Bolsena è un comune italiano situato nella provincia di Viterbo, nel Lazio. Il suo territorio affaccia sulle sponde settentrionali del Lago di Bolsena, a cui deve gran parte della sua notorietà. Meta di riflessione ed ispirazione per tantissime grandi menti, la sua fama si è estesa, nel corso dei secoli, anche all’estero. Dal Seicento all’Ottocento, grandi artisti europei come Johann Wolfgang von Goethe, immortalarono la sua bellezza. Eppure, l’abbondanza di storia, arte, natura e cultura che caratterizzano il meraviglioso borgo, cela alcune evidenti problematiche. 

Un po’ di storia

Attrazione per turisti di tutto il mondo, Bolsena vanta una storia piuttosto antica. Probabilmente, nasce come villaggio subordinato a Velzna, città etrusca. Nel 264 a.c., gli aristocratici di Velzna chiesero aiuto a Roma per prevalere sui più poveri e la città fu distrutta. I solidali all’impero, fondarono la Volsini romana. Dal nome latino, mutato più volte nel corso della storia (Bulsinii, Volseno, Borseno), è nato il nome Bolsena. La Volsini romana acquisì importanza grazie alla vicinanza del lago e alla consolare Cassia. Costruita, fra il 170 e il 150 a.C., quest’ultima collegava Roma con Firenze e il nord. Le incursioni dei Goti e dei Longobardi, nella seconda metà del VI secolo d.c., distrussero la cittadina romana. I bolsenesi costruirono un nuovo borgo  che attualmente ospita l’arroccato quartiere medievale. Dopo la dominazione longobarda, Bolsena venne inglobata nella diocesi di Orvieto fino al 1398. In tale data, papa Bonifacio IX la concesse in vicariato ai Monaldeschi della Cervara, per poi tornare alle immediate dipendenze della Santa Sede nel 1452. Nel settembre del 1870, in seguito alla presa di Roma, Bolsena entrò a far parte del Regno d’Italia. Solo nel 1927 fu inserita, dalla provincia di Roma, nella neonata provincia di Viterbo.

I racconti di Goethe

Nel suo viaggio in Italia (settembre 1786 – giugno 1788), Goethe rimase impressionato da Bolsena e dal suo Lago, immortalando entrambi in una serie di disegni. Tutto è riportato nei suoi appunti e nella redazione finale della Italienische Reise, stampata tra il 1816 e il 1817. Il Lago di Bolsena colpì particolarmente Goethe, spingendo il poeta, artista e geologo-vulcanologo, ad approfondire i suoi studi nel campo della geologia e mineralogia una volta tornato in patria.

Patrimonio storico, artistico e culturale

Il periodo romano

Abitata fin dalla Preistoria, specialmente grazie alle risorse offerte dal bacino idrico, Bolsena pullula di affascinanti storie e reperti archeologici di inestimabile valore. Gli scavi hanno riportato alla luce molti resti del periodo etrusco-romano, conservati all’interno del Museo territoriale del Lago di Bolsena. Simbolo del piccolo borgo è la Santa Cristina di Bolsena. Nell’epoca di Diocleziano, nel 292 d.c., Cristina, figlia di un prefetto romano, si convertì al cristianesimo contro il volere del padre. Costui la torturò selvaggiamente per poi gettarla nelle acque del lago, con un macigno legato al collo. Il blocco di pietra, invece di affondare, galleggiò miracolosamente, salvando la giovane. Attorno al suo martirio sorse la monumentale Basilica di Santa Cristina, ricca di opere d’arte. Altrettanto suggestive sono le Catacombe e la cosiddetta Grotta di Santa Cristina.

Il Medioevo

La Basilica di Santa Cristina è una chiesa medievale-rinascimentale, in cui si trova la tomba della martire. La Chiesa è nota per essere il luogo dove avvenne il miracolo eucaristico del 1263. Il sacerdote Pietro da Praga, poco convinto del valore dell’eucarestia, celebrò la Messa nella Basilica. Al momento della Consacrazione dell’eucarestia, dall’ostia spezzata zampillò del sangue che sporcò l’altare. I resti macchiati di sangue sono conservati presso la Cappella nuova del Miracolo.

Della memoria medievale bolsenese, è parte anche la Rocca dei Monaldeschi della Cervara, ritratta dallo stesso Goethe. Nata per difendere il territorio durante l’assoggettamento a Orvieto, si erge sull’intero centro storico di Bolsena. Sotto il loro vicariato, i Monaldeschi abbellirono la Rocca, che attualmente ospita il Museo territoriale del Lago di Bolsena. 

Non solo pregi

Il Lago di Bolsena: la star…dell’inquinamento

Una delle principali attrazioni di Bolsena, e’ sicuramente il Lago. Il Lago di Bolsena è il lago vulcanico più grande d’Europa e il quinto lago d’Italia per estensione. All’interno del Lago di Bolsena affiorano due isole: l’Isola Bisentina e l’Isola Martana. Tuttavia, proprio la sua bellezza e grandezza, nasconde dei grandi problemi. Primo fra tutti è che, a causa delle dimensioni del lago, è più difficile notare un deterioramento delle acque. Per le stesse ragioni, ci vorrebbe svariato tempo per ripristinare una buona condizione idrica, rendendo la prevenzione di vitale importanza. Si stima che per il ricambio totale delle acque del Lago occorrano ben oltre cento anni.

Altra grande preoccupazione è la contaminazione. Secondo “Goletta Verde”, il report annuale di Legambiente sullo stato delle acque superficiali in Italia, il Lago di Bolsena risulta il più inquinato del Lazio. Nel report del 30 luglio 2021, si afferma che dei sette prelievi effettuati, quattro sono risultati fuori dai limiti di legge: tre giudicati come “inquinati” e uno “fortemente inquinato”. I punti di monitoraggio sono nelle vicinanze di specifici fossi che scaricano acqua contaminata di origine fecale, segnalando un evidente deficit nella corretta depurazione.

La speculazione

Nel corso degli ultimi anni, una scandalosa proliferazione edilizia ha in parte compromesso il pittoresco paesaggio collinare che circonda Bolsena. Non solo: una serie di progetti di impianti eolici nei pressi del Lago di Bolsena, rischiano di snaturare il paesaggio della Tuscia. I progetti prevedono, tra Civita di Bagnoregio ed il Lago di Bolsena, pale eoliche di svariati metri che comprometterebbero gravemente l’alto valore turistico dell’area.

A ciò si aggiunge la volontà di sfruttare il Lago per produrre energia geotermica. Secondo gli attivisti, la zona è intoccabile, non solo per la sua importanza come bacino idrico, ma soprattutto per la sua fragilità dal punto di vista sismico.

Una popolazione in caduta libera

Un’altra problematica relativa a Bolsena, è sicuramente l’andamento demografico della popolazione residente. Secondo i dati ISTAT, del periodo 2001-2020, dopo una graduale fase di crescita, fino al 2009, la popolazione inizia a diminuire a picco. Nel 2001, Bolsena conta 4104 abitanti. Il picco si ha in corrispondenza dell’anno 2009, con 4237 abitanti. Progressivamente, la popolazione residente diminuisce, fino a ridursi a 3757 abitanti nel dicembre 2020. Una delle ragioni di questo forte calo abitativo, è che il borgo turistico non e’ abbastanza attrattivo per i giovani. Il fascino di Bolsena si fonda su arte e tradizione, non di certo su allettanti opportunità lavorative. In realtà, tale problematica affligge anche altri comuni limitrofi, come per esempio Orvieto.

Non è ancora troppo tardi

Bolsena desta stupore, tanto ai turisti di oggi quanto a quelli di allora. Dai fervidi cattolici, agli esperti di arte, sino agli amanti della pace e della natura. E’ facile lasciarsi affascinare da uno dei borghi più belli del lazio e dell’Italia. Sarebbe altrettanto facile, con un po’ di premura, evitare il progressivo deterioramento del gioiello viterbese. Con qualche accorgimento nella gestione politica e amministrativa, Bolsena conserverebbe orgogliosamente le sue folcloristiche qualità.

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