Risalendo la costa tirrenica si inciampa nella piccola cittadina di Orbetello, in bassa Toscana. La sua configurazione territoriale è davvero particolare, invero è una lingua di terra nel mezzo dell’omonima laguna, che è delimitata da due tomboli: Feniglia e Giannella. Attraverso una diga artificiale, che collega Orbetello a Monte Argentario, la laguna è stata di fatto divisa in due parti, Levante e Ponente. Il suo patrimonio naturalistico e la tranquillità della vita, la rendono da sempre una località turistica famosa, soprattutto per le cittadine e i cittadini della Capitale.

SOS area SIN

Fabbrica ex-Sitoco

Oltre che il turismo, le sue risorse e la sua configurazione territoriale hanno attirato investimenti industriali a partire da fine ‘800. Nel 1906, nell’area confinante con Orbetello scalo viene attivato lo stabilimento chimico ex-Sitoco per la produzione di prodotti chimici, colla e concimi. L’impianto era originariamente di proprietà della Montecatini, poi è stato venduto alla Montedison, perciò acquisito della Sitoco (Federconsorzi) e dall’aprile 2004 appartiene alla società Laguna Azzurra S.r.l.

Per circa mezzo secolo la fabbrica ha prodotto «fertilizzanti chimici a mezzo di attacco di materie prime con acido solforico, prodotto nello stesso stabilimento a partire dalla pirite con il sistema delle camere a piombo». Una volta prodotto l’acido, le ceneri di pirite venivano sfruttate come materiale per la costruzione di argini al fine di realizzare stagni.

Intorno agli anni 30 è stato ampliato il complesso tramite la costruzione di un’altra fabbrica sempre a Orbetello scalo, nella quale si produceva dinamite, esplosivi e munizioni. Negli anni ’70 la produzione è stata nuovamente convertita alla sola fabbricazione di fertilizzanti. L’impianto è stato dismesso tra il 1990 ed il 2006. Gestione di Orbetello

A causa dell’intensa attività industriale svolta, Orbetello è Sito di Interesse Nazionale (SIN). Il suolo e i sedimenti lagunari sono contaminati da metalli pesanti e ceneri di pirite. Nello specifico, l’ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) ha rilevato la presenza di manganese, ferro e solfati nelle acque sotterranee, e nella laguna di Levante è stata rilevata la presenza di metil-mercurio.

Il SIN di Orbetello – Area ex Sitoco è stato individuato come sito di interesse nazionale dall’art.1, comma 4, della legge 31 luglio 2002 n. 179. Inizialmente perimetrato all’area circostante lo stabilimento ex Sitoco e all’area lagunare ad esso antistante per una complessiva estensione di circa 336 ettari di cui circa 64 aree di terra, è stato esteso sino a comprendere l’intero bacino lagunare con decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 26 novembre 2007. In ultimo, è stato ampliato mediante O.P.C.M. n.3841 del 19 gennaio 2010, che ha compreso pure delle aree a terra tra cui l’area denominata Patanella.

Diversi interventi sono stati ricompresi nell’accordo di programma sottoscritto tra il Ministero dell’Ambiente, la Regione Toscana e i Comuni di Orbetello e di Monte Argentario. La convenzione, deliberata dalla Giunta regionale il 19 febbraio 2018, prevede 34,5 milioni di euro, 17 dei quali di immediata attuazione. I fondi hanno lo scopo di completare gli interventi di messa in sicurezza e di bonifica delle aree di competenza pubblica, di portare avanti le indagini per la determinazione dei valori di riferimento nell’area lagunare e di individuare, con un’apposita cabina di regia, le modalità per programmare ulteriori provvedimenti. I soggetti attuatori sono Sogesid – società in house del Ministero dell’Ambiente, ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e ARPAT.

Il 22 giugno 2021 la Giunta ha approvato lo schema di atto integrativo all’accordo di programma, che individua 26,5 milioni per gli interventi programmati dei 34,5 milioni a disposizione, 9 milioni in più rispetto ai 17 milioni dell’accordo originario stipulato nel 2018. Le novità dell’accordo prevedono la bonifica dell’area denominata “Bacino 2 – Area Lagunare”, che insieme al cd Bacino 2 restituirà alla laguna oltre 6 ettari, che sono oggi occupati da scarti industriali. I lavori saranno accompagnati da un’analisi delle contaminazioni dei sedimenti effettuata da ISPRA, ARPAT e da altri enti di ricerca. In aggiunta «saranno interessate dalla bonifica anche le aree private, che saranno soggette ad analisi sui sedimenti del canale antistante a Cittadella prodromiche al completamento della sua cinturazione». Sogesid deve concludere le operazioni di affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2022 e l’opera entro il 2025, in quanto 30 milioni dei 34 totali sono soldi che provengono dal Fondo di solidarietà e coesione 2014-2020. Gestione di Orbetello

Inoltre, in riferimento all’impianto arriva nel 2021 una sentenza del Tar, grazie alla quale la Società Laguna Azzurra vince il ricorso effettuato a seguito del vincolo archeologico posto dalla Soprintendenza sulla struttura ritenuta archeologia industriale.

Nonostante ciò non si hanno più notizie sulla concreta attuazione della bonifica della zona. Tant’è vero che il gruppo consiliare di opposizione a novembre 2021 titolava di richiedere l’accesso agli atti per aver maggiori informazioni sullo stato delle cose e interloquire con tutte le parti in causa. Ad ogni modo non sono seguite risposte e la situazione ad oggi appare congelata.

Laguna bene comune

Panoramica Laguna di Levante

L’inquinamento cagionato dalle attività industriali non è l’unico problema che vive la laguna di Orbetello. A luglio 2015, l’allora sindaca ha chiesto lo stato di calamità naturale preoccupata dal rischio della perdita di posti di lavoro a seguito della moria dei pesci. Infatti, in quel periodo nella laguna sono morte 200 tonnellate di pesce fra orate, spigole e sogliole per anossia, cioè mancanza di ossigeno. Si stima che il danno sia fra i 10 e 15 milioni di euro. A provocare ciò le temperature altissime delle acque che sono arrivate fino a 34 gradi e che sono fra l’altro profonde appena un metro. Per tentare di risolvere la difficoltà è stata pompata acqua fresca da Ansedonia e da Nassa, ma il vento di scirocco ha annullato il processo di ossigenazione. Gestione di Orbetello

Pesci morti nella Laguna in data 22 giugno 2022

La laguna è stata commissariata per circa 20 anni. Fino al 2016, quando un’indagine conoscitiva della commissione Ambiente ha evidenziato la necessità di un modello di governance multilivello al fine di migliorare la gestione del patrimonio lagunare. Il nuovo soggetto gestore avrebbe dovuto essere scelto da Regione e Comune, ma ancora non è stato designato.

A luglio 2021 è stato concordato fra Regione e Comune l’accordo di programma per la gestione integrata della laguna di Orbetello per il periodo giugno 2021-settembre 2022. L’ accordo mette a disposizione 3,2 milioni di euro, di cui 2,2 milioni dalle casse regionali e la restante parte dalla contabilità speciale del commissario delegato per la laguna.

Laguna di Ponente

L’obiettivo è mantenere una gestione unitaria della laguna e garantire integrazione e coordinamento rispetto alle scelte riguardanti gli interventi e le misure da adottare. L’accordo è comunque di transizione e rimarrà valido fino al 30 settembre 2022, scadenza per l’individuazione congiunta di un soggetto che si occupi della sua salvaguardia. Gestione di Orbetello

Zona fantasma

Strada di accesso a località Topaie

“Zona fantasma” è il primo pensiero che viene in mente passeggiando per località Topaie.

Località Topaie

Invece, sarebbe la zona destinata alle attività artigianali e industriali del Comune. È abbandonata praticamente dal suo concepimento nel 2003: l’urbanizzazione non è stata ultimata, mancano lampioni e asfalto, e dove ci sono necessiterebbero di manutenzione.

Al fine di sensibilizzare l’amministrazione sulle sorti del posto è nato un comitato locale che però rimane inascoltato. Solo uno specchietto per allodole in campagna elettorale, che prevede lo spostamento di fondi al fine di completare l’urbanizzazione. Il progetto però è ancora in fase preliminare, questo dilata di molto i tempi della realizzazione. In più, risale al 2003 e quindi, non tiene conto di una serie di esigenze maturate negli anni. Oltre modo, la questione è stata chiusa al momento delle elezioni.

La scuola che non c’è

Località Topaie è vicino ad un’altra frazione di Orbetello chiamata Albinia, che nel novembre del 2012 ha subito un’alluvione. Fra i vari danni subiti, spicca la perdita della scuola elementare non ancora ricostruita. Gestione di Orbetello

La scuola di Albinia oggi

L’intervento di ricostruzione è finanziato con fondi regionali (L.R. 66/2012) per euro 243.000,00, con fondi statali (L.228/2012) per euro 2.550.000,00 e con fondi comunali per euro 2.118.656,24. Malgrado la tempestività nell’erogazione dei fondi da parte di Stato e Regione, i lavori sono fermi a uno stato iniziale. Sono dieci anni che bambine e bambini aspettano la scuola. Lo scontro fra le diverse fazioni politiche del territorio è considerata la principale motivazione dello slittamento delle tempistiche. I lavori sono iniziati il 27 luglio 2020, 8 anni dopo il disastro, e sarebbero dovuti terminare il 27 luglio 2022. Tuttavia, le gru sono ferme da oltre 6 mesi nel silenzio dell’amministrazione comunale sollecitata dalle forze di opposizione. Gestione di Orbetello

Questioni di priorità

Rispetto al quadro appena delineato, Orbetello non appare più come il paradiso delle vacanze romane, bensì come una macchina con le quattro frecce inserite da vent’anni. La mala gestione delle varie amministrazioni comunali che si sono susseguite, un’economia basata sul lavoro stagionale e un tasso giovanile del 12% contribuiscono a restituire un quadro allarmante. Ma da queste parti, sembra che l’esigenza principale sia riuscire a intitolare un parco al fascista Italo Balbo. Gestione di Orbetello

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