Quanto l’avevo sognata Londra, percorrendo le sue strade di carta sulla mappa attaccata da sempre sulle pareti della mia cameretta. Potrei giurare di aver sentito il rumore incessante delle auto, il mescolarsi delle lingue nei quartieri multietnici e il tintinnio dei boccali nel Mayflower Pub e di aver visto per davvero l’acqua del Tamigi luccicare sotto la luce della lampada da scrivania. Istantanee da Londra, la città dei distratti Direttore Claudio Palazz
In quei momenti per me Londra era caotica, misteriosa e così incantevole da farti perdere l’orientamento… ancora non sapevo che fosse completamente diversa da come l’avevo sempre immaginata.  

Londra è una città che gioca a carte scoperte: non ha bisogno di far mistero dei propri assi vincenti, che sfoggia sfacciatamente come i negozianti di Portobello Road con i pezzi d’antiquariato più preziosi. E’ lei a farti strada nei suoi grandi contrasti, rendendo impossibile perdere l’orientamento. Passo dopo passo ti invita a girovagare tra la bellezza magnetica dei quartieri monumentali, all’incanto più gentile di quelli pittoreschi; a farti sentire il richiamo del verde dei giardini, che si impone impertinente anche in piena città; a meravigliarti del silenzio surreale della St. Paul Cathedral di fronte al vociare ininterrotto del Borough Market

Non ne parla mai nessuno di come Londra si mostri da sé. Per questo mi piace descriverla la città dei distratti: non lascia spazio a equivoci. Ti indica persino dove guardare quando attraversi la strada. 

Londra, la città dei distratti, indica dove guardare quando attraversi la strada

Così, da quando ho avuto il piacere di viverla, di vedere per davvero quelle strade non più di carta, il mio cuore è stato travolto dalla sorpresa, dalla bellezza… e non si è ripreso più. Da quel giorno, ho collezionato istantanee indelebili della città dei distratti.

Vivere di colore

Londra è la città di chi ha sempre la testa da un’altra parte, dei sognatori, dei creativi. Per strada c’è chi suona e ti regala un sorriso, chi canta in una lingua mai sentita, chi vende graffiti, chi crea figure di gesso sui pavimenti di Trafalgar Square. Nel loro mondo il cielo della città vortica e non è mai grigio, le chiese sono fatte di linee e carboncino e il Tamigi profuma di vernice. Londra sa ospitare gli artisti, così come gli artisti sanno portare nel proprio mondo chi ha il coraggio di vivere di colore

Londra, street artistLondra, street artist

 L’arte della guerra

Il British Museum è un labirinto di gradini, scale, spirali, arte e cultura. Una straordinaria macchina del teletrasporto. Tree of Life è una scultura miracolosa che trasforma la morte in vita. E’ interamente costruita con vere armi da fuoco, private della loro terribile essenza e nobilitate in qualcosa di nuovo. In arte. L’opera è parte di un progetto più ampio finalizzato a liberare il Mozambico da più di 7 milioni di armi da fuoco, nascoste segretamente al termine di una guerra civile che forse qualcuno non voleva finisse davvero.
L’albero della vita è circondato da animali. E’ fiero. Come un popolo che resiste. Questa è l’unica “arte della guerra” che voglio. 

Londra, British MuseumLondra, opera d'arte "tree of life" al British Museum Londra, British Museum

Un pizzico di mondo

Mai rifugio dalla pioggia fu più dolce del Borough Market, il sogno di ogni cosmopolita, un pizzico di mondo nascosto sotto ai binari del treno. Il mercato storico regala colori e profumi indimenticabili, celebrando specialità gastronomiche provenienti da ogni parte del pianeta, con le loro storie e tradizioni tutte da raccontare. Ogni prodotto viene presentato dai food trader valorizzando quella capacità che solo la cucina ha di creare profonde connessioni. Camminando incontro montagne di spezie colorate e chilometri di pasta fresca stesa a mano, un bancone ricoperto di cibo da strada e distese di erbe aromatiche. Due ragazzi italiani vendono frutti di mare. In questo pizzico di mondo, odore di casa.

Londra, lavoratore del Borough marketLondra, Borough marketLondra, lavoratore del Borough market

Tra passato e futuro

C’è un posto magico nel quartiere di Southwark in cui passato e futuro quasi si toccano. Il Tower Bridge domina il Tamigi e nel guardarlo sei sotto il cielo di piombo e fuliggine dell’800. Dall’altro lato la City Hall irrompe ribelle come solo la pura innovazione sa fare, simbolo della riqualificazione di un quartiere che molti credevano senza futuro.
Mai come in quel momento, perfettamente al centro tra passato e futuro, ho sentito di essere presente.

Londra, Southwark, Tower Bridge e City Hall

London Calling

E’ proprio vero: Londra chiama. Anche se è lontana chilometri Londra invita, attrae, seduce. Quando chiama volerei da lei in qualsiasi momento. Se potessi rispondere, anche solo per cinque minuti al giorno, ascolterei un po’ di musica dal vivo a Soho, scorrerei tra le dita i vinili al mercato di Portobello e vedrei l’alba dal punto più alto della London Eye. 

E quando risponderò al suo richiamo sarò pronta a farmi guidare ancora nei suoi grandi contrasti (che un po’ sono anche i miei); complice ricorderà a una brava distratta di guardare a destra prima di attraversare la strada. 

Londra, the old shades pub Londra, zona Oxford StreetLondra, metropolitana

foto e reportage di Martina Durastante

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