«Ma quanto è bella Roma!» Noi che ci viviamo lo ripetiamo sempre e i turisti con noi. Il Colosseo, Via dei Fori Imperiali, il Pantheon, Castel Sant’Angelo, Piazza Navona, potremmo andare avanti così all’infinito. «Ma quanto è sporca Roma!», ci ripetiamo anche questo. Quanta delinquenza ma soprattutto quanta non curanza, delle istituzioni e un po’ anche la nostra. Esiste un’altra Roma, che ci piace meno, che di solito ignoriamo, a cui non facciamo caso. Esiste quella Roma di luoghi abbandonati, mai terminati, cantieri infiniti lasciati a se stessi.
Mi ricordo quando nel novembre del 2016, mentre andavo ancora al Liceo, sentii che era andato a fuoco un edificio a Pineta Sacchetti. Non mi ricordo nemmeno se ero da quelle parti mentre bruciava però mi ricordo cos’era, cosa sarebbe dovuto essere e cosa non è mai stato. Parlo della sala polifunzionale denominata “Auditorium Albergotti”.
Auditorium Albergotti
L’ex Auditorium Albergotti è una delle tante incompiute romane. Si trova alle porte del Parco di Pineta Sacchetti, in via Francesco Albergotti. Progettato nel 2003 non ha mai visto la luce, i lavori sono iniziati nel 2006 e nel 2016 la struttura praticamente terminata venne devastata da un incendio durante i lavori. Da lì non se ne è più fatto nulla. Il tutto doveva ripartire più volte nel corso degli ultimissimi anni ma così non è stato e oggi, quello che doveva essere un auditorium, un luogo di socializzazione, di confronto, di incontro e di cultura, insomma uno spazio condiviso per le persone, è un rudere abbandonato.
A inizio dicembre 2022, dopo numerose richieste da parte di diverse forze di opposizione alla Giunta del Municipio, venne fatto un consiglio straordinario tematico proprio sull’Auditorium. Ne ho parlato con Lorenzo Ianiro, mentre camminavamo in Via Albergotti, Consigliere del Municipio XIII. Il succo di quello che è risultato da questo consiglio straordinario è stata la volontà di ripensare completamente l’intera struttura e lo spazio circostante. Questo significa avviare un nuovo progetto con i relativi costi e con l’abbandono del progetto già esistente del 2003 e, ovviamente, tempi lunghi.
Lorenzo, mi ha spiegato quali sono state le proposte presentate, con Aurelio in Comune, il cui obiettivo è la riqualificazione dell’area per renderla un centro polifunzionale, come era stato indicato dal processo partecipativo coinvolgente i cittadini nel 2019. Le proposte presentate erano tre. Innanzitutto la ricostruzione della sala polifunzionale e dunque dell’auditorium, secondo poi la riqualificazione dell’area adiacente (farne una piazza, un playground, uno skate park, etc., le idee sono molte) e il collegamento del bar adiacente all’auditorium alla gestione della sala polifunzionale. Nessuno di questi tre atti presentati è passato.
Quello che è passato, oltre ad alcuni atti per la messa in sicurezza dell’area, spiega Ianiro, è stato l’atto del Partito democratico (PD) al quale si fa fede oggi. Questo prevede in buona sostanza, come abbiamo richiamato sopra, una riprogettazione complessiva dell’intera area.
Di un nuovo cantiere al momento neanche l’ombra. Cosa ne sarà del cd. Albergotti ce lo continueremo a chiedere. Allo stato attuale il futuro è un po’ incerto. In vent’anni nulla è stato portato a termine ed una riprogettazione complessiva può voler dire tutto e niente. Non vedo una luce in fondo al tunnel ma quel che vedo è un luogo lasciato lì a se stesso e alle persone che per necessità o altro ci mangiano, ci dormono, ci bevono e più in generale ci bivaccano di giorno o di notte. Siamo ancora lontani dal restituire questo spazio e quello che potrebbe essere ai suoi legittimi proprietari, i cittadini.