Tra realtà e finzione: la fiction diventa reality
Gomorra è una serie televisiva italiana ispirata all’omonimo best seller di Roberto Saviano, che ha per protagonisti gli esponenti della camorra nel territorio campano e le loro vicende nei quartieri di Scampia e Secondigliano, periferie degradate alle porte di Napoli. La serie viene trasmessa per la prima volta su Sky Italia nel 2014 e la regia è di Stefano Sollima ,Francesca Comencini e Marco D’Amore.
La trama della serie
Napoli. Don Pietro Savastano è il boss indiscusso di Secondigliano, quando ordina l’incendio della abitazione del suo principale rivale in “affari”, Salvatore Conte, che decide di fuggire in Spagna, non prima di essersi vendicato assaltando un bar dei Savastano con bombe a mano e armi automatiche. Nel bar è presente anche il braccio destro di Don Pietro: Ciro Di Marzio, che sopravvive all’esplosione tenendo fede al suo soprannome di “Immortale”. La faida prosegue anche durante la permanenza in carcere dello stesso Don Pietro, arrestato dopo aver ucciso un suo sodale sospettato di aver tradito la famiglia. Dal carcere, infatti, il boss ordina l’agguato contro gli immigrati africani (fino ad allora al suo servizio) colpevoli di aver tentato di rinegoziare i prezzi della droga; intercettato dalle forze dell’ordine viene collocato in regime di 41bis.
Donna Imma, moglie di Don Pietro, prende il controllo del clan contro il volere del marito, incaricando Ciro di andare in Spagna per trattare con Salvatore Conte. Intanto spedisce suo figlio Gennaro in Honduras con il compito di prendere accordi con i narcotrafficanti locali. Saranno mesi durissimi per Genny, il quale tornerà a Napoli infuriato per la sua traumatica permanenza in Sud America impostogli dalla madre e pronto a prendere il posto del padre: voltate le spalle ai vecchi compagni di Don Pietro (compreso Ciro) prende il controllo del clan.
Così inizia una faida interna tra i “vecchi” e i “giovani” che porta Ciro, dopo la trattativa andata positivamente con Conte, ad allontanarsi da entrambe le fazioni e ad elaborare azioni per alterare l’equilibrio del clan Savastano. Organizza e concretizza vari omicidi con l’intento di far ricadere la colpa su Genny, ed ordina l’uccisione di Donna Imma che viene infatti assassinata. Alla fine della prima stagione muoiono gran parte dei fedeli di Don Pietro e molti amici di Genny in una lunga guerra sanguinaria; Ciro intercetta Genny e gli spara in pieno volto ma senza riuscire ad ucciderlo. Nel frattempo Don Pietro viene fatto evadere dal carcere.
Nella seconda stagione il territorio di Secondigliano si riorganizza sulle ceneri dei fatti accaduti in passato: Don Pietro viene informato riguardo le condizioni gravissime del figlio Genny mentre Ciro e Conte si riuniscono insieme ad altri reduci della guerra tra clan con lo scopo di spartirsi le varie piazze di spaccio in autonomia e rifornirsi di droga esclusivamente da Conte. Genny, dopo essere guarito, si accorda con il camorrista ed imprenditore edile Don Giuseppe Avitabile e fa conoscenza con la figlia Azzurra, di cui si innamora ed intraprende una relazione amorosa; mesi dopo incontra il padre latitante in Germania, assistendo ad un’imboscata da parte di un commando di ‘ndrangheta; ne escono illesi ma ognuno prende la propria strada.
Nell’ Alleanza cresce il malcontento generale a causa della netta supremazia di Don Salvatore. Così la “democrazia criminale” va sgretolandosi e porta alla morte di Conte per mano di Ciro. Don Pietro, per vendicare Imma, fa uccidere la figlioletta di Ciro, il quale viene risparmiato da Gennaro al fine di fargli uccidere Don Pietro, stanco di ricoprire un ruolo subordinato. La seconda stagione si conclude con la morte del padre e la nascita del primogenito di Gennaro.
La terza stagione vede l’abbandono di Napoli da parte di Ciro, che durante una lunga permanenza in Bulgaria conosce Sangueblu, il quale vuole riprendere il potere che una volta era della sua famiglia nel quartiere di Forcella al centro di Napoli. Rientrato in patria, l’Immortale si riunisce a Genny e forma un’alleanza con altre famiglie tra cui il gruppo del giovane Sangueblu per aiutare Genny a recuperare sua moglie e suo figlio, dopo che Don Avitabile lo aveva allontanato dalla sua famiglia. Si scatena una guerra che porterà al ricongiungimento di Gennaro con i suoi cari e alla morte del suocero; sotto minaccia di Sangueblu, che aveva scoperto il suo doppio gioco, dovrà sparare a Ciro, che si assume tutte le colpe per coprirlo.
Nella quarta stagione ritroviamo un personaggio che era stato messaggero per Don Pietro durante la latitanza: Patrizia. Scelta da Gennaro come reggente del clan, ha il compito di gestire le piazze di spaccio, supportata dalla famiglia Levante, parenti dei Savastano. Genny si dedica alla finanza cercando di riciclarsi come imprenditore. Questo nuovo equilibrio viene interrotto da un’altra guerra interna che vedrà contrapporsi Patrizia e i Levante a causa di una soffiata alla polizia fatta da questi ultimi in quanto non vorrebbero la donna al comando di Secondigliano e come compagna di Michelangelo.
Gennaro nel frattempo acquista terreni e consorzi con lo scopo si costruire legalmente un altro aeroporto in Campania ma, quando scopre che il suo socio ha informato la polizia di aver trovato dei cadaveri nei cantieri, ordina di ucciderlo. Patrizia e Michelangelo Levante si sposano, e la donna riceve come regalo di nozze da parte di Genny l’assoluto controllo su tutta Secondigliano.
La situazione precipita quando la famiglia Levante prova ad uccidere Patrizia piazzando degli ordigni esplosivi in un capannone, ma viene salvata da una retata della polizia ordinata dal marito, che ha come intento salvarla dalla morte certa; così la donna finisce agli arresti e Gennaro prende il controllo della periferia di Napoli. La vicenda prosegue con un’escalation di alleanze, tradimenti ed agguati tra i Capaccio, Sangueblu, Gennaro e i Levante, che porterà alla morte di Patrizia e del consorte e alla latitanza del giovane Savastano.
Le Faide di Scampia e l’attualità
A partire dai primi anni 2000, la prima faida di Scampia inizia a mietere vittime tra le fila di due schieramenti contrapposti della camorra Napoletana. Da un lato il potente clan Di Lauro, e dall’ altra i cosiddetti scissionisti capeggiati da Raffaele Amato, un tempo fedele servitore del clan.
Così ha inizio una sanguinaria e feroce guerra che porterà ad una serie di agguati quasi a cadenza quotidiana, provocando la morte sia di innocenti che di personaggi influenti appartenenti ai gruppi criminali. Secondo Gennaro Notturno, un pentito, tutto ebbe inizio con l’omicidio di Luigi Aliberti da parte degli scissionisti con l’obiettivo di avvisare ed intimidire Cosimo Di Lauro. La mattanza portò a più di 80 morti ammazzati in meno di un anno; la camorra avrebbe ucciso circa 3.600 persone dal 1979 al 2005 secondo Roberto Saviano, autore del libro “Gomorra”.
La finalità di queste faide è principalmente il controllo del territorio e quindi delle piazze di spaccio nelle varie zone dell‘ hinterland napoletano; attività redditizie che prevedevano spaccio di hashish, marijuana, cocaina, eroina e kobret e che resero in poco tempo Scampia e Secondigliano le più grandi piazze di spaccio di ogni genere di droga in tutta l’Europa garantendo giri d’affari ed entrate di capitale inimmaginabili. I gruppi della camorra sono attivi in diversi ambiti oltre lo spaccio: traffico di armi, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio di denaro, contrabbando, usura, immigrazione clandestina, infiltrazione in appalti pubblici e smaltimento illegale dei rifiuti in tutta l’Italia ed anche all’estero.
Si stima che il giro d’affari complessivo si aggirerebbe intorno ai 30 miliardi e mezzo l’anno. C’è da sottolineare che le organizzazioni hanno basi consolidate in tutto il mondo e che godono spesso di appoggi politici ed anche dalla parte delle forze dell’ordine corrotte; nella provincia di Napoli sono stati sciolti 51 comuni su 92 a causa di infiltrazioni camorristiche. Diversi clan hanno avuto rapporti con altre organizzazioni criminali come Cosa Nostra, ‘ndrangheta, Sacra Corona Unita e la famosa Banda della Magliana: si attesta che Raffaele Cutulo abbia indicato Nicolino Selis come referente della Nuova Camorra Organizzata a Roma e che in passato la camorra abbia collaborato con Massimo Carminati, uscito recentemente dal carcere di Oristano per decorrenza dei termini; anche esponenti del clan Ricciardi, che faceva parte dell’ Alleanza di Secondigliano, avrebbe intrapreso rapporti con Carminati e l’allora “Mafia Capitale” .
Conclusioni
Siamo certi del fatto che Gomorra abbia appassionato migliaia di telespettatori in tutta Italia grazie alla modalità con cui vengono raccontati i vari personaggi della serie: gli autori ed ideatori hanno dovuto immergersi completamente nei fatti di cronaca e nelle indagini della magistratura per poter riuscire nel loro intento, ovvero quello di ricreare il profilo psicologico di boss esistiti realmente e di raccontare in un modo alquanto crudo e realistico le dinamiche delle vicende; da notare la straordinaria somiglianza tra alcuni attori ed esponenti veri e propri.
Non sono mancate le polemiche, in quanto la serie avrebbe rappresentato un cattivo esempio per persone fragili e facilmente influenzabili come ad esempio un pubblico di bambini e teen-agers che, attratti dal carisma e dalla sete di potere di determinati personaggi, avrebbero cominciato ad emularli finendo per commettere reati ed entrando anche loro a far parte di organizzazioni criminali, con il sogno di diventare ricchi e rispettati; è particolarmente preoccupante che un ragazzino della periferia di Napoli possa aspirare ad un futuro così scuro, per ottenere del vile denaro.
In un’intercettazione telefonica un ragazzo spiega chi sono i capizona di Secondigliano: “sono guagliuncelli, morti parlanti, morti viventi… Bello e buono prendono e ti uccidono, ma tanto la vita è già persa … ” . Così vengono descritti nel libro di Saviano.
La serie fa emergere le critiche alle strutture marce della società odierna sempre più individualista; nell’ultima stagione convergono molti temi della camorra contemporanea come la terra dei fuochi e gli illeciti finanziari. Rispecchiando la realtà dei fatti, Gomorra è un’eccellenza italiana di livello internazionale: non ci resta che aspettare la quinta stagione, che è attesa per la messa in onda nel 2021.
Direttore responsabile: Claudio Palazzi