MEDICINEMA: IL CINEMA COME TERAPIA (ANCHE) PER L’AMBLIOPIA

Il cinema come terapia: è questa l’idea portata avanti dalla onlus MediCinema Italia e dalla sua presidente Fulvia Salvi. Il principio che guida il loro lavoro è la considerazione del cinema, al pari delle altre arti, come un importante elemento nella lotta contro le malattie, soprattutto quelle neurologiche. Recentemente, il nostro giornale ha intervistato Andrea Martini, ideatore di Lampadino e Caramella nel MagiRegno degli Zampa. Martini ci ha parlato della nascita di una collaborazione con MediCinema e l’Ospedale Niguarda di Milano che ha come oggetto un Progetto di Ricerca Clinica Sperimentale che, attraverso l’utilizzo del cartone animato prodotto da Animundi, punta al recupero dei piccoli pazienti affetti da ambliopia. Lo scopo di questo articolo è far conoscere meglio MediCinema e approfondire con la dottoressa Salvi in cosa consisterà la ricerca sperimentale sull’ambliopia.

COS’È MEDICINEMA

MediCinema non nasce in Italia, ma in Inghilterra. L’ente di beneficienza è stato fondato nel 1996 da Christine Hill, che grazie al suo lavoro è stata insignita della medaglia MBE, una delle più importanti onorificenze britanniche. L’obiettivo di MediCinema UK è utilizzare il cinema come supporto psicologico per i pazienti del reparto oncologico pediatrico. Sino a quel momento, nessuno aveva mai tentato di fare una cosa simile. Christine Hill è riuscita ad aprire il primo cinema ospedaliero al St. Thomas Hospital di Londra nel 1999, al quale poi sono seguiti molti altri nel corso degli anni. Gli ottimi risultati di MediCinema UK hanno portato alla nascita di MediCinema Italia Onlus nel maggio 2013, pochi mesi dopo l’incontro tra Christine Hill e Fulvia Salvi.

A fine ottobre 2013, l’associazione ha iniziato il suo primo progetto pilota all’interno dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano-Milano. Oggi, MediCinema è una realtà affermata e opera presso il Gemelli di Roma, il Niguarda di Milano e in molte altre realtà ospedaliere. L’associazione è stata in grado di fare propria l’esperienza inglese, tramutandola in Terapia di sollievo e ricerca clinica italiana. MediCinema lavora soprattutto nell’area clinica riabilitativa relativa ai deficit mentali e quella terapeutica relativa a psicosi, nevrosi, disturbi dell’umore, oltre all’area dei pazienti oncologici, e nelle terapie della famiglia. La Terapia di sollievo, infatti, utilizza il cinema e la cultura per aiutare sia i pazienti che i loro familiari nel percorso della malattia e della fragilità psichica.

COS’È L’AMBIOPLIA

Anche nota come sindrome dell’occhio pigro, l’ambliopia è un deficit dell’apparato visivo caratterizzato da una riduzione più o meno marcata della capacità visiva di un occhio. Si sviluppa in età pediatrica e si manifesta in tutte quelle condizioni in cui l’individuo involontariamente non usa un occhio. Quando le immagini fornite dagli occhi sono molto diverse tra loro, infatti, il cervello non riesce ad elaborarle e a fonderle in un’unica immagine, quindi disattiva l’occhio con deficit e privilegia l’occhio da cui arrivano le immagini migliori. Questa patologia può portare anche allo strabismo, ovvero una deviazione intermittente o costante nel tempo degli assi visivi causata dal cattivo funzionamento dei meccanismi neuromuscolari che controllano i movimenti degli occhi. L’ambliopia è sempre stata curata attraverso il bendaggio dell’occhio più forte, per forzare l’utilizzo di quello debole.

In questo modo, si stimola l’occhio pigro a visualizzare le immagini in modo corretto e si educa il cervello ad elaborarle. Recentemente, alcuni ricercatori hanno dimostrato che l’uso di una terapia “dichoptic”, che presenta cioè immagini differenti ad ogni occhio, ha migliorato la vista nei bambini. Il limite di questa tecnica, però, è che i bambini trovano queste attività troppo ripetitive e circa il 40% dei pazienti non porta a termine la terapia. Per questo, alcuni ricercatori stanno studiando dei metodi per rendere più partecipi i bambini. Secondo un report pubblicato nel Journal of the American Association for Pediatric Ophthalmology and Strabismus, i cartoni animati sembrano essere in grado di stimolare l’interesse dei pazienti.

La ricerca ha coinvolto otto bambini con problemi di ambliopia di età compresa tra i 4 e i 10 anni, a cui sono stati fatti guardare tre film dichoptic a settimana, per due settimane. Attraverso i film dichoptic, ad ogni occhio viene mostrata un’immagine con macchie irregolari che coprono diverse parti della pellicola e che sono complementari tra i due occhi, quindi per avere una visione completa è necessario sovrapporre le immagini attraverso una visione binoculare. Per evitare, però, che i due occhi vedano solo le macchie, l’immagine mostrata all’occhio forte presenta un contrasto ridotto. Con sole sei sessioni (dunque nove ore di film) i bambini hanno raggiunto da 1 a 4 linee di miglioramento dell’acuità visiva. Con le tecniche tradizionali, per avere almeno una linea di miglioramento sono necessarie almeno 120 ore di bendaggio. La nuova sfida di MediCinema, dunque, è usare la magia del cinema e la sua capacità di aumentare la concentrazione ed attenzione per catturare la visione dei pazienti affetti da ambliopia e quindi rendere “attivo” il trattamento occlusivo attraverso l’utilizzo di cartoni animati preparati a tale scopo.

INTERVISTA A FULVIA SALVI ED ELENA PIOZZI, REFERENTE E RESPONSABILE MEDICO DEL PROGETTO AMBLIOPIA (*)

Che cosa si intende per Terapia di sollievo?

È un intervento di supporto psicologico attraverso l’utilizzo di proiezioni cinematografiche in ospedale in una vera sala cinema senza barriere, realizzata allo scopo. MediCinema Italia è l’unica associazione italiana che dal 2013 utilizza il cinema a scopo terapeutico per il miglioramento psico-fisico del paziente, ricreando un clima emotivo che si avvicina ad una condizione di normalità di vita, come a casa propria. La visione di un film crea un “effetto pausa” a livello psicologico, alleviando gli stati di tensione emotiva e lo stress, soprattutto nei pazienti pediatrici.
I programmi MediCinema e il rigore nella misurazione dei benefici prodotti e degli impatti raggiunti, hanno l’obiettivo del mantenimento e miglioramento della qualità di vita della persona ospedalizzata o in percorso di cura, divenendo percorso riabilitativo e strumento di medicina complementare.

Quali sono i mezzi necessari per poterla effettuare?

Uno spazio cinema dedicato e tecnicamente attrezzato, un team sociosanitario che collabora nella validazione dei contenuti filmici selezionati, oltre al lavoro di monitoraggio dei benefici prodotti con gli studi medico/scientifici, anche su patologie specifiche trattate, con strumenti e test mirati, a volte anche con prodotti filmici appositamente realizzati.

Recentemente, MediCinema ha iniziato un importante studio per il recupero dei pazienti affetti da ambliopia, utilizzando il cartone animato Lampadino e Caramella nel MagiRegno degli Zampa. In che modo verrà condotta e attuata la Ricerca Sperimentale? In cosa consisterà? Quali sono gli obiettivi che si pone? (*)

L’Ambliopia si riferisce ad una condizione caratterizzata da deficit visivo che, se correttamente trattata nei tempi idonei, può parzialmente o totalmente regredire. L’ambliopia colpisce il 2-4% della popolazione. La terapia dipende dalla causa dell’ambliopia: medica e/o chirurgica, ma la correzione ottica, non sempre è sufficiente ed è necessario affiancare la terapia ortottica riabilitativa, mediante occlusione dell’occhio migliore, che richiede una lunga durata e una compliance adeguata da parte del paziente e dei genitori. Negli ultimi tempi per migliorare la performance visiva e ridurre, se possibile, la durata del trattamento occlusivo si è cominciato a parlare di occlusione attiva, coadiuvata dall’uso di videogames o similari allo scopo di rendere il trattamento più piacevole e gradito, cercando anche di favorire maggior concentrazione ed attenzione da parte dell’occhio ambliope nel fissare un target e nello stimolare quella plasticità neuronale che deve essere riattivata allo scopo di migliorare la vista.
Con Medicinema e Animundi si è progettato di usare la magia del cinema attraverso l’utilizzo di cartoni animati, come la serie Lampadino e Caramella. L’utilizzo di questi cartoni animati speciali aiuterà ad aumentare  la concentrazione ed attenzione per catturare la visione del nostro paziente e quindi rendere “attivo” il trattamento occlusivo cercando di rafforzare e stimolare la “plasticità Cerebrale”.
Il nostro Progetto è strutturato con l’individuazione di due gruppi di pazienti di 10 bambini, di età compresa tra 4-6 anni, sottoposti a terapia anti-ambliopica tradizionale mediante occlusione, presso la S.C. Oculistica Pediatrica Ospedale Niguarda. Si misurerà l’efficacia della somministrazione filmica a scopo riabilitativo rispetto alla sola terapia ortottica. L’efficacia del trattamento sarà valutata, mediante la rilevazione dell’Acutezza visiva del nostro paziente dall’ortottista dell’Ospedale sempre nel medesimo ambiente, usando lo stesso ottotipo per ottenere risultati il più possibile omogenei, non inficiati da variazioni ambientali, Obiettivo del progetto è la valutazione della maggiore efficacia in termini di rapidità e stabilità del miglioramento visivo ottenuto con le due metodiche ed il miglior compliance al trattamento.

Gli ultimi mesi sono stati particolarmente complessi. Quanto hanno inficiato sul vostro lavoro? Siete riusciti a continuare a portare il cinema negli ospedali?  

Anche MediCinema ha dovuto chiudere le sue sale cinema in Ospedale durante il lockdown. Abbiamo da subito pensato all’utilità di mantenere un collegamento coi pazienti, adottando lo streaming in Ospedale, per mantenere un appuntamento di sollievo in un periodo così difficile a livello psicologico. È stato avviato un progetto pilota che ha dato un buon risultato. Vogliamo mantenere questa attività per il futuro soprattutto per i reparti ad alta criticità con pazienti non trasportabili nello spazio cinema. Dunque, sì, ci siamo riusciti, seppur in una dimensione che riduce la socializzazione tra i pazienti.

Come è cambiato il vostro modo di operare?
Abbiamo adottato la tecnologia per veicolare il nostro lavoro, anche trasferendo da remoto l’attività medico scientifica di misurazione degli impatti che il cinema produce su patologie da invecchiamento e fragilità. A breve, attiveremo con l’appoggio della tecnologia da remoto alcuni laboratori di cinema e fumetto per un progetto sociosanitario in alcune scuole e centri di cura per ragazzi.
Stiamo riprendendo gradualmente le sale di cineterapia nel rispetto e limite imposto dai protocolli sanitari di sicurezza nelle strutture sanitarie, dedicando i maggiori sforzi alla riduzione dell’ansia e dello stress dovuti al periodo attuale.

MediCinema, ormai, è un’importante realtà. Avete in programma nuove sperimentazioni? Quali sono i vostri progetti futuri?

Per il futuro prevediamo la realizzazione di nuovi spazi di cineterapia, sia in ospedale che in centri di cura cittadini.  Il nostro impegno è rivolto all’implementazione dell’attività medico scientifica con progetti mirati, come ad esempio l’intervento in ambito pediatrico per l’Ambliopia. Abbiamo inoltre iniziato da qualche anno l’attività di cineterapia come laboratori per le scuole e per i centri di cura, con interventi mirati sul disagio giovanile e la fragilità. Si è trasferita l’esperienza acquisita negli ospedali con il monitoraggio dei benefici prodotti, costruendo dei modelli di intervento innovativi ed interattivi, che oggi stiamo svolgendo anche con l’utilizzo del collegamento collettivo da remoto.
Continueremo per il futuro la sperimentazione medico scientifica sul beneficio prodotto dall’utilizzo della visione filmica. Il nostro obiettivo è trasformare la semplice proiezione di un film in un vero e proprio percorso riabilitativo ed offrire uno strumento per il mantenimento e miglioramento della qualità della vita della persona.

Direttore responsabile: Claudio Palazzi

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