Vaccino, green pass, varianti, terza dose: l’informazione sull’emergenza sanitaria spesso travolge con dichiarazioni e dati spesso in contraddizione tra di loro. Nonostante i nuovi casi giornalieri, il tasso di positività sembra in discesa, e diminuisce la pressione ospedaliera. Recentemente il Consiglio Dei Ministri su proposta del Presidente Mario Draghi ha approvato un decreto legge che introduce disposizioni per l’accesso alle attività culturali, sportive e ricreative approvando la capienza nelle sale da ballo, discoteche e locali assimilati al 75% all’aperto e al 50% al chiuso ferma restando la necessità di green pass. Vaccini, Green Pass, No vax. Doppia intervista Direttore Claudio Palazzi
La comunicazione in merito ai vaccini rimane un tema caldo, specie quando rivolta a chi li rifiuta. Per questo motivo appare interessante e utile al fine di comprendere preoccupazioni, pensieri e riflessioni su temi quali Green Pass e vaccini, confrontare punti di vista e risposte a domande di due intervistate, rispettivamente No vax e Pro vax. Le due donne intervistate, rappresentano i due poli opposti sulla questione vaccino, e per ragioni di privacy e al fine di garantire quanta più trasparenza possibile manterranno l’anonimato. La sig.ra R. originaria del Montenegro vive in Italia ormai da molti anni contraria all’obbligo vaccinale, e la sig.ra E. nata in Italia, pro vaccino e pro green pass. Vaccini Green Pass No Vax
È favorevole all’obbligo di vaccinazione?
R: assolutamente no.
E: si sono assolutamente convinta dell’obbligo di vaccinazione. Ovviamente tranne nei casi in cui per motivi di salute non è possibile vaccinarsi. A parte questi casi l’obbligo di vaccinazione è indispensabile.
È più pericoloso contrarre il Covid o fare il vaccino?
R: è molto più pericoloso vaccinarsi che contrarre il covid.
E: sicuramente è molto più pericoloso contrarre il covid. Il vaccino in qualche modo protegge da complicazioni dovute al covid, nonostante si possa contestare che sia stato messo in commercio in assenza di una ampia sperimentazione, sicuramente il tipo di vaccino messo a punto, soprattutto quelli RNA ricombinanti sono vaccini assolutamente validi contro un virus come il Covid.
Quale sarebbe quindi la strada giusta da percorrere per sconfiggere il covid e superare la pandemia?
R: per me la strada giusta sarebbe stata (e potrebbe essere) quella in cui i medici, comportandosi da medici, si recano a trovare i propri malati curandoli da casa. Soprattutto al principio della pandemia, con alti tassi di mortalità, tantissimi morivano ingiustamente in ospedale, a causa di cure sbagliate. Oltretutto senza autopsia, perché non si faceva un’autopsia??…
E: la strada giusta è vaccinarsi. È chiaro che ci siano le varianti, trattandosi di un virus come il Covid che muta continuamente, trovare un vaccino che risponda ad un virus RNA ricombinante è difficile. Ma l’unica via per sconfiggerlo è vaccinarsi.
Come giudica, nel complesso, l’azione del governo nella gestione della pandemia?
R: io la giudico completamente negativa. Non so quale altro termine usare per sottolineare la negatività di questa azione. Basta avere un dato. L’Italia per numero di morti, in confronto al numero di abitanti, risulta lo stato che ha gestito peggio la pandemia. Già questo fa pensare. Oltretutto non sono state effettuate autopsie e quando muore tanta gente in un ospedale come è possibile evitare un’autopsia? Può un corpo morto davvero trasmettere il virus? È allora chiaro che non si trattava solo di morti per covid, ma anche causati da altre patologie soprattutto coaguli del sangue.
E: le statistiche sono chiare. Più vaccinazioni equivalgono a meno morti. Le persone non sono morte in ospedale a causa di cure sbagliate, ma le persone sono morte per aver contratto un virus di cui non si conosceva l’esistenza. Ci ha preso alla sprovvista. Il virus è intelligente, muta in continuazione. Il governo avrebbe potuto comportarsi diversamente? Sicuramente. Però una pandemia non capita tutti i giorni. Ecco perché non biasimo l’azione del governo.
Come valuta l’evoluzione della pandemia dal momento in cui si è cominciato a vaccinare a tappeto?
R: se inizialmente sembrava esserci uno spiraglio di miglioramento con la vaccinazione a tappeto, con le prime varianti ormai non serve assolutamente più a nulla continuare a vaccinare.
E: l’ho già detto. In qualche modo abbiamo affrontato meglio la pandemia. E questo si vede dai numeri. Anche perché chi si contagia ed è vaccinato non è vittima dei medesimi effetti di chi contrae il covid e non è vaccinato. Se la questione sollevata dai no vax, e cioè che noi vaccinati siamo diventati gli untori, è realmente una sentita questione, a maggior ragione dovrebbero vaccinarsi. Sono convinti di essere superiori in quanto effettuano tamponi, e che noi siamo untori (che in parte è una verità), ma se ci vaccinassimo tutti, loro compresi, non ci sarebbe proprio il pericolo. Il vaccinato risponde meglio sia al contagio che agli effetti, limitando la diffusione.
Come lo immagina questo inverno, dal punto di vista dei contagi, delle ospedalizzazioni e dei decessi e delle misure per la limitazione della circolazione del virus?
R: non so come immaginarlo, mi auguro di certo, come penso ognuno di noi, che piano piano ne usciremo fuori, ma non di certo grazie alla vaccinazione. Non ci credo.
E:Io non lo immagino, lo vivo quotidianamente lavorando in un ospedale. Anche rispetto ai dati di ottobre 2020, le attuali ospedalizzazioni per malati di covid, ad esempio nel mio ospedale, sono quasi zero. Così anche per i decessi. I decessi per persone vaccinate sono di gran lunga diminuiti. È chiaro che i rischi del vaccino per il covid sono i rischi di qualsiasi altra vaccinazione, e comunque se uno ha già altre patologie pregresse nonostante si sia vaccinato può purtroppo rischiare il decesso. Ma di questo non ne parla nessuno. Quindi sicuramente la vaccinazione è l’unico strumento di contenimento.
Il governo continuerà a far leva sul green pass nella sua azione di contrasto alla pandemia. Considera quest’ultima una mossa necessaria?
R: assolutamente no. Non cerco di convincere nessuno ma il green pass è assurdo. Inizialmente la validità del green pass per i vaccinati era di 6 mesi, ora un anno. Se sappiamo che gli anticorpi del vaccino dopo già 5 mesi perdono efficacia come è possibile che il green pass valga ora un anno? In base a quali dati? Vaccinati o non vaccinati trasmettono virus in ugual misura, e anzi i non vaccinati stanno molto più attenti nei confronti degli altri. Io tengo la mascherina, mantengo la distanza, non faccio assembramenti. I vaccinati ti abbracciano dicendo “io sono vaccinato” lasciandomi inibita. Che vuol dire che tu sei vaccinato?
E: non è che se il governo continua a fare leva sul green pass, allora è necessario. Ritengo però che siccome siamo un popolo di “pecoroni”, che non sappiamo e non stiamo dimostrando di avere un’ unanimità di azione, anche di fronte ad una pandemia, nonostante il Green Pass somigli molto ad un ricatto è comunque un modo per far sì che la gente sia più propensa alla vaccinazione. Non tutti i no vax sono no vax convinti, buona parte della convinzione è in realtà ignoranza. Tutti noi conosciamo sicuramente qualcuno che pur inizialmente all’apparenza fermamente contrario alla vaccinazione alla fine ha ceduto al vaccino pur di andare in palestra, uscire o andare al ristorante.
Cosa pensa delle forme di protesta no vax e no green pass che spesso sfociano in violenza?
R: le proteste sono necessarie. Che ci siano teste calde, è inutile discuterne, ci sono in ogni protesta. La vera gente che popola le piazze, che i media non vogliono mostrarci, è fatta di persone che come me non vogliono credere nella scatola nera fatta di giornalisti e televisione, che manipolando le stesse informazioni e non mostra la verità. In assenza di un contraddittorio tutto è una vergogna. L’unico modo che abbiamo di protestare parte dalle piazze. Tutte le cose belle sono partite dalle piazze. Io in piazza vorrei scendere senza alcun colore di partito. Dopo queste elezioni sentiamo parlare di vittoria. Chi ha vinto? Non ha vinto nessuno. Ha vinto quel 54% di elettori che non si è recato a votare. Il popolo non è insieme ad un governo che finge vada tutto bene. Sono sempre andata a votare, perché non voto più? Perché nessuno mi rappresenta, il governo è creato dal governo stesso, non dalle persone. sale al potere chi loro hanno deciso. Questa è dittatura.
E: questo inverno anche i no mask… cosa penso. Ognuno protesti per quello che gli pare. La protesta è un atto democratico. Ma violenza, minacce di morte non sono condivisibili. Se io devo rispettare la tua libertà tu devi rispettare la mia. Se voglio vaccinarmi non devo correre il rischio di essere pestata, minacciata o insultata. Si sente forse di manifestazioni Pro Green pass che pestano e minacciano di morte i No Vax?
Le sembra una privazione di libertà il green pass obbligatorio per svolgere alcune attività? Pensa che il Green Pass violi Costituzione?
R: è una privazione, una delle più grandi. Ho letto bene la vostra costituzione, nonostante non sia la mia prima costituzione. E sono sicura che sia uno strumento che viola i diritti costituzionali. È normale che mi privi delle libertà. Lo stato sta barattando la mia libertà con la salute di tutti. Ma chi non è disposto a rinunciare alla salute per la libertà non merita né l’uno né l’altro diritto. Io non rinuncerò mai alla mia libertà. Ho vissuto troppi anni in una dittatura, e la so riconoscere bene. Però io allora sapevo di vivere in una dittatura e ne ero cosciente, adesso sono cosciente che fanno tutto e peggio di tutto mi vogliono far credere di avere libertà e democrazia, ma in realtà niente di questo è veramente libertà e democrazia. È molto pericoloso quello che stanno facendo. Ho nipoti e figli che non vorrei mai vivessero quello che ho vissuto io, e posso assicurare che conosco benissimo la dittatura. E tutti i paesi che hanno vissuto una dittatura riconoscono bene la situazione. Si comincia così, prima non ti fanno uscire da casa. Pensiamo a quello che è successo a febbraio quando ci hanno impedito di uscire. Chi potevo incontrare fuori casa un gabbiano? ci hanno impedito di uscire di casa controllandoci. Questo deve fare pensare. Puoi chiedermi di non fare assembramenti, ma non puoi vietarmi di uscire. È dittatura. il lavoro di giornalista è bello, ma è necessario ricercare effettivamente le notizie. Durante la guerra nel mio paese nessuno è andato a cercare effettivamente la verità. Nessuno è venuto sul posto e i media hanno raccontato quello che gli conveniva e cioè che noi facevamo pulizia etnica ma non c’entrava niente e tutti si sono bevuti la cosa, esattamente come ora tutti si stanno bevendo la cosa che il covid sia quasi incurabile. Nel mio paese tanti medici l’hanno curata. E quando sono intervenuti nelle prime 72 ore nessuno è morto. E te lo dico non per sentito dire ma per esperienza vissuta con le persone che si sono curate. Si parla di Ivermectina come un medicinale per gli animali eppure noi non testiamo le nostre cure sugli animali? È solo il dosaggio ad essere diverso. Delle persone che hanno preso questa medicina nessuno si è ammalato o chi lo ha preso tardi lo ha contratto in forma lievissima. L’importante è curare nelle prime 72 ore, perché il medicinale non ha controindicazioni. Anche una piccola febbre, un raffreddore ti curi con la ivermectina. In italia in ospedale ci arrivi quando sei quasi morto. È giusto?
E: non la trovo una privazione di libertà. È uno strumento civile, uno strumento necessario a garantire la salute dei cittadini e garantire la ripresa di attività lavorativa in serenità, tra cui la ripresa di spettacoli, cinema, ristoranti, negozi, teatri, che hanno dovuto fermarsi a causa della pandemia. Chiaramente il green pass è uno strumento che coadiuva la normalizzazione. Se fatto con coscienza, se controllato adeguatamente, se efficacemente utilizzato, perché comunque ci sono furbetti no vax che utilizzano il green pass di persone a loro vicine per svolgere attività ludiche. Se sei un no vax convinto devi esserlo fino alla fine. Conosco persone no vax che per andare a delle mostre o fare altre attività utilizzano green pass di terzi. Allora si deve trovare un sistema più garantista del green pass. Bisogna trovare un modo efficiente di connettere il green pass alla persona, magari collegato ad un documento di identità evitando di violare la privacy di ognuno certamente, ma non prendendo in giro chi il vaccino se l’è inoculato pur di fare in modo che la scienza possa fare passi in avanti. Quando in passato è stata scoperta la penicillina se non ci fossero stati individui che autonomamente decisero di sottoporsi a quel tipo di cura oggi forse tante malattie non le avremmo mai debellate. Eppure anche la penicillina sembrava un buco nell’acqua. Il virus del covid è un virus strano, non c’è mai stata una pandemia con un virus ad RNA ricombinante molto simile a quello dell’HIV, per cui all’inizio si è provato a debellarlo con determinati antivirali utilizzati negli anni 90.
Forse quello che accomuna entrambe le intervistate è effettivamente il desiderio di libertà, principio però così vasto da essere difficilmente delineabile, e alla fine divenuto strumento, e non più principio assoluto, utilizzato egoisticamente al fine di validare tesi individuali. La libertà è forse illimitata? Oppure, al contrario non è sinonimo di caos e anarchia, e quindi è limitata nel rispetto dei diritti altrui? Libertà significa forse avere potere assoluto di espressione, diffamazione, insulto, incitazione all’odio? Oppure la libertà implica sicurezza per tutti e l’equilibrio di interessi contrapposti? In questo periodo, questo bilanciamento di interessi è stridente. Entra in gioco quel celebre paradosso di Karl Popper il quale stabilisce che una collettività caratterizzata da tolleranza indiscriminata è inevitabilmente destinata ad essere stravolta e dominata dalle frange intolleranti presenti al suo interno. La conclusione di Popper è il vero paradosso, secondo il filosofo austro-britannico, la soluzione è che l’intolleranza nei confronti dell’intolleranza stessa sia condizione per preservare la natura tollerante di una società aperta. Ma in fin dei conti, quello che sembra manifestarsi è la realizzazione del concetto di libertà di Gustave Le Bon, la libertà è la facoltà di scegliere le proprie schiavitù.
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