sei pandemie in tutto il mondo, introdotto in Europa dagli inglesi, che commerciavano con l’India. Ancora oggi si registrano più di un milione di casi, con una media di deceduti tra i 21 e i 143 mila.

Un altro flagello è stata l’influenza cosiddetta spagnola, causata dal virus N1H1, che, durante gli anni 1918-1919, infettò circa un terzo della popolazione mondiale. L’influenza spagnola colpiva principalmente i giovani e gli anziani con un tassi di mortalità maggiore del 2,5 per cento. L’antenata più giovane del COVID-19 è l’influenza suina diffusasi nel 2009, si ritiene che sia una malattia respiratoria dei maiali causata da un virus influenzale di tipo A. Il virus partendo dal Messico dilagò negli Stati Uniti e investì il mondo facendo 18.459 vittime secondo i dati forniti dall’OMS. Dunque l’umanità è riuscita a fronteggiare queste crociate pandemiche tante volte, ma quale sarà la chiave di volta in questo tumultuoso 2020?

Due generazioni a confronto

Gli intervistati sono differenziati dal sesso, l’età e la zona di provenienza: il primo ad essere intervistato è Tommaso, un ragazzo romano di diciassette anni e studente del quarto anno del Liceo Scientifico; la seconda intervistata è Isabella, una donna siciliana con alle spalle una certa anzianità lavorativa come direttrice amministrativa di un Istituto comprensivo. Ad entrambi sono state poste le medesime domande: “Cosa pensi della quarantena e come pensi sia giusto passarla ?; Secondo te il governo sta facendo tutto ciò che è possibile per combattere il COVID-19?

Per semplificare li citerò con le iniziali:

T: La quarantena è il modo giusto di comportarsi, non cambia molto se posso continuare a parlare con i miei amici usando Skype. Anche se penso che non tutti fanno il giusto uso di internet in questo periodo: alcuni con i video su Tik Tok forniscono delle informazioni importanti ai ragazzini più piccoli. Ma allo stesso tempo altri ragazzi su Instagram usano degli hashtag ideati per delle buone cause , io resto a casa oppure medici in corsia, in abbinamento a foto offensive o poco inerenti alla situazione che stiamo affrontando. Io invece pubblico nella sezione delle “storie” una challenge: ogni giorno una canzone diversa che esprime cosa sto provando quel giorno.

I: La quarantena è indispensabile per la nostra salute e il modo migliore di trascorrerla è quello di condividere ogni momento con la mia amata famiglia. Inoltre in questo particolare periodo credo sia molto importante affidarsi alla preghiera. Quest’ultima è l’unica speranza e fonte di coraggio veramente utile. Poiché attraverso esso si affrontano i problemi con una forza diversa e un pizzico di coraggio in più. Infatti in questi giorni seguo spesso i momenti di preghiera e le messe del Papa su Tv2000, per sentirmi vicino a tutti gli altri fedeli.

T: Secondo me i capi del Governo stanno adempiendo al loro compito, reagendo prontamente alla situazione d’emergenza. Tuttavia dovrebbe essere migliorate le piattaforme a cui accediamo per seguire le lezioni online, poiché non tutte le famiglie hanno a disposizione gli stessi mezzi tecnologici.

I: In questo periodo d’emergenza emergono le falle dello Stato retto dai precedenti rappresentanti del Governo: in passato sono stati fatti dei profondi tagli alla sanità e soprattutto alla scuola. Quest’ultima ha un organico carente, una strumentazione inadeguata per la didattica. Quindi dovrebbero essere attuati diversi provvedimenti concreti per sanare gli errori commessi e non dare adito ad inutili battibecchi in Parlamento.

Una scialuppa di salvataggio

Lasciare che il panico si appropri della mente è il primo passo per indebolimento dell’individuo, per renderlo vulnerabile e preda dell’emotività. Inoltre esso offusca la vista distogliendolo da ciò che è veramente importante. Inoltre cercare di intrappolare il tempo attraverso challenge e countdown non farà altro che prolungare la pesantezza di questo periodo di quarantena, che con le medesime azioni giorno dopo giorno aliena l’individuo. A questa monotona routine può essere conferito un valore più profondo attraverso delle letture che valorizzano le nostre menti, come Pier Paolo Pasolini affermava su Vie Nuove nel 1965:

Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”.

Questo periodo di quarantena può essere visto come un’occasione per raggiungere piccoli e grandi obiettivi che la vita frenetica pre-coronavirus allontanava, come terminare di scrivere la tesi di laurea per avvicinarsi al lavoro, mettere in ordine gli angoli della casa e rispostigli, sempre rimandati, causa il tran tran quotidiano, coinvolgere i componenti della famiglia in giochi di società, guardandosi finalmente negli occhi, cercare di condividere il nostro tempo, nonostante le distanze imposte da una necessaria prudenza e dal rigore, con chi amiamo di più.

Direttore responsabile: Claudio Palazzi

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