Sotto un manto di stelle Roma bella mi appare

Sotto un manto di stelle Roma bella mi appare“. Questi sono stati i celebri versi di “Chitarra romana”, canzone scritta da B. Cherubini ed E. Di Lazzaro e rispettosamente interpretata da noti volti del panorama musicale come Claudio Villa, Luciano Pavarotti e dalla romanissima Gabriella Ferri. Versi che mi sono venuti in mente in una calda domenica di luglio passeggiando per la città eterna tra Via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, Campo de’ Fiori, Via del Corso e Trastevere. Una domenica un po’ particolare in questo 2020, dove di solito sono proprio i mesi estivi, quelli più caldi, a garantire una vera e propria ondata di turisti provenienti da tutto il mondo per osservare le magnifiche meraviglie che ricoprono il nostro territorio, da nord a sud la lista sarebbe decisamente lunga. Tuttavia oggi voglio dedicare la mia attenzione proprio a quei monumenti e siti archeologici che ancora una volta hanno rapito la mia curiosità, suscitando in me una spontanea e dolce attrazione e che sono situati nella capitale.

Il 19 luglio 2020 mi sono resa conto di come Roma fosse pervasa da un imponente silenzio, per una mattiniera, come la sottoscritta, ci si rende conto di come alle 6.30, affacciandosi dal balcone della propria abitazione in una zona conosciuta da molti e sorseggiando “caffè nero bollente”, come cantava la Mannoia, questo silenzio diventa quasi assordante, pochi i rumori dei clacson, pochi i saluti tra la gente spesso irriconoscibile dietro le mascherine, pochi gli uffici aperti, pochi i negozi e i ristoranti che dopo i mesi di lockdown hanno deciso di tirare su la serranda, tutto ciò a causa dell’epidemia di Covid-19 che ha colpito fortemente il nostro paese. Soprattutto pochi i turisti stranieri che si aggirano tra i vicoli della capitale.

È ormai tradizione consolidata, che già a partire dall’arrivo di maggio l’italiano prediliga, e quest’anno più che mai, il MARE: il calore del sole che scurisce la pelle, un piatto di pasta alle vongole e una fetta di “cocomero” da mangiare sulla spiaggia, una partita a beach volley e lunga sarebbe la lista; molti quest’anno hanno deciso di rimanere confinati in Italia scegliendo come meta alternativa la MONTAGNA e anche qui le cose da fare e vedere sarebbero infinite. C’è da dire che chi ne ha risentito di più sono state proprio le città culturali tra di esse Roma. Una Roma deserta e una Roma che stimola la voglia di tutti coloro che, per un motivo o per un altro, hanno deciso di rimanere nella propria città di appartenenza…  questo è il mio caso.

Ho deciso di cogliere l’occasione per scoprire a fondo la MIA città. Leggendo ciò penserete “non è tua Roma” ed avete ragione, ma di una cosa sono certa: Roma è un po’ di tutti, non ci si può non innamorare di Lei, quando cammini per Roma ci sono delle strade, dei vicoli e delle storie nelle quali ti riconosci, ti immedesimi e quando vai via da Roma ti senti attraversare da una dolce tristezza e da una velata malinconia.

Nel giro di due domeniche, varie sono state le cose che sono riuscita a visitare grazie ad una rapida prenotazione on-line e grazie, amaramente, al minimo flusso turistico presente nella capitale.

At first, il COLOSSEO: simbolo di imponenza e maestosità, conosciuto anche con il nome di Anfiteatro Flavio, la sua costruzione fu iniziata con Vespasiano tra il 71/72 d.C.  e inaugurato da Tito nell’80 d.C.. A partire dal 1980 è inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il sito ufficiale del Colosseo offre la possibilità di includere nella visita anche il Foro Romano e il Palatino cosa di cui io ho approfittato, visto che per gli studenti vi era una notevole riduzione del prezzo del biglietto e  come si suole dire dalle mie parti “ao mica male!”.

Il FORO ROMANO: è un’area archeologica di Roma racchiusa tra il Palatino, il Campidoglio, Via dei Fori Imperiali e il Colosseo, costituita dalla stratificazione dei resti di quegli edifici e monumenti di epoche eterogenee che per gran parte della storia dell’antica Roma rappresentarono il centro politico, giuridico, religioso ed economico della città, oltre che il centro nevralgico dell’intera civiltà romana.

Il PALATINO: è uno dei sette colli di Roma ed è una delle parti più antiche della città. Il sito è ad oggi un grande museo all’aperto e può essere visitato durante il giorno.

PIAZZA VENEZIA: situata ai piedi del Campidoglio, l’opera fu iniziata nel 1885 da Sacconi e conclusa nel 1911 da Koch, Manfredi e Piacentini.  La piazza prende il nome dal quattrocentesco Palazzo fatto costruire dal cardinale Pietro Barbo, donato poi nel 1560 da Pio IV alla Repubblica di Venezia, che ne fece sede della propria ambasciata, motivo per cui è ancora oggi chiamato Palazzo Venezia. Fra il 1929 ed il 1943, Palazzo Venezia fu la sede del Capo del Governo e del Gran Consiglio del Fascismo: dal suo “storico balcone” Mussolini pronunciò i celebri discorsi.

I MUSEI VATICANI: e proprio la Città del Vaticano a possedere tale vastità culturale. Essi sono fondati da Papa Giulio II nel XVI secolo. La Cappella Sistina (costruita tra il 1475 e il 1481 su commissione di Papa Sisto IV) e gli appartamenti papali affrescati da Michelangelo e Raffaello rappresentano ciò che di più straordinario e sorprendente l’uomo abbia potuto realizzare e che ogni anno affascinano milioni di visitatori.

Questi sono solo alcuni dei gioielli che Roma possiede e che l’hanno resa grande nel corso dei secoli, gioielli che quest’anno appaiono spogli, semi-deserti e silenziosi a causa dell’emergenza sanitaria e della crisi economica che purtroppo ha colpito milioni di famiglie, impedendo alla Città Eterna di riempirsi come al suo solito, di fare “caciara”, di essere vissuta intensamente. Molte sono le citazioni e le famose frasi pronunciate da filosofi, scrittori, intellettuali e attori ma a me va di ricordarne una in particolare che descrive in pieno tale città e soprattutto pronunciata da un grande attore che ha fatto la storia di Roma e per Roma, queste furono le parole dette da Alberto Sordi: “ Roma non è una città come le altre. È un grande salotto da attraversare in punta di piedi”. Da giovane romana quale sono posso solo dire che Roma deve essere vissuta da tutti con garbo, curiosità, attenzione e con un immenso rispetto.

Direttore responsabile: Claudio Palazzi

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