Pedonalizzare l’area centrale di via Largo Millesimo, ecco di cosa parliamo: un progetto iniziato con la giunta Raggi e che ora sta suscitando molto scalpore e critiche da parte dei cittadini locali; soprattutto tra gli esercenti della piazza in questione. Ci troviamo nella zona urbana di Torrevecchia, nel quartiere di Primavalle. La competenza amministrativa e procedurale appartiene quindi al Municipio XIV di Roma Capitale. Il progetto punta a costruire un’isola pedonale, che trova al lato est una piccola area verde con una fontanella e un’edicola, dietro ai quali vi sono vari esercizi commerciali; mentre dal lato sud incontra la chiesa parrocchiale di San Cipriano.

GLI OBIETTIVI UFFICIALI DEL PROGETTO DELL’ISOLA PEDONALE DI LARGO MILLESIMO

Come si legge dal progetto ufficiale, consultabile dalla pagina del Comune di Roma dedicata, gli obiettivi di tale isola pedonale sono molteplici. Innanzitutto la nuova struttura mira a una riorganizzazione e pedonalizzazione di largo Millesimo, con una messa in sicurezza delle manovre da via di Torrevecchia verso largo Millesimo e viceversa. Altro punto importante è la sistematizzazione e messa in sicurezza dei percorsi e degli attraversamenti pedonali, con particolare attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche. Per quest’ultimo punto saranno realizzati anche scivoli pedonali e percorsi tattili per soggetti ipovedenti (loges). A delimitare l’area dedicata al passaggio di soli pedoni saranno previsti dei dissuasori, ovvero delle colonnine installate ai margini della piattaforma sopraelevata, ai fini di evitare un transito illecito di autovetture o una sosta illegale. L’obiettivo più audace di questa riqualificazione urbana però è un’eventuale futura estensione della linea metropolitana A con una nuova fermata nel sito di Largo Millesimo. Il collegamento con la metro aumenterebbe significativamente l’intermodalità con la rete stradale, ferroviaria – nello specifico con la stazione di Monte Mario – e anche con la pista ciclabile limitrofa.

L’INTERVISTA A ROBERTO MEOLA, EX-PRESIDENTE DEL CONSORZIO STRADALE DI TORREVECCHIA

Per capire meglio il punto di vista di chi vive nella zona urbana interessata, ci siamo diretti al Consorzio Stradale di Torrevecchia, stante poche centinaia di metri dall’isola pedonale. Qui abbiamo intervistato l’ex-presidente Roberto Maria Meola, che ha seguito e segue ancora la vicenda, essendo presidente del Comitato di quartiere Torrevecchia.

Chi ha promosso questo progetto? Da dove nasce?

Il progetto nasce molto indietro nel tempo, quando all’epoca del sindaco Veltroni furono individuate delle zone che venivano chiamate i “salotti di Roma”, tra le quali pareva figurarsi anche Largo Millesimo. Poi però non passò una serie di termini dirigenziali e municipali tali per cui via e Largo Millesimo non furono più coinvolte nel progetto. Senonché in una sorta di partecipazione di quello che un tempo si chiamava Urban Center si ipotizzò un incontro per quanto concerne il centro polivalente di Monte Bruno. Si è passati poi a una nuova delibera sulla via e su Largo Millesimo che poi è diventata solo su Largo Millesimo perché nell’ordine della via erano sorte delle problematiche nell’individuazione delle competenze.

Quali competenze?

Competenze sulla via tra Consorzio, condominio e Comune. Il Comune pertanto ha ritenuto di non partecipare. Successivamente, a sorpresa, si è venuti a conoscenza dell’intervenuta delibera di pedonalizzazione di Largo Millesimo. Non so in quale modo siano entrati in possesso del progetto, che prevedeva appunto una modifica strutturale dell’area. Da maggio ad oggi ci sono stati numerosi incontri con il Comune, con il Municipio, con i consiglieri e gli assessori di riferimento. Si è arrivati alla partecipazione anche del Consorzio, in quanto uno degli interventi di rifacimento di Largo Millesimo interessava una particella privata che era di proprietà della Società Gestioni Immobiliari. Società dalla quale trae la propria origine il Consorzio quale ente privato di gestione della cosa pubblica, ivi compresa quindi la gestione della particella. Vi è stato quindi un conflitto per l’individuazione della competenza effettiva sull’area tra il Comune e il Consorzio. Da lì si è scatenato un movimento di commercianti, residenti e Consorzio, al quale si è anche aggregata la parrocchia di San Cipriano, soprattutto per l’accesso carrabile per le funzioni religiose.

Si è arrivati all’ultimo progetto, che non è quello che sta venendo realizzato, perché due consiglieri municipali dell’attuale maggioranza – Giustozzi e De Santis – avrebbero chiesto delle modifiche senza passare per Roma Capitale e senza il passaggio dall’assessore. Sarebbe stata richiesta la rimozione dal progetto di una delle due eventuali zone di carico e scarico merci di 8 metri ciascuna, quella antistante il parchetto su Largo Millesimo, riducendo ulteriormente i posti auto. L’ultima riunione in commissione trasparenza si è terminata con la richiesta di tornare al precedente progetto.

Invece per quanto riguarda l’argomento Metro?

Questo famoso progetto affonda le radici addirittura credo nel 1973, ma vista la metro C e vista la metro B dubito che ne vedremo una sua realizzazione.

Utopisticamente parlando però il progetto gioverebbe molto all’area

In questo momento noi abbiamo l’FM3 raggiungibile a piedi sia alla stazione Gemelli e sia alla stazione Monte Mario, siamo pieni di autobus. Serve la metropolitana? L’area lo consente? Beh, sotto il consorzio c’è una falda acquifera, Roma sta sul tufo. Quando scaveranno vedremo.

Quindi, nessuna parola a favore per questa isola pedonale?

Le migliorie estetiche sono sempre molto apprezzate quando sono partecipate e quando sono intelligenti, quando il denaro non è sperperato al solo fine di evitare le penali della restituzione. Ci si dimentica che quando c’è un fondo – che proviene dall’Unione Europea – se non viene investito nel progetto per il quale è stato erogato deve essere restituito, pena sanzione penale. Però personalmente non posso spendere parole positive. Sì, magari l’occhio avrà voluto la sua parte ma in cambio di cosa? Il mio occhio si chiuderà a causa dell’aumento dell’inquinamento, quindi non avrò modo di vederlo.

LE CRITICHE E LE PROTESTE DEGLI ESERCENTI DI LARGO MILLESIMO: IL PUNTO DI VISTA DI CHI CI LAVORA

A scaldare gli animi poi sono principalmente i negozianti della zona interessata. Le preoccupazioni degli esercenti riguardano la ridotta raggiungibilità dell’area, con un conseguente minor flusso di gente e potenziali clienti. Largo Millesimo infatti consente ai negozi limitrofi una posizione strategica, in quanto la zona è caratterizzata da una grande mobilità di autovetture, ed evidentemente l’isola pedonale provocherebbe una drastica riduzione dei posti auto disponibili. Altro effetto negativo è una minore sicurezza derivante dalle difficoltà che riscontrerebbero i mezzi di soccorso, come le autoambulanze, nel transitare per quello spazio urbano interessato. Di seguito sono riportate le parole di un lavoratore presso un bar antistante lo spiazzo di Largo Millesimo, da cui emerge una chiara posizione critica riguardo i lavori in corso:

“È stata mascherata come una soluzione green, quando hanno ridotto la capienza della strada in modo tale che le macchine possano soltanto transitare. Nasce una questione di fondo: se per quella stradina deve passare un’ambulanza, non può: se c’è un’emergenza lì è tutto fermo perché hanno tolto tutti i posti parcheggio per allargare i marciapiedi. Anche i negozianti di via Millesimo ne hanno risentito – a livello economico n.d. – e ne stanno già risentendo perché quei clienti che passavano al volo per – ad esempio – prendere qualcosa al bar, non lo possono più fare perché su via Millesimo e sulla piazza non ci si può più fermare.”

IL RINVIO DEI LAVORI, MA L’ASSESSORE: “L’ISOLA PEDONALE SI FARÀ”

A rappresentare le proteste dei cittadini e dei commercianti locali di largo Millesimo è il consigliere municipale di FdI, Stefano Oddo. Venerdì 3 giugno è stata convocata la commissione urbanistica proprio a largo Millesimo, con la presenza di tutti i commercianti e i cittadini: “i commercianti hanno spiegato quanto questo intervento andrà a colpire le loro attività” – afferma Oddo a RomaToday. Di altra opinione è invece l’assessore ai lavori pubblici di Roma Capitale Eugenio Patanè, il quale ha acconsentito a un eventuale rinvio dei lavori, ma si è detto inamovibile per l’esecuzione di essi. Da novembre infatti è cominciata l’installazione dei cantieri, con il loro avvio.

Emerge pertanto un generale disagio, espresso tra l’altro anche da esercenti relativamente lontani dallo slargo in questione. Ma ciò che fa indignare i negozianti è il fatto di essere venuti a conoscenza dell’iniziativa del comune soltanto dai giornali: Il Messaggero ne ha dato infatti per primo la notizia. In questa vicenda è chiaramente mancato un dialogo tra i cittadini e l’amministrazione municipale, con i primi che purtroppo si sono sentiti mancare la possibilità di avere voce in capitolo.

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